2019-02-28
Test Hiv, lo Stato al posto dei genitori. Il grande rischio nei piani della Grillo
Contagi frequenti in età precoce. Per il ministro della Salute i minori sono frenati a rivelare la necessità del controllo. E vorrebbe bypassare il consenso parentale. Una strada che non si sa dove possa portare.«I genitori sono un ostacolo». La frase crea già sconforto se ascoltata in un talk show da reparto neuro, figuriamoci se letta in una nota firmata dal ministro della Salute, Giulia Grillo. Il tema è molto delicato, il passo che lo Stato intende intraprendere ha una motivazione concreta come la lotta all'Aids (male tardonovecentesco che sta rialzando la testa), ma la frase buttata lì pure a fin di bene attira distinguo e critiche del tutto legittime. I genitori sarebbero un ostacolo ai test sui minori, psicologicamente frenati a rivelare a mamma e papà la necessità di sottoporsi al controllo Hiv. Di conseguenza il ministero sta pensando di bypassare, limitatamente a questa pratica, il consenso parentale; di dare il permesso ai minori di sottoporti al test senza che i genitori lo sappiano. E di fatto congelare la patria potestà. «Il ministro ha da tempo avviato» spiega la nota, «un confronto positivo con le associazioni impegnate nella lotta all'Aids per individuare sempre migliori strategie per informare e sensibilizzare i cittadini. Uno dei punti critici riguarda il libero accesso per i cittadini minorenni ai test diagnostici che sono anonimi e gratuiti per tutti, ma che per i minori richiedono il previo consenso del genitore o del tutore. Questo paletto normativo costituisce di fatto un ostacolo ai test».La necessità di una profilassi efficace è evidenziata da studi che individuano la frequenza dei contagi da Hiv in età precoce, ma con diagnosi spesso tardive. Il ministro Grillo (Movimento 5 stelle) ha scritto al Garante per l'infanzia, proponendo lo strappo alla regola, e ha ottenuto parere positivo. Ora dovrà ripetere la stessa richiesta al Garante per la privacy. Ma la macchina è partita e il dicastero per la Salute sta studiando una nuova norma dai contorni rivoluzionari. «Per rendere più semplice l'accesso alla diagnosi per i giovanissimi» argomenta il ministro, «è essenziale intercettare precocemente l'eventuale contagio da malattie sessualmente trasmesse. Per questo sono molto soddisfatta della risposta dell'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza; lavoreremo insieme per superare questa regola ormai obsoleta». Papà e mamma verranno resi partecipi dal sistema sanitario solo in caso di positività. La Grillo liquida così con poche parole, e con una facilità che sfiora il semplicismo, la potestà genitoriale sui minori. Vale a dire uno dei capisaldi giuridici e morali della società occidentale. Lo prende e lo getta nel cassonetto della differenziata. Il tema è serio, come sottolinea il ministro è possibile che «tanti giovani provano imbarazzo ad aprirsi con i genitori su alcuni aspetti della propria vita personale e non effettuano i test pur avendo una vita sessuale attiva». Ma è altrettanto fondamentale il ruolo dei genitori nell'aiutare, sostenere, consigliare, supportare psicologicamente i figli al bivio non con la malattia, ma con il valore assoluto della prevenzione. E non è per niente neutra, per niente indolore, l'idea non condivisibile di trasferire sullo Stato la responsabilità della gestione sanitaria di un minore. I test sono indispensabili, la buona predisposizione dei ragazzi ad effettuarli è decisiva. Per questo è fondamentale un'informazione capillare nei presidi sanitari, nelle scuole, nei luoghi di aggregazione, fra gli influencer sui social network con una efficace campagna mediatica. Ma utilizzare il pretesto della vergogna per aprire una breccia nella potestà genitoriale è preoccupante. Il rischio è che i genitori «siano un ostacolo» oggi per l'Aids, domani per le vaccinazioni, dopodomani per una cura invasiva, la settimana prossima per l'aborto.Il ministro è felice, il Garante per l'infanzia lo affianca con entusiasmo, ma il problema che intravvediamo all'orizzonte è di notevole portata giuridica ed etica. «Negli ultimi anni è stata fatta pochissima informazione sul pericolo Aids e molti ragazzi ignorano o sottovalutano la pericolosità della malattia. Presto i ragazzi potranno effettuare liberamente i test in contesti protetti e dedicati senza più bisogno del consenso del genitore o del tutore», aggiunge la Grillo. Per niente preoccupata del messaggio di sconfitta che trasferisce alle famiglie, oggi con un motivo in più per temere lo smantellamento dei diritti e dei doveri in nome di uno Stato che scalpita per sostituirsi a madre e padre nel gestire le criticità dei figli.Sul tema si prevede un dibattito parlamentare acceso e difficilmente l'area cattolica schierata a difesa della famiglia lascerà campo libero alla novità grillina. Anche trasformare un'eccezione (la timidezza e la ritrosia nel condividere un problema) in una regola assoluta è un passo delicato. La fragilità di un ragazzo potrebbe ampliarsi se affidata a uno sconosciuto tecnocrate invece che ai genitori, dai quali giuridicamente il minore dipende. Conosciamo tutti l'importanza degli assistenti sociali, ma anche i danni che talvolta creano quando applicano pedissequamente il mansionario. «È un punto di partenza che può migliorare concretamente la consapevolezza sui temi della prevenzione», chiude il ministro. Ecco, qui si diffida non tanto per il punto di partenza, ma per i possibili (e devastanti) punti di arrivo.
Nella prima mattinata del 28 ottobre 2025 la Guardia di Finanza e la Polizia di Stato hanno eseguito numerose perquisizioni domiciliari in tutta Italia ed effettuato il sequestro preventivo d’urgenza del portale www.voltaiko.com, con contestuale blocco di 95 conti correnti riconducibili all’omonimo gruppo societario.
Si tratta del risultato di una complessa indagine condotta dal Nucleo Operativo Metropolitano della Guardia di Finanza di Bologna e dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica per l’Emilia-Romagna, sotto la direzione del Pubblico Ministero Marco Imperato della Procura della Repubblica di Bologna.
Un’azione coordinata che ha visto impegnate in prima linea anche le Sezioni Operative Sicurezza Cibernetica delle varie Regioni e gli altri reparti territoriali della Fiamme Gialle nelle province di Bologna, Rimini, Modena, Milano, Varese, Arezzo, Frosinone, Teramo, Pescara, Ragusa.
L’operazione ha permesso di ricostruire il modus operandi di un gruppo criminale transnazionale con struttura piramidale tipica del «network marketing multi level» dedito ad un numero indeterminato di truffe, perpetrate a danno anche di persone fragili, secondo il cosiddetto schema Ponzi (modello di truffa che promette forti guadagni ai primi investitori, a discapito di nuovi investitori, a loro volta vittime del meccanismo di vendita).
La proposta green di investimenti nel settore delle energie rinnovabili non prevedeva l’installazione di impianti fisici presso le proprie abitazioni, bensì il noleggio di pannelli fotovoltaici collocati in Paesi ad alta produttività energetica, in realtà inesistenti, con allettanti rendimenti mensili o trimestrali in energy point. Le somme investite erano tuttavia vincolate per tre anni, consentendo così di allargare enormemente la leva finanziaria.
Si stima che siano circa 6.000 le persone offese sul territorio nazionale che venivano persuase dai numerosi procacciatori ad investire sul portale, generando un volume di investimenti stimato in circa 80 milioni di euro.
La Procura della Repubblica di Bologna ha disposto in via d’urgenza il sequestro preventivo del portale www.voltaiko.com e di tutti i rapporti finanziari riconducibili alle società coinvolte e agli indagati, da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva.
Nel corso delle perquisizioni è stato possibile rinvenire e sottoporre a sequestro criptovalute, dispositivi elettronici, beni di lusso, lingotti d’oro e documentazione di rilevante interesse investigativo.
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