L’assessore lombardo Stefano Bruno Galli: «È l’orgoglio di fare da sé. Macché fuga in avanti, c’è un ritardo di 22 anni. Finora i governi hanno guardato solo ai conti e non alla qualità dei servizi».
Si definisce candidata post-ideologica e «oltre i partiti»: «Il ddl Calderoli serve soltanto a portare acqua al mulino di Fontana. In Lombardia ci vuole una guida capace e tenace. L’ex locomotiva adesso arranca. Ho forti idee su sanità, famiglia e trasporti».
Carlo Calenda si dedica ai grillini più che a Kiev: «Sono guidati da un qualunquista di destra». E canta «Bella ciao»: «Noi possiamo». Presenti Letizia Moratti e Carlo Cottarelli, possibili candidati in Lombardia. Matteo Renzi: «Non chiedete a me».