2022-04-27
Ecco il catasto senza nuove tasse: reggerà?
Daniele Franco (Imagoeconomica)
Presenti nel nuovo testo della delega la garanzia contro futuri aumenti di imposte e la ridistribuzione del gettito ai Comuni.Dopo la rissa in commissione, lo stop al voto e l’incontro Draghi-Salvini- Tajani è pronto il nuovo testo della delega fiscale. Sul catasto due modifiche. Impegno a ridistribuire il gettito dell’emerso e ad ancorare la riforma al decreto del 1998. Garanzia che non salgano le imposte. Chissà se resisterà a Pd e 5 stelle. L’agenda politica si concentra su due temi. Il primo è la guerra in Ucraina e il secondo è l’annosa e alquanto pruriginosa questione del Russiagate. Qui a premere il piede dell’acceleratore su presunte novità e sul ruolo di ex dirigenti Dis in chiave anti russa è sicuramente Italia viva. Il partito di Matteo Renzi ha perfettamente compreso che si rende necessaria una attività di polarizzazione in chiave pro americana per contendere il ruolo di spalla del Pd al movimento di Giuseppe Conte. Chi vincesse l’eventuale contesa si troverebbe a rivestire il ruolo di sparring partner alle prossime elezioni. Purtroppo il vero tema di equilibrio della maggioranza di governo non gode di sufficiente eco da parte dei media nazionali. Ci riferiamo alla delega fiscale. Comprensibile che Palazzo Chigi e soprattutto il Pd desiderino silenziare il più possibile la trattativa sul futuro delle imposte e soprattutto del catasto. Comprensibile ma sbagliato. Motivo per cui è importante alzare il velo e raccontare il tira e molla in corso. Non tanto per tifare una rottura, ma al contrario per immaginare che si possa trovare un punto di caduta che garantisca ai contribuenti italiani il no a nuove tasse e smentisca quanto scritto nero su bianco dal Mef nell’allegato al testo delle delega. Il minore gettito sul cuneo fiscale dovrà essere compensato dalla riforma del comparto immobiliare. Contro questo assunto il centrodestra si è mostrato compatto. Dopo aver accettato lo scorso novembre un testo che rinnegava gli input dell’Aula sintetizzati in un documento soltanto sei mesi prima, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno mostrato volontà di revisione sia a gennaio (quando è saltato il blitz di una approvazione lampo prima del voto per il Colle) sia lo scorso mese quando si è acceso il dibattito in commissione. Fino a sfiorare la rissa il 7 aprile. Lega e Fratelli d’Italia, in quella data, trovano l’accordo per avviare la discussione dall’articolo sei e arrivare alla votazione di un emendamento (il numero 7.15) relativo all’articolo sette avendo un membro di commissione in più. Nei precedenti voti, gli schieramenti avevano pareggiato 23 a 23. Con l’arrivo di Leonardo Tarantino lo schieramento di centrodestra raggiunge le 14 unità. A quel punto si deve votare l’emendamento più delicato della serata, quello che permette di azzerare l’Imu sugli immobili inagibili, per esempio terremotati oppure occupati illegalmente. Lega, Fdi e Forza Italia hanno tutti i numeri per opporsi alla linea di governo a meno che lo stesso presidente, Luigi Marattin, si schieri contro ogni prassi dall’altra parte consentendo alla maggioranza di non andare sotto ma al tempo stesso certificando che Pd, 5 stelle e Iv vogliono far pagare l’Imu ai terremotati e a quei cittadini che lo Stato non riesce a proteggere dalla violenza dei cattivi pagatori. Il presidente targato Iv capisce che c’è persino il rischio di andare sotto nel caso in cui qualche esponente grillino voti con la Lega. Da qui evidentemente si ragiona per l’interruzione del voto. Scelta che scatena la rissa verbale che certo poteva essere evitata. Ma che ha un importante effetto: quello di azzerare la partita e rinviare al Mef il testo. La settimana successiva Mario Draghi incontra Matteo Salvini e Antonio Tajani. Nasce così una sorta di mediazione sui due punti clou: la riforma delle aliquote duali che impattano sulle imposte dei Btp e sul prelievo della cedolare e soprattutto la riforma del catasto. I tecnici del Mef redigono un nuovo testo che è ora sulla scrivania del premier. Il punto di caduta sembra essere studiato con cautela ma potrebbe far svoltare l’intera partita. Le modifiche sono minime ma sostanziali. La prima prevede che il gettito che ciascun Comune potrà recuperare dall’emersione degli immobili fantasma vada a ridurre la pressione sulle altre case tassate dal medesimo ente. La seconda modifica sarebbe ancora più importante. Il nuovo testo ancorerebbe l’intero ricalcolo dei valori di mercato al decreto 138 del 1998 e quindi eliminerebbe la possibilità che in futuro si passi dal sistema reddituale (quello degli attuali valori catastali) a quello patrimoniale collegato al valore di mercato aggiornato di anno in anno. A quel punto le imposte sulla casa a partire dall’Imu resterebbero in linea con il sistema attuale e verrebbero anche in futuro calcolate sui parametri che abbiamo sperimentato fino ad oggi. In questo modo il Paese godrebbe di un vero censimento ma i cittadini avrebbero la garanzia che domani, dopo il 2026, il nuovo governo non faccia scherzi. Ieri si sono tenute alcune riunioni tecniche. Poi sarà la volta della politica. Vedremo come reagirà il Pd di Enrico Letta. Difficile che possa far saltare il banco chiedendo che venga messo per scritto il desiderio di alzare le imposte, come ha chiesto il Fmi e come chiede l’Unione europea. Anche i grillini reagiranno con veemenza, soprattutto non accettando che il centrodestra si ricompatti ulteriormente. Ma il tema è così caldo che le sorprese sono dietro a ogni angolo e tra Palazzo Chigi e il Mef la strada è piena di spigoli.
Papa Leone XIV (Ansa)
«Ciò richiede impegno nel promuovere scelte a vari livelli in favore della famiglia, sostenendone gli sforzi, promuovendone i valori, tutelandone i bisogni e i diritti», ha detto Papa Leone nel suo discorso al Quirinale davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «Padre, madre, figlio, figlia, nonno, nonna sono, nella tradizione italiana, parole che esprimono e suscitano sentimenti di amore, rispetto e dedizione, a volte eroica, al bene della comunità domestica e dunque a quello di tutta la società. In particolare, vorrei sottolineare l'importanza di garantire a tutte le famiglie - è l'appello del Papa - il sostegno indispensabile di un lavoro dignitoso, in condizioni eque e con attenzione alle esigenze legate alla maternità e alla paternità».
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