2021-03-31
«Sono guarita grazie a eparina e cortisone»
Simona Ventura si è scontrata con il virologo Matteo Bassetti sulle cure a domicilio per il Covid: «Ho seguito la terapia d'urto per fermare l'infezione e ha funzionato. Su chiusure e riaperture sento troppe chiacchiere. Prima ci vacciniamo e prima torniamo a vivere».Tempi duri per Simona Ventura. Prima la registrazione in Portogallo di Game of games - Gioco loco, da stasera in onda su Rai 2. Poi la scoperta di non poter rispondere all'invito alla serata finale del Festival di Sanremo di Amadeus e Fiorello causa Covid. Infine, qualche giorno fa, in collegamento a #cartabianca, il diverbio divenuto virale con Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive del policlinico San Martino di Genova. Ventura aveva provocato l'intemerata dell'infettivologo raccontando che, seguendo le indicazioni del suo medico, si era curata con antibiotico, eparina e cortisone: «Lei fa la conduttrice di un programma televisivo, io faccio il medico… Ascolti quello che dicono i medici. Se facciamo fare ai conduttori televisivi i medici, non va bene…», aveva intimato Bassetti. «Io farò la conduttrice televisiva, ma ho diritto di parola e di parlare della mia esperienza», aveva replicato. «Certo, lei si piglia una laurea e viene a fare il mio mestiere, se vuole».Finalmente stasera la vedremo impegnata nel mestiere per cui l'apprezza anche il professor Bassetti.«Più che la conduttrice sono sempre stata una condautrice, una conduttrice che è anche autrice. Ancor di più lo sono in Game of games, grazie al direttore di Rai 2 Ludovico Di Meo e alla Blu Yazmine di Ilaria Dallatana. La loro fiducia mi ha permesso di lavorare in una situazione creativamente ed editorialmente libera. Mi auguro che lo constateranno anche i telespettatori». Game of games ha per sottotitolo «Gioco loco». C'è voglia di tornare a giocare in questa situazione? «Penso di sì. Soprattutto c'è voglia di leggerezza, di una boccata d'aria fresca. È un programma ricco di colori, in uno studio di 4.000 metri quadri, con i vip strapazzati... È intrattenimento puro, uno spazio di evasione in una tv generalista concentrata soprattutto sull'informazione».È una gara tra vip e nip?«No. È una gara tra persone comuni che competono in vari giochi. Ognuno di loro sceglie in una squadra di sei un vip al quale far disputare le diverse prove, fino al grande gioco finale». Un format nato in America funzionerà anche in Italia?«Me lo auguro. In America, condotto da Ellen DeGeneres, è stato un grande successo. È andato bene anche in Spagna, Germania, Finlandia, Austria e Portogallo, dove l'abbiamo registrato».È un programma che ricorda Ciao Darwin?«È un grande luna park che vuole tenere fuori dalla porta lo stress, ma è diverso da Ciao Darwin. Bonolis è molto bravo nel rapporto con le persone comuni, con le quali io sono più in imbarazzo. La mia vena sadica si esprime meglio con i vip. Firmerei per la metà degli ascolti di Paolo».Il programma è registrato a dicembre in Portogallo: come avete fatto con il Covid?«Abbiamo seguito i ferocissimi protocolli americani. C'era un rigore ferreo, con 400 persone non si è registrato neanche un positivo. Facevamo i tamponi ogni due giorni, non uscivamo. È stata un po' come una gita di classe. Ma anche la dimostrazione che, se si seguono le norme, si può ricominciare ad aprire e lavorare». C'è qualche differenza tra la Ventura che vedrà nel programma e quella che ha superato il Covid?«Non più di tanto. Ero asintomatica, non ho avuto grandi conseguenze, sono stata fortunatissima rispetto ad altre persone in terapia intensiva, o intubate. Mi è andata bene, nonostante il dispiacere di aver perso la serata di Sanremo».Cos'ha pensato quando ha visto il tampone positivo?«All'inizio mi è salita l'amarezza perché tenevo alla reunion con Ama e Fiore. Ma sono fatalista in queste cose, perciò ho pensato che non era il mio momento, e che ci sarà un'altra occasione. Spero…».Come pensa di averlo preso?«Non ho idea. Sono sempre stata attentissima. Da quando sono tornata dal Portogallo sono ancora più rigorosa. Forse… qualche volta mi tocco la faccia, magari avevo toccato qualcosa, la mascherina che mi faceva solletico e poi magari gli occhi…».In casa come vi siete comportati?«All'inizio ero positiva solo io e mi sono chiusa in camera, in isolamento volontario. Poi è toccato a Giovanni (Terzi, ndr), a mia figlia Caterina e suo figlio Giovanni. Solo Giacomo è rimasto negativo. A quel punto si è chiuso in camera lui. Adesso per fortuna i tamponi sono negativi».Ha avuto una polemica con Bassetti sulle cure.«Non voglio tornarci. Ho seguito le indicazioni del mio medico che mi ha suggerito subito terapie d'urto con lattoferrina, zinco, eparina e cortisone perché avevo un interessamento polmonare. Nessuna cura fai da te, consultazioni continue con il medico anche se ero asintomatica. Ci sono due scuole di pensiero. La prima suggerisce di prendere la tachipirina solo se si ha la febbre e di aspettare il decorso della malattia; la seconda invita a prendere subito le medicine per fermare l'infezione. Io ho sposato la scuola del mio medico perché avevo un principio di polmonite».Ora è testimonial della vaccinazione?«Sono anche favorevole all'obbligo per infermieri e medici e il personale che opera in corsia. Chi è a contatto con i malati se non vuole vaccinarsi deve cambiare mestiere».Nel dibattito tra fautori del lockdown prolungato e aperturisti da che parte sta?«Non è un dibattito divertente, bisogna avere pazienza. Io sono della linea: silenzio e lavorare. Sento troppe chiacchiere. Spero che le vaccinazioni accelerino, prima ci vacciniamo e prima torniamo al lavoro e al commercio. Ho avuto il Covid, ma la paura rimane, continuo a usare mascherine e guanti e a seguire le precauzioni».Anche se dovrebbe essere immune?«Non alle varianti».Pensa di prendere una laurea per diventare medico?«Ho già il mio mestiere, non ho nessuna intenzione di fare quello di Bassetti. Non voglio fare polemiche in questo momento. Starò sempre dalla parte dei medici e di coloro che salvano le vite delle persone».
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