2024-08-22
Sulla tassa dei rifiuti record di stangate e i sindaci di sinistra pompano l’inflazione
Dall’Osservatorio Mimit i maxi rincari di Milano (+23,8%) e Firenze (+30,9%). Ma anche Roma e Napoli non scherzano.L’inflazione in Europa rialza la testa offrendo una scusa in più a Christine Lagarde per tenere i tassi ancora alti. Gli aumenti più consistenti vengono dal settore dei servizi che essendo al riparo della concorrenza internazionale risente meno delle asprezze della competizione. In Italia i prezzi nel settore dei servizi sono saliti del 2.8% a giugno e, secondo i primi dati provvisori addirittura del 4,4% a luglio. Un aumento cui, non è estranea la Tari controversa e contestata tassi sui rifiuti. I comuni sono molto occhiuti nella riscossione. Assai più distratti nell’erogazione del servizio come dimostrano le frequenti interruzioni nella raccolta e le proteste dei cittadini (i cinghiali a Roma ricordano niente?). I dati dell’Osservatorio Prezzi presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) lasciano sgomenti. Una parte degli aumenti riscontrati a luglio (l’inflazione è passata da 0,8 a 1,6%) è da attribuire ai sindaci che nel corso del mese di giugno hanno emesso i bollettini con i pagamenti di quest’anno. Una vera stangata che vede in prima fila le amministrazioni di sinistra a cominciare da quella guidata da Giuseppe Sala. Secondo le tabelle del ministero un appartamento a Milano di 100 metri quadri pagherà 293,94 euro contro 237,37 euro dell’anno scorso. L’aumento è enorme essendo pari a circa il 23,8%. Diventa smisurato considerando che l’inflazione media in città a giugno, calcolata dall’Istat è stata dell’1,1%. Vedremo, quando i dati saranno cristallizzati quanto avrà inciso sull’aumento delliinflazione a luglio.Ancora peggio a Firenze dove il sindaco Nardella, prima di lasciare il posto a Sara Funaro eletta il 24 giugno , ha deliberato un aumento della tassa sui rifiuti del 30,8% portandola, sempre per un abitazione standard di 100 metri quadrati, da 229,95 a 298, 82 euro. Una bella bastonata sul portafoglio dei fiorentini considerando che, sempre in base alle comunicazioni Istat il costo della vita in riva all’Arno è salito nell’ultimo anno dell’1,2%.Gli aumenti sono meno consistenti a Roma e a Napoli non certo per virtù dei sindaci ma per la semplice ragione che il balzello è già molto alto ed è anche salito in passato in maniera consistente. Il sindaco Manfredi farà pagare, sempre secondo il Mimit, quest’anno la bella cifra di 521,06 euro contro 507,96 euro dell’anno scorso. L’aumento è solo del 2,6% a fronte di un’inflazione in città dell’1,5% L’aumento è modesto ma l’ammontare dell’imposta è uno dei più alti in Italia. Va anche ricordato che nel 2023 c’era già stato un aumento dell’11,23% Insomma quella di quest’anno è stata una moderazione forzata di fronte ad una città già abbondamente tartassata. Non molto diversa la situazione a Roma. Roberto Gualtieri farà pagare 359 euro contro 347,81 dell’anno scorso. L’aumento è del 3,2% a fronte i un aumento dei prezzi nella Capitale dell’1%.Le rilevazioni del ministero, ovviamente si limitano a dare indicazioni sui valori senza addentrarsi nella qualità del servizio. Un discorso che meriterebbe una trattazione a parte viste le condizioni non sempre luccicanti in cui si trovano le strade le principali città italiane.L’iniquità e l’inefficienza del sistema era stato già evidenziato in uno studio della Uil che conteneva i dati definitivi del 2023. La segretaria confederale Vera Buonomo, commentando il report accusava i sindaci di aver aumentato la tassa anno dopo anno (10% fra il 2018 e il 2023) senza offrire in cambio servizi efficienti e aumentando le diseguaglianze fra nord e sud. Infatti, l'impatto della Tari sul bilancio familiare, è pari allo 0,64% nelle Regioni del Nord Est, ed è salito all’1,34% in quelle del Mezzogiorno.Secondo la Uil la città più virtuosa è stata Belluno guidata dal sindaco di centro-destra Oscar De Pellegrin che non si è fermato nonostante sia su una sedia a rotelle per un infortunio sul lavoro. Nel 2023 la tassa è stata di 178 euro, confermandosi così come la città più virtuosa in assoluto. Seguono Novara (sindaco Canelli della Lega) con 183 euro e Pordenone (fino a giugno sindaco Alessandro Ciriani di Fratelli D’Italia) con 186 euro. «Queste città – rileva la Uil - si distinguono per l’efficienza nella gestione della raccolta e smaltimento dei rifiuti, garantendo tariffe più basse per i cittadini rispetto ad altre aree del Paese».Per quanto riguarda le Città metropolitane a Genova, nel 2023, la tassa sui rifiuti ha pesato per 508 euro all’anno a famiglia, rappresentando il valore più alto tra le città metropolitane. Poi Catania con 475. Messina e Reggio Calabria si posizionano rispettivamente a 470 e 453 euro. Analizzando altre città, a Bari la tassa sui rifiuti è di 401 euro, mentre a Cagliari scende a 395. Venezia si attesta a 344, seguita da Torino (335 euro). A Palermo, la tassa è di 323 euro, mentre a Roma è leggermente inferiore, pari a 314 euro. Fra le giunte di sinistra Bologna si distingue per avere la tassa sui rifiuti più bassa tra le città considerate, con 228 euro a famiglia.
(Arma dei Carabinieri)
L’arresto in flagranza differita di un 57enne di Acerra eseguito a Caivano è frutto del lavoro coordinato dei Carabinieri della Regione Forestale Campania e del Comando Provinciale partenopeo. Un’attività che muove i suoi passi dal decreto recentemente entrato in vigore in materia di illeciti ambientali e dagli schermi collegati ad una moderna «control room», una struttura che accentra segnalazioni, flussi informativi e richieste di intervento nelle province napoletana e casertana con un comune denominatore: la lotta all’inquinamento.
L’integrazione della nuova normativa a questo sistema di coordinamento consente di individuare e monitorare situazioni a rischio, consentendo una mobilitazione immediata delle pattuglie sul territorio.
Le immagini di un sistema di videosorveglianza dedicato hanno mostrato ai militari del NIPAAF (Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale) e della stazione di Caivano un soggetto intento ad incendiare 25 sacchi di scarti tessili. Quintali di rifiuti, la cui combustione ha generato una nube di fumo che ha avvolto anche alcune abitazioni vicine.
Secondo quanto documentato in poche ore, il 57enne avrebbe alimentato le fiamme e poi si sarebbe allontanato a bordo del suo suv. Le pattuglie intervenute, collegate con la «control room», hanno ricostruito il tragitto del veicolo e ne hanno identificato il proprietario. L’uomo è stato rintracciato qualche ora dopo la registrazione delle immagini e arrestato in flagranza differita nella sua abitazione. E’ ora ai domiciliari, in attesa di giudizio.
L’intera operazione costituisce un esempio concreto dell’efficacia della nuova normativa - che supera i limiti della tradizionale flagranza - e del lavoro sinergico e strutturato dell’Arma dei Carabinieri.
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