2022-08-18
Speranza regala milioni alle coop sanitarie
Roberto Speranza (Imagoeconomica)
Soffocati dai tagli e con il personale decimato dall’obbligo di green pass, durante la pandemia gli ospedali si sono messi ad affidare molti servizi a enti esterni (a volte poco raccomandabili). In Veneto, per tappare i buchi, sono stati spesi almeno 9 milioni in due anni.Almeno 9 milioni di euro finiti alle cooperative in nemmeno due anni, per tappare i buchi della sanità veneta. La denuncia era stata fatta a maggio, dalla Funzione pubblica della Cgil e riportata dal Mattino di Padova. Un elenco lunghissimo quanto vergognoso di servizi erosi che «vengono esternalizzati e dopodiché si procede con le proroghe», affermarono Alessandra Stivali, segretaria generale Fp Cgil Padova e Raffaela Magna della segreteria provinciale. Oggi, anche le cooperative sono in affanno nel procurare professionisti. Quel che accade nel Veneto capita un po’ ovunque.Con il ministro della Salute, Roberto Speranza, occupato solo ad applicare limitazioni, a togliere lavoro e libertà e a imbavagliare gli italiani, l’unica soluzione per la maggior parte delle aziende sanitarie è stata ricorrere all’appalto. Per rilasciare i famigerati green pass, per il tracciamento dei contatti dei positivi, per dare personale ai pronto soccorso e alle rianimazioni, per fornire autoambulanze. Rivoli che si trasformano in fiumi di denaro, fatti rientrare nelle voci di bilanci sanitari in rosso, mentre il personale veniva sospeso perché non in regola con le vaccinazioni anti Covid. Basta guardare l’elenco delle spese affrontate a partire da gennaio di quest’anno dall’Ulss 6 Euganea, 101 Comuni nella provincia di Padova, circa 936.000 gli abitanti di riferimento. Il 19 gennaio stanzia 180.757 euro (più Iva) «per attività di call center relative alla campagna vaccinale Covid-19», nel periodo febbraio-luglio. Somma che finisce al raggruppamento temporaneo di imprese formato da cooperative e consorzi, ovvero Consorzio stabile Cento orizzonti società consortile di Castelfranco Veneto, Consorzio sociale unitario G. Zorzetto di Mestre, Arcobaleno cooperativa sociale di Chioggia e Coges Don Lorenzo Milani cooperativa sociale di Mestre. Aggiudicazione senza bando di gara, vista l’urgenza, e servizio rinnovabile per altri sei mesi. Già fanno 361. 514 euro al netto di Iva, dati all’esterno. Sempre a gennaio, l’Ulss 6 Euganea dichiara che ha bisogno di 15 persone per un servizio di «Contact tracing, finalizzato alla ricerca e gestione dei contatti di un caso confermato Covid-19 positivo», presso il dipartimento di prevenzione. Dice di averlo già attivato da dicembre e che fino al 28 febbraio 2022 rappresenterà un costo di 119.250 euro, più Iva. Si avvale sempre del Consorzio stabile Cento Orizzonti di Castelfranco Veneto e quando scade il contratto, lo rinnova per un altro mese al costo di 39.750 euro. Proseguirà così, di 30 giorni in 30 giorni. A luglio scade anche il servizio di supporto amministrativo alle attività di screening Sars-Cov-2 presso i distretti e l’azienda sanitaria proroga il contratto con la Cooperativa sociale Anthesys servizi di Chirignago, provincia di Venezia, per 27.000 euro più Iva. Potevano essere funzioni svolte dagli amministrativi e dal personale interno all’Ulss 6 Euganea? Sì, se non fossero stati ridotti (-330) per i tagli di spesa decisi dalla Regione Veneto e per le sospensioni perché non vaccinati contro il Covid, come ha voluto il ministro Speranza. Così si è arrivati al paradosso di dare sempre al Consorzio stabile Cento Orizzonti di Castelfranco Veneto quasi 60.000 euro per un «servizio di supporto amministrativo per attività connesse al rilascio del green pass», svolto per due mesi tra marzo e maggio di quest’anno. Mancano anche medici e infermieri, negli ospedali. Nel settembre dello scorso anno, l’Istituto oncologico veneto affidò alla Anthesys servizi di Chirignago il servizio annuale di copertura dei turni di guardia medica di anestesia e di rianimazione, al costo di 1,4 milioni di euro. Al Pronto soccorso di Cittadella, nel novembre 2021 i medici privati vennero arruolati con una spesa di 716.830 euro. Al primo intervento di Montagnana, dal primo dicembre 2021 l’Ulss 6 aveva affidato per 1,2 milioni di euro il servizio dell’emergenza a Mst Group srl, Bmc H24 assistance srl e Castel Monte società cooperativa sociale, che assunsero medici e infermieri. Tra questi, il montecatinese Vieri Riccioni che, dopo un servizio del 2019 del programma televisivo Le Iene era stato indagato per truffa aggravata e radiato dall’Ordine dei medici di Pistoia. Allontanato da Montagnana, finì a lavorare al Pronto soccorso di Chioggia dove pure è stato messo alla porta dall’Ulss 3, quattro mesi fa. Le cooperative, precisano le aziende sanitarie, scelgono i medici in autonomia. Il 14 gennaio di quest’anno, il direttore generale dell’Ulss 6, Paolo Fortuna, affida i turni notturni e festivi, attività di sala operatoria e ambulatoriale di anestesia e rianimazione dei presidi di Schiavonia, Piove di Sacco, Cittadella, alla Cooperativa sociale La Fenice di Sassuolo. Importo al netto, 135.960 euro. A maggio, l’incarico viene revocato «per mancato avvio del servizio nei termini richiesti». Se lo aggiudica per 124.200 euro la Anthesys servizi di Chirignago.Nei giorni scorsi, l’Euganea ha esternalizzato pure il servizio di anestesia degli ospedali di Cittadella (se lo è aggiudicato Gap di Pisa per 618.336 euro) e di Pieve di Sacco, al quale fornirà medici la Anthesys servizi di Chirignago per 992.736 euro. Per l’ospedale di Schiavonia non si sono trovati anestesisti, la procedura negoziata non ha dato risultati. Gli infermieri si licenziano e vanno a lavorare nel privato o in Svizzera, ma al ministro della Salute non interessa il capitale umano. E in Calabria, intanto, risolvono il problema della penuria di personale arruolando 500 specialisti cubani. Saranno tutti vaccinati con Pfizer?
Sehrii Kuznietsov (Getty Images)
13 agosto 2025: un F-35 italiano (a sinistra) affianca un Su-27 russo nei cieli del Baltico (Aeronautica Militare)
La mattina del 13 agosto due cacciabombardieri F-35 «Lightning II» dell’Aeronautica Militare italiana erano decollati dalla base di Amari, in Estonia, per attività addestrativa. Durante il volo i piloti italiani hanno ricevuto l’ordine di «scramble» per intercettare velivoli non identificati nello spazio aereo internazionale sotto il controllo della Nato. Intervenuti immediatamente, i due aerei italiani hanno raggiunto i jet russi, due Sukhoi (un Su-27 ed un Su-24), per esercitare l’azione di deterrenza. Per la prima volta dal loro schieramento, le forze aeree italiane hanno risposto ad un allarme del centro di coordinamento Nato CAOC (Combined Air Operations Centre) di Uadem in Germania. Un mese più tardi il segretario della Nato Mark Rutte, anche in seguito all’azione di droni russi in territorio polacco del 10 settembre, ha annunciato l’avvio dell’operazione «Eastern Sentry» (Sentinella dell’Est) per la difesa dello spazio aereo di tutto il fianco orientale dei Paesi europei aderenti all’Alleanza Atlantica di cui l’Aeronautica Militare sarà probabilmente parte attiva.
L’Aeronautica Militare Italiana è da tempo impegnata all’interno della Baltic Air Policing a difesa dei cieli di Lettonia, Estonia e Lituania. La forza aerea italiana partecipa con personale e velivoli provenienti dal 32° Stormo di Amendolara e del 6° Stormo di Ghedi, operanti con F-35 e Eurofighter Typhoon, che verranno schierati dal prossimo mese di ottobre provenienti da altri reparti. Il contingente italiano (di Aeronautica ed Esercito) costituisce in ambito interforze la Task Air Force -32nd Wing e dal 1°agosto 2025 ha assunto il comando della Baltic Air Policing sostituendo l’aeronautica militare portoghese. Attualmente i velivoli italiani sono schierati presso la base aerea di Amari, situata a 37 km a sudovest della capitale Tallinn. L’aeroporto, realizzato nel 1945 al termine della seconda guerra mondiale, fu utilizzato dall’aviazione sovietica per tutti gli anni della Guerra fredda fino al 1996 in seguito all’indipendenza dell’Estonia. Dal 2004, con l’ingresso delle repubbliche baltiche nello spazio aereo occidentale, la base è passata sotto il controllo delle forze aeree dell’Alleanza Atlantica, che hanno provveduto con grandi investimenti alla modernizzazione di un aeroporto rimasto all’era sovietica. Dal 2014, anno dell’invasione russa della Crimea, i velivoli della Nato stazionano in modo continuativo nell’ambito delle operazioni di difesa dello spazio aereo delle repubbliche baltiche. Per quanto riguarda l’Italia, quella del 2025 è la terza missione in Estonia, dopo quelle del 2018 e 2021.
Oltre ai cacciabombardieri F-35 l’Aeronautica Militare ha schierato ad Amari anche un sistema antimissile Samp/T e i velivoli spia Gulfstream E-550 CAEW (come quello decollato da Amari nelle immediate circostanze dell’attacco dei droni in Polonia del 10 settembre) e Beechcraft Super King Air 350ER SPYD-R.
Il contingente italiano dell'Aeronautica Militare è attualmente comandato dal colonnello Gaetano Farina, in passato comandante delle Frecce Tricolori.
Continua a leggereRiduci
Ecco #EdicolaVerità, la rassegna stampa podcast del 17 settembre con Carlo Cambi