Altro che convivere col virus: la Regione ora impone test molecolari ogni cinque giorni al personale. Così si moltiplicheranno dottori e infermieri da isolare. Nemmeno in Cina.
L’addio all’obbligo di esami nelle unità d’emergenza non impedirà ai vertici sanitari di stringere le maglie. Né di fare screening a raffica nei reparti per coprirsi le spalle.
Roberto Speranza ha passato all’Agenzia delle entrate il nome di 1 milione di italiani da sanzionare per non essersi sottoposti all’iniezione. Il nuovo governo fermi questo sfregio. E i test a tappeto che mandano in tilt gli ospedali.
Dopo la notizia delle minacce a Franco Locatelli, pure Fabrizio Pregliasco e Matteo Bassetti lamentano il ritorno degli insulti contro di loro. Offese ingiustificabili. Come, talvolta, le uscite degli «esperti».
Oggi oltre un milione di cittadini è in isolamento dopo un esame che stabilisce la positività arbitrariamente. I parametri sono infatti amplificati a piacimento dai laboratori. Così pure molti sani sono classificati come infettivi: è ora di smetterla di sottoporsi ai test.
Dagli infettivologi friulani a Matteo Bassetti al primario del Niguarda, tutti d’accordo: i test a tappeto fanno grossi danni. «I pazienti arrivano per altre patologie, poi li scopriamo positivi e la gestione diventa un problema. Senza contare i colleghi costretti a rimanere a casa».
Il prof Massimo Crapis: «Per separare gli infetti, non riusciamo a ricoverare pazienti con Tbc».