È la «manina» della Francia a spingere il piano del terminale nearshore da realizzare a Taranto. E sta pure cercando di cambiare il decreto sul Pnrr per renderlo compatibile.
Il senatore bergamasco nominato commissario dopo l’inchiesta che ha travolto i dem. È da sempre difensore di Ilva. E vuole blindare la produzione a 8 milioni di tonnellate.