La Taodue, che produsse il film «Tolo Tolo», pagò per affittare la Mare Jonio. I soldi finirono come al solito alla Idra social shipping di Beppe Caccia. Che ai suoi contatti raccomandava di non rivelare l’escamotage.
Secondo l'accusa, le donazioni fatte a Mediterranea sarebbero state classificate come prestiti infruttiferi e intascate dai «volontari» della Mar Jonio. Debiti, gratifiche di Natale, rapporti commerciali con armatori e menzogne sul personale medico qualificato a bordo. Nelle intercettazioni un aiuto di Checco Zalone, attraverso il suo film, «da tenere riservato».
In «Tolo tolo», il cantante ha interpretato lo zio del comico: «È un geniaccio, vero erede di Benigni e Troisi. Il Festival? Sto con Rita Pavone, è un'icona musicale».
Oggi esce il film di Checco Zalone, che lamenta: «Ormai non si può più ridere». E ha ragione: gli stessi che facevano satira micidiale sono diventati moralisti al servizio del potere.