«Una bufera per nulla. Politici che si stracciano le vesti per un'immagine innocente ma che viene accusata di essere "stereotipata". Lasciando da parte il mezzo, ossia l'app Immuni utile solo a tracciare degli italiani e a violare la loro privacy, come è possibile che oggi mostrare una donna con un bambino in braccio e il papà che lavora in smart-working diventi una colpa di cui chiedere scusa? L'immagine, prontamente rimossa, spiega questo Paese meglio di molte parole» hanno dichiarato Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente di Pro Vita e Famiglia onlus.
«Che il ministro delle Pari Opportunità Elena Bonetti risponda e si scusi via twitter promettendo una modifica entro breve dopo l'attacco di Anna Paola Concia, ex politica e attivista Lgbt, la dice lunga su chi oggi rappresenta le donne e le loro istanze secondo il governo» hanno attaccato.
«Ci preme sottolineare - hanno poi proseguito - che alle donne non fa impressione essere dipinte con un bimbo in braccio, ma non aver avuto sostegno dal governo, solo annunci e bonus vuoti e ridicoli. Quello che fa letteralmente schifo e che sarebbe da rimuovere, è sapere che i propri figli, tra i pochissimi in Europa, non sono potuti tornare in sicurezza a scuola e che molte mamme o papà si trovano in questi giorni a gestire lavoro e bambini senza alcun aiuto. Per tutto questo chi chiederà scusa a tante mamme e papà?» hanno continuato Brandi e Coghe. Poi Pro Vita & Famiglia chiude la nota con una domanda: «Ma quelli che oggi si stracciano le vesti, sono quelli che facevano l'aperitivo con i cinesi?».