2022-08-04
Sudafrica, raid shock dei clandestini
Rapina e stupro di gruppo durante le riprese di un video vicino alla capitale. Arrestati 120 minatori, tutti stranieri e irregolari. I cittadini chiedono lo stop dell’immigrazione.In Sudafrica 120 minatori illegali provenienti da diversi Paesi africani, i cosiddetti «zama zama», sono stati arrestati nelle scorse ore con l’accusa di essere coinvolti nello stupro di gruppo subito da otto donne avvenuto giovedì scorso durante le riprese di un video musicale. L’attacco è avvenuto nei pressi di una miniera abbandonata a Krugersdorp, città a nord-ovest di Johannesburg, dove la troupe video composta da 22 persone, tra cui 12 donne di età compresa tra i 18 e i 35 anni, stava filmando, quando sono state attaccate «da un gruppo di uomini armati avvolti in coperte», secondo quanto dichiarato dal commissario di polizia della provincia di Gauteng, che ha fornito alcuni dettagli: «I sospettati hanno ordinato a tutti di sdraiarsi e hanno violentato otto delle donne e hanno rubato tutte le loro cose prima di fuggire dalla scena. La troupe è stata derubata di tutte le loro apparecchiature video». La polizia intanto ha effettuato ulteriori arresti di minatori accusati dalla popolazione locale di altri episodi di violenza portando il numero dei fermati a 120. Per il momento nessuno degli uomini e dei ragazzi arrestati sarebbe stato accusato di violenza sessuale ma la polizia ha affermato «di sperare che i test del Dna consentano nei prossimi giorni di collegare chi di loro ha avuto a che fare con lo stupro». Il presidente sudafricano, Cyril Ramaphosa, ha chiesto alla popolazione di aiutare a trovare coloro che hanno compiuto le violenze mentre il capo della polizia del Sudafrica, Bheki Chele, ha definito quanto accaduto «una vergogna nazionale». Durante una conferenza stampa Chele ha raccontato dell’incontro avuto con le famiglie delle vittime: «Abbiamo avuto la fortuna di incontrare le famiglie. Ma quando vedi quelle persone e ti rendi conto che non sono solo una storia, sono esseri umani, sono lì, sono giovani, parliamo con loro e ti rendi conto di una devastazione che non è temporanea». Lo stupro di gruppo ha fatto sì che centinaia di persone scendessero in piazza a protestare e a chiedere che la zona torni ad essere sotto il controllo dello Stato, visto che da tempo la criminalità ha preso il sopravvento senza che nessuno faccia nulla. La tensione ora è altissima al punto che lunedì mattina, mentre era in corso l’udienza di convalida degli arresti, fuori dal tribunale di Krugersdorp si è radunata un folla di almeno 300 persone di ogni etnia che chiedeva a gran voce che gli venissero consegnati i colpevoli. La popolazione della zona ritiene che gli «zama zama», i minatori illegali, siano i responsabili dell’aumento della criminalità diffusasi nella zona. «Non ci hanno preso sul serio, doveva accadere questo tipo di crimine perché noi potessimo mettere sul tavolo il problema dell’immigrazione illegale», ha dichiarato all’Associated Press il manifestante Lerato Ngobeni. Diversi manifestanti che erano fuori dal tribunale hanno accusato la polizia «di non fare abbastanza» e la riposta non si è fatta attendere visto che il tenente generale Fannie Masemola, commissario della polizia nazionale sudafricana, ha dichiarato: «Il servizio di polizia sudafricano non lascerà nulla di intentato per assicurare i sospetti alla giustizia». Quanto accaduto non deve sorprendere visto che il Sudafrica ha il triste primato degli stupri per un Paese non in stato di guerra. Parliamo di oltre 40.000 casi denunciati all’anno ma il dato è certamente falso: alcuni analisti locali affermano che le donne che denunciano lo stupro sarebbero una minoranza ed in tal senso le stime dicono che il 40% delle donne sudafricane abbia subito almeno una violenza carnale.