2019-11-05
L’incontro in hotel che inchioda Conte
Il giorno prima del parere legale, Giuseppi trattava la premiership. Oggi riferirà in Aula.Oggi, Giuseppe Conte riferirà alla Camera sul caso del presunto conflitto d'interessi, per via della sua consulenza del 14 maggio 2018 - due settimane prima di diventare premier - alla società Fiber 4.0, su una materia che, nel Consiglio dei ministri del 7 giugno 2018, il governo da lui presieduto si sarebbe trovato ad affrontare. Giuseppi finora si è difeso sostenendo che, quando aveva firmato il parere, non immaginava che di lì a 15 giorni sarebbe entrato da padrone di casa a Palazzo Chigi. La Verità, però, ha ricordato che nello stesso giorno in cui Conte redigeva la consulenza per il gruppo il cui principale investitore è il fondo Athena, guidato dal finanziere italobritannico Raffaele Mincione (e sovvenzionato da 200 milioni di dollari della Segreteria di Stato vaticana), diversi quotidiani nazionali discutevano proprio l'ipotesi che Lega e 5 stelle scegliessero Conte come premier di garanzia. Repubblica assicurava che, secondo «fonti del Movimento», la candidatura di Giuseppi era «sul tavolo». Huffington Post era meno possibilista (lo definiva un «profilo debole»), ma lo dava comunque in lizza accanto a Giulio Sapelli.Adesso, dalla trasmissione Quarta Repubblica, andata in onda ieri sera su Rete 4 e condotta da Nicola Porro, arriva la conferma definitiva: quando ha firmato il parere per Fiber 4.0, Conte era perfettamente consapevole di poter diventare il presidente del Consiglio del governo gialloblù. Il programma ha presentato un servizio di Davide D'Aloiso in cui si dimostra che la sera prima di consegnare la famosa consulenza, cioè il 13 maggio 2018, Conte era in un albergo nel centro di Milano, con Luigi Di Maio, capo del M5s e Matteo Salvini, leader leghista. Il nome dell'hotel non viene citato da Rete 4, ma fonti della Verità riferiscono che si tratterebbe dell'albergo Nh di Largo Augusto, a due passi dal Duomo meneghino. Allora, diverse agenzie stampa, pur dando notizia del vertice, non avevano «pizzicato» Giuseppi. Secondo la ricostruzione di Quarta Repubblica, in quell'occasione Di Maio presenta Conte, il suo candidato, a Salvini, alla presenza di Vincenzo Spadafora (grillino) e Giancarlo Giorgetti (del Carroccio). L'incontro comincia alle 20.30 nella stanza occupata dall'avvocato pugliese. Dopo mezz'ora, Conte scende nella hall dell'hotel per seguire Roma-Juve. Al suo posto e all'insaputa l'uno dell'altro, sale in camera Sapelli, l'altro aspirante all'incarico in quota Lega. Sapelli, come racconta egli stesso ai microfoni di Mediaset, entra in rotta con Di Maio, che gli chiede quale sia il suo «modello di sviluppo»: «Gli dissi che non ero certo venuto lì per spiegargli qual era il mio modello di sviluppo: leggesse i miei libri». Il prof si spazientisce e va via. Per questo viene scartato, spianando la strada al concorrente Giuseppi.Il giorno seguente, Conte firmava il parere per Fiber 4.0. Il 29 maggio, emetteva fattura. Nove giorni dopo, il 7 giugno, si riuniva il Consiglio dei ministri per pronunciarsi proprio sulla questione oggetto della consulenza legale. In ballo c'era il tentativo di scalata della società italiana di telecomunicazioni Retelit da parte del gruppo Fiber 4.0, il cui più importante stakeholder è appunto il fondo Athena, gestito da Mincione. Gli azionisti di Retelit, tuttavia, avevano preferito due investitori stranieri, uno tedesco e uno libico. Conte aveva evocato la possibilità di esercitare la golden power: il voto degli azionisti poteva essere annullato se il governo italiano avesse deciso di «stoppare il controllo straniero di compagnie considerate strategiche a livello nazionale». Così si legge nel parere siglato dal futuro premier. Il quale, per la verità, si sarebbe poi astenuto dalle decisioni circa l'esercizio della golden power nel cdm del 7 giugno 2018. Conte, però, di sicuro non può affermare di non essere stato a conoscenza, mentre lavorava per Fiber 4.0, della sua potenziale ascesa politica: da avvocato di Mincione ad avvocato del popolo.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)