2023-11-08
Slittato a oggi il voto sulla commissione
Stamattina il Senato si esprimerà sul disegno di legge che istituisce l’inchiesta parlamentare sulla pandemia. Respinte ieri le obiezioni di sinistra e M5s. Matteo Renzi: «Noi favorevoli alle indagini, che paura avete della verità?». Il testo passerà poi alla Camera.Sono slittati a stamattina alle 11 la discussione e il voto al Senato sull’istituzione della commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione pandemica. Ieri sera, infatti, l’Aula ha fatto in tempo solo a bocciare le tre questioni pregiudiziali con cui il Gruppo misto, il M5s e il Pd richiedevano di non procedere alla discussione del disegno di legge e la conseguente nascita della commissione d’inchiesta. Accusata, ancor prima di vedere la luce, di «enorme strumentalità politica e cinismo», «illegittimità costituzionale», «inutilità» e di strizzare l’occhio ai presunti elettori della maggioranza «complottisti e no vax», oltre che, a ragione, di escludere dalle indagini l’operato delle Regioni. Obiezioni respinte, oltre che dai partiti di governo, anche da Matteo Renzi. Il senatore di Italia viva, ieri, ha infatti votato contro le questioni pregiudiziali di sinistra e 5 stelle, come preannunciato: «Qual è il motivo per cui questa commissione non s’ha da fare? Ci sono state 97 commissioni d’inchiesta in Italia, perché proprio questa non va istituita?», ha chiesto Renzi, aggiungendo che «Se non facessimo questa indagine, dopo la più grande deroga dei principi costituzionali, dopo migliaia di morti e la chiusura delle scuole, il Parlamento commetterebbe una vigliaccheria istituzionale. A me non interessa rivangare i conti del passato. Ma che paura può farvi la verità?», ha chiesto l’ex premier.«Questa Commissione deve essere utile a farci capire quali sono stati gli errori che abbiamo commesso, tutti in buona fede, avendo votato dei provvedimenti in Parlamento, e cercare di evitare che non si ripetano in futuro» gli ha fatto eco il presidente dei senatori della Lega, Massimiliano Romeo, prima che il voto dell’Aula respingesse le questioni pregiudiziali, come previsto, con 58 favorevoli e 91 contrari. Oggi, quindi, il Senato procederà con la discussione generale e il voto sugli emendamenti al testo di legge, oltre un centinaio. Poi, il ddl passerà nuovamente alla Camera, per la terza lettura prima della conversione in legge. «Le tempistiche del voto in Aula dovrebbero essere celeri, ma per l’effettivo inizio dei lavori è plausibile prevedere i primi mesi del 2024, considerato che andranno anche scelti i membri», spiegava ieri alla Verità Gianni Berrino, senatore di Fdi e relatore in commissione Sanità. La pratica procede quindi più lenta del previsto, considerato che nei progetti della maggioranza l’indagine sarebbe già dovuta partire. A causare il ritardo sulla tabella di marcia ha contribuito anche l’intervento a gamba tesa del Quirinale che, lo scorso luglio, aveva infatti espresso la preoccupazione per le «iniziative di inchieste con cui si intende sovrapporre attività del Parlamento ai giudizi della magistratura». Per assecondare il volere del Colle, sono state avanzate diverse modifiche al testo in precedenza licenziato alla Camera. In particolare, sono stati parzialmente modificati i compiti della Commissione, la quale non indagherà più su «eventuali obblighi e restrizioni carenti di giustificazione in base ai criteri della ragionevolezza, della proporzionalità e dell’efficacia, contraddittori o contrastanti con i principi costituzionali», ma si limiterà a valutare il fondamento scientifico delle misure di contenimento. L’organo parlamentare non dovrà più inoltre «valutare la legittimità della dichiarazione dello stato di emergenza e delle relative proroghe, nonché dell’utilizzo dello strumento della decretazione d’urgenza». In sostanza, la commissione non indagherà su stato d’emergenza, dpcm e restrizioni. I parlamentari, infine, non potranno ottenere copie di atti e documenti relativi a procedimenti e inchieste in corso presso l’autorità giudiziaria o altri organi inquirenti se coperti da segreto, come stabilito invece nel testo licenziato a luglio. Oggi, oltre al decisivo voto del disegno di legge al Senato, è prevista anche la manifestazione del Forum dell’Indipendenza italiana, in piazza della Rotonda a Roma, per «richiedere l’immediata attivazione della Commissione, ferma al palo da un anno. Il timore è che questo iter venga ulteriormente rallentato non solo dalla sinistra e dal M5S, ma anche dalla stessa coalizione di governo. Non vogliamo che il nostro Paese si trovi di nuovo impreparato davanti ad un altro evento straordinario come una pandemia», ha dichiarato Gianni Alemanno, portavoce del Forum.
Il giubileo Lgbt a Roma del settembre 2025 (Ansa)
Mario Venditti. Nel riquadro, da sinistra, Francesco Melosu e Antonio Scoppetta (Ansa)