Il settore paga gli effetti del post Covid, con una riduzione dell’ecommerce. Il numero di portacontainer è esploso mentre i noli marittimi sono scesi fino al 90%. L’esperto: «Rischio di recessione prolungata».
Il settore paga gli effetti del post Covid, con una riduzione dell’ecommerce. Il numero di portacontainer è esploso mentre i noli marittimi sono scesi fino al 90%. L’esperto: «Rischio di recessione prolungata».Tanto il 2020 e il 2021 erano stati eccezionali per i titoli dei settori logistica e spedizioni via mare, con valore dei titoli più che raddoppiato e utili cresciuti a tassi eccezionali, tanto il 2022 è stato un anno difficile. A pesare negativamente è stato il rallentamento degli scambi e dell’ecommerce dopo il boom degli anni precedenti, complici anche gli effetti della pandemia e il crollo delle tariffe di nolo marittimo (fino a -90% in meno in un anno) per le merci dalla Cina destinate all’Occidente.«Per le società di logistica si è assistito a una guerra dei prezzi a tutto campo nel 2023 con troppe navi oceaniche e troppa capacità di container dopo il fenomeno opposto degli anni precedenti», fa notare Salvatore Gaziano, direttore investimenti di Soldiexpert Scf. Va detto che nonostante il crollo le principali compagnie di navigazione hanno registrato profitti per quasi 122 miliardi di dollari nei primi tre trimestri e dal punto di vista dei bilanci la maggior parte delle società del settore è in ottima salute finanziaria. «Il passaggio da una catena di approvvigionamento che ha faticato a tenere il passo con una domanda pandemica senza precedenti a un contesto di domanda debole e un mercato del trasporto merci ora fornito in eccesso sia di navi sia di container evidenzia secondo alcuni analisti il rischio di una recessione prolungata dell’economia globale», continua Gaziano. In Europa, fra le grandi delusioni come performance in Borsa, c’è Deutsche post scesa di oltre un terzo, nonostante il fatto che nel 2022 l’utile lordo dovrebbe essere sui livelli dell’anno precedente o perfino superiore e toccare gli 8 miliardi di euro. L’ex monopolista è una delle società più redditizie in Germania, nonché uno dei leader del comparto. Intanto, mentre concorrenti come Fedex negli Stati Uniti hanno abbassato le loro aspettative di profitto iniziali, Deutsche post le ha aumentate nel corso dell’anno. D’altronde, l’amministratore delegato uscente del gruppo tedesco ha più volte sottolineato che gli affari si stanno normalizzando ed è probabile che si indeboliscano in futuro. Il titolo in compenso è diventato molto conveniente perché, sulla base degli utili previsti per i prossimi quattro trimestri, gli investitori lo stimano circa dieci volte l’utile netto. Ben al di sotto della sua media decennale di 13,7 volte. Inoltre, in ciascuno degli ultimi dieci anni il dividendo è aumentato. Sulla base dell’ultima distribuzione di 1,8 euro per azione, gli investitori ottengono un rendimento del 5%.Vero è che ci sono titoli che negli ultimi tre anni hanno ottenuto rendimenti da capogiro. Come ad esempio la tedesca Hapag-Lloyd (+137,75%) o la cinese Cosco shipping (+164,5%), senza considerare A.P Moller - Maersk (sempre con un ragguardevole +72,4%) o Financiere de L’Odet, in salita del 71,18% negli ultimi 36 mesi. Attenzione, però, all’andamento futuro del mercato, dopo il boom degli ultimi anni ora le navi che trasportano merci navigano in un mare molto mosso e i pericoli potrebbero essere dietro l’angolo.
Angelina Jolie a Kherson (foto dai social)
La star di Hollywood visita Kherson ma il bodyguard viene spedito al fronte, fino al contrordine finale. Mosca: «Decine di soldati nemici si sono arresi a Pokrovsk».
Che il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, trovi escamotage per mobilitare i cittadini ucraini è risaputo, ma il tentativo di costringere la guardia del corpo di una star hollywoodiana ad arruolarsi sembra la trama di un film. Invece è successo al bodyguard di Angelina Jolie: l’attrice, nota per il suo impegno nel contesto umanitario internazionale, si trovava a Kherson in una delle sue missioni.
I guai del Paese accentuati da anni di Psoe al governo portano consensi ai conservatori.
A proposito di «ubriacatura socialista» dopo l’elezione a sindaco di New York di Zohran Mamdani e di «trionfo» della Generazione Z (il nuovo primo cittadino avrebbe parlato «a Millennial e giovani»), è singolare la smentita di tanto idillio a sinistra che arriva dalle pagine di un quotidiano filo governativo come El País.
Oggi alle 16 si terrà a Roma l’evento Sicurezza, Difesa, Infrastrutture intelligenti, organizzato dalla Verità. Tra gli ospiti, Roberto Cingolani, ad di Leonardo, e Marco Troncone, ad di Aeroporti di Roma. Si parlerà di innovazione industriale, sicurezza contro rischi ibridi, tra cui cyber e climatici, con interventi di Pietro Caminiti di Terna e Nicola Lanzetta di Enel. Seguiranno il panel con Nunzia Ciardi (Agenzia cybersicurezza nazionale), e l’intervista al ministro della Difesa Guido Crosetto (foto Ansa). Presenterà Manuela Moreno, giornalista Mediaset, mentre il direttore della Verità, Maurizio Belpietro, condurrà le interviste. L’evento sarà disponibile sul sito e i canali social del quotidiano.
Cartelli antisionisti affissi fuori dallo stadio dell'Aston Villa prima del match contro il Maccabi Tel Aviv (Ansa)
Dai cartelli antisionisti di Birmingham ai bimbi in gita nelle moschee: i musulmani spadroneggiano in Europa. Chi ha favorito l’immigrazione selvaggia, oggi raccoglie i frutti elettorali. Distruggendo le nostre radici cristiane.
Uno spettro si aggira per il mondo: lo spettro dell’islamo-socialismo. Da New York a Birmingham, dalle periferie francesi alle piazze italiane, cresce ovunque la sinistra di Allah, l’asse fra gli imam dei salotti buoni e quelli delle moschee, avanti popolo del Corano, bandiera di Maometto la trionferà. Il segno più evidente di questa avanzata inarrestabile è la vittoria del socialista musulmano Zohran Mamdani nella città delle Torri Gemelle: qui, dove ventiquattro anni fa partì la lotta contro la minaccia islamica, ora si celebra il passo, forse definitivo, verso la resa dell’Occidente. E la sinistra mondiale, ovviamente, festeggia garrula.





