2023-07-24
Spagna: popolari e Vox non sfondano, ma per Sanchez la situazione non è rosea
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Non è emersa una maggioranza chiara dalle elezioni spagnole di domenica. Nessun contendente ha infatti raggiunto la fatidica soglia dei 176 seggi al Congresso dei deputati. Il Partito popolare è arrivato primo, vincendo 136 seggi (47 in più rispetto alla tornata del 2019). Secondo si è piazzato il Partito socialista con 122 seggi (due in più rispetto a quattro anni fa). La medaglia di bronzo è andata ai nazionalisti di Vox, che hanno conquistato 33 seggi, perdendone 19: nonostante questo schieramento sia andato peggio di quanto ci si attendesse, è comunque rimasto la terza forza politica del Paese. Risultato tutt’altro che brillante per l’estrema sinistra di Sumar, che si è attestata a quota 31. Fondata nel 2022, questa piattaforma include Podemos e Mas Pais: due schieramenti che, nel 2019, avevano ottenuto rispettivamente 35 e 3 deputati. A seguire, troviamo la Sinistra Repubblicana di Catalogna, che ha ottenuto 7 seggi, e Insieme per la Catalogna, anch'essa attestatasi a 7: entrambi questi partiti hanno perso terreno rispetto al 2019. Ora, con tali numeri per il centrodestra non sarà affatto facile raggiungere una maggioranza parlamentare, visto che popolari e Vox insieme arrivano soltanto a 169 seggi. Al momento, non è escludibile un soccorso da parte della Unione del Popolo Navarro: partito di tendenze conservatrici, che potrebbe tuttavia mettere a disposizione soltanto un seggio. In queste ore, molti si interrogano anche sull’effettiva possibilità di un’alleanza europea tra Ppe ed Ecr: blocco inedito di cui queste elezioni iberiche rappresentavano in qualche modo un test. Sia chiaro: questo progetto resta concretamente sul tavolo. Certo è che bisognerà lavorare ancor più duramente per cercare di farlo arrivare in porto. Attenzione però: se Atene piange, Sparta non ride. I commentatori che oggi esultano per la mancata maggioranza assoluta tra popolari e Vox ignorano (o fingono d’ignorare) che per il premier uscente Pedro Sanchez la situazione è tutt’altro che rosea. Innanzitutto i suoi alleati di Sumar, lo abbiamo visto, sono più deboli di quanto si crede. Ma c’è un ulteriore “dettaglio” messo in luce dal quotidiano El Mundo. “Nel calcolo degli alleati praticamente certi che il socialista sta considerando, non si conta Insieme per la Catalogna, una formazione che ha assicurato durante la campagna elettorale che non avrebbe sostenuto né Sanchez né Feijóo. Questo impegno, tuttavia, potrebbe finire per cambiare, ma sarebbe a costo dell'accettazione da parte del Psoe di richieste al limite dell'incostituzionalità”, ha riportato la testata nelle scorse ore. Non solo. El Mundo ha anche sottolineato che gli altri piccoli partiti che offriranno aiuto al Psoe presenteranno in cambio dei conti politicamente salati. Insomma, Sanchez rischia di ritrovarsi ostaggio di forze radicali, caratterizzate da posizioni incostituzionali e, peggio ancora per lui, dai loro stessi veti incrociati. Per ora, lo scenario più probabile sembra essere quello di un ritorno alle urne.
Sehrii Kuznietsov (Getty Images)