Donald parla di un anticipo rispetto al 9 luglio. L’Europa è divisa. Berlino firmerebbe subito tariffe al 10%. Accordo Usa-Pechino, rottura con il Canada.
I 2,2 miliardi di credito di imposta dell’«Industria 4.0» sono andati esauriti in poche ore. La «5.0», invece, lanciata nel 2024 e finanziata col Pnrr (dunque sottoposta ai diktat Ue), è ferma a 1,2 miliardi usati su 6.
Secondo indiscrezioni, l’intesa sarebbe vicina: la tecnica del presidente di colpire per primo ha pagato. Wall Street ha ripreso a guadagnare e il disavanzo commerciale è crollato a 60 miliardi dai 140 di marzo.
L’appello del presidente di Confindustria per sbloccare la governance del gruppo e spingere i cinesi di Sinochem al passo indietro. A rischio il lavoro in Italia e Usa.
L’ad Orcel avvisa il mercato: «Se il Tar dovesse bloccare l’Ops su Banco Bpm potremmo riproporre l’operazione in seguito». Smentite le mire su Generali: «Non esiste nessuna scalata. Su Commerz parleremo con il governo tedesco quando sarà l’ora».