2022-01-13
Tagli, zero assunzioni e medici sospesi ma la colpa della crisi è scaricata sui no vax
I renitenti al siero sono accusati di paralizzare gli ospedali: così si trascurano la mancanza cronica di personale e i miliardi tolti.La narrazione prosegue, falsificata. Dopo i dati sbagliati diffusi in conferenza stampa dal premier Mario Draghi e dal ministro della Salute, Roberto Speranza, i media ringalluzziti più che mai hanno alzato il tiro contro i non vaccinati che lascerebbero fuori da sale operatorie e rianimazioni le persone per bene, immunizzate con due o tre dosi. Così ieri si leggeva che nelle province di Trieste e Gorizia è stata sospesa l’attività chirurgica perché «abbiamo superato il livello di guardia. Non ci sono più posti letto liberi», comunicava Andrea Longanesi, direttore sanitario Asugi, l’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina. Saranno sospese anche le operazioni in regime di libera professione a causa del costante flusso di pazienti Covid e non Covid presso i Pronto soccorso e le attività di ricovero programmato dell’area medica. Tutta colpa dei no vax che non accettano la puntura, e poi bussano alla porta dei nosocomi se contagiati? La realtà è ben diversa, manca personale sanitario ed è lo stesso Longanesi ad affermare che «la situazione è difficile, al momento abbiamo 150 assenti solo per positività e altri 200 tra sospensioni e differimenti di vaccinazioni, oltre alle assenze “ordinarie”. A questo si aggiunge la preesistente carenza di personale, noi continuiamo a mandare avvisi e concorsi ma il personale non c’è». I problemi sono sempre gli stessi, mancanza di infermieri e medici acutizzata dalle sospensioni dei non vaccinati (quasi mai rimpiazzati), continua riduzione del numero di ospedali e di posti letto, i tagli alla spesa sanitaria (circa 37 miliardi di euro dal 2012 al 2019) che stiamo scontando ai danni della nostra salute. È perciò vero che aumentano i positivi, perché sia fanno più tamponi «ma abbiamo anche il disagio di un aumento di contagi tra gli operatori sanitari, quindi anche di anestesisti e rianimatori, che per gli effetti delle quarantene devono stare a casa», ha dichiarato Alessandro Vergallo, presidente nazionale dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani. L’affanno sembra più da mancanza di aiuti in corsia e in rianimazione, che per pazienti non vaccinati che lasciano senza cure malati oncologici o infartuati. Le Usl venete sono a corto di 104 medici e 752 infermieri, nel Lazio mancano almeno 350 medici di Pronto soccorso e 5.000 infermieri. Nel Comune sardo di Oristano ci sono «appena sei specialisti in medicina d’urgenza a garantire la copertura dei turni di lavoro, affiancati dai medici “in affitto”, che privi della specializzazione necessaria per lavorare nel reparto, si occupano dei casi meno gravi» e «solo uno dei reparti che lavora in costante emergenza, con il rischio, neppure tanto improbabile, di chiudere proprio per mancanza di personale», scriveva ieri La Nuova Sardegna. Aggiungeva: «La carenza di anestesisti ha imposto, da mesi, il blocco degli interventi chirurgici programmati, compresi quelli di ortopedia», quindi i problemi sono annosi e non legati all’emergenza Covid o, come si preferisce narrare, ai no vax. In Umbria, negli ospedali di Assisi, Castiglione del Lago e Umbertide sono chiuse le sale operatorie per mancanza di infermieri. «Solo tra gli infermieri all’appello ne mancano circa 3.000», ha spiegato al Fatto Quotidiano il vicepresidente dell’Ordine professionale infermieri di Napoli, Aniello Lanzuise, e i contagiati tra i colleghi «sono circa il 20% del totale». «Abbiamo avuto due anni per assumere medici e infermieri e non lo abbiamo fatto se non in maniera parziale. Il governo ha messo pochi soldi per le assunzioni dei medici e quindi la Regione aveva detto che non si poteva assumere e che l’organico doveva rimanere quello del 2019», è l’accusa di Piero Dattolo, presidente dell’Ordine dei medici di Firenze, secondo il quale «gli ospedali sono pieni di ricoveri spesso anche evitabili, di persone che potrebbero essere curate altrove». Invece arrivano nei Pronto soccorso, spesso non sono accettate in reparto o non vengono operate perché manca personale. «La quarta ondata, tanto temuta quanto prevedibile, sta mettendo in ginocchio un’amministrazione già segnata dalle precedenti impennate dei contagi determinate dal Covid-19», denuncia Monica Marvasi della segreteria Fp Cgil Parma, sottolineando «la mancanza di programmazione e di strategia, il blocco delle assunzioni imposto dalla Regione» Emilia Romagna e la «carenza di personale cronica». Nel Modenese sono a casa circa 500 operatori tra le aziende sanitarie Ausl e Aou. A questi vanno aggiunti altri 50 operatori dell’ospedale di Sassuolo. «Oltre alle assenze fisiologiche per malattia ordinaria, permessi e maternità, le assenze si devono a contagi, quarantene e sospensioni per chi non è vaccinato», riporta Il Resto del Carlino. Manca personale ovunque, non è emergenza no vax. D’altra parte è la stessa Fiaso, la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere, ad affermare che nell’ultima rilevazione dell’11 gennaio «negli ospedali sentinella» i vaccinati in terapia intensiva sono il 33%, quelli non vaccinati il 67%, metà dei quali senza comorbidità prima di essere ricoverato. Quindi, escludendo i no vax con altre malattie, vaccinati e non occupano in egual misura le rianimazioni.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.