Kiev non pagherà mezzo miliardo di dollari ai creditori, ma nessuno si preoccupa. Nel 2022 l’insolvenza parziale di Mosca venne accolta come la fine dello zar. Domani a Istanbul i colloqui partiranno in salita.
Bruxelles mira a indottrinare i giovani usando l’agenzia anti bufale. Kallas rivendica il metodo della paura e ricatta Madrid: «Ha avuto tanti aiuti col Covid, sostenga il riarmo». La stampa italiana denigra i pacifisti.
Mosca: «Proposte americane inaccettabili». Pechino: «Tra noi e i russi un’amicizia che è destinata a durare». Lo zar invita il leader comunista alla parata del 9 maggio.
L’obiettivo del nuovo presidente Usa è rompere l’asse sino-russo sfruttando le divergenze in corso, dal gas ai migranti a Vladivostok. Limitare l’avvicinamento al Dragone può convenire pure allo zar.
In cinque mesi, dall’isola sotto controllo cinese sono arrivati in Russia beni per 2 miliardi di dollari. Tra questi, molto materiale ad alta tecnologia prodotto in Europa e in America e impiegato nello sforzo bellico in Ucraina.
«Le triangolazioni contro l’Occidente erano già rodate». L’esperta Irina Tsukerman: «Pechino e Mosca mantengono interessi differenti, le intese commerciali potrebbero essere rimesse in discussione».
Pure l’Iran se ne giova per armarsi. Teheran usa l’ex colonia britannica per proseguire il suo programma missilistico, rifornirsi di aerei senza pilota e acquistare mezzi che poi distribuisce ai suoi alleati.
La visita di Vladimir Putin in Corea del Nord non è piaciuta a Xi Jinping, che non si fida dell’imprevedibile alleato Kim Jong-un. E adesso teme che il Cremlino possa servirsene per fargli pressione.
Il saggista Antonio Selvatici: «L’obiettivo rimane quello di piazzare il suo export in Occidente. Ma con i russi non si arriverà allo scontro diretto».