Capeggiati dal presidente emiliano e spalleggiati dai giornali amici, quelli che consideravano gli stranieri risorse irrinunciabili, e salivano sulle navi delle Ong per farli sbarcare, protestano per l’invasione delle città.
Capeggiati dal presidente emiliano e spalleggiati dai giornali amici, quelli che consideravano gli stranieri risorse irrinunciabili, e salivano sulle navi delle Ong per farli sbarcare, protestano per l’invasione delle città.Agosto 2023: la sinistra ha scoperto i migranti. Ci sono voluti dieci anni al governo e quasi un milione di extracomunitari sbarcati senza permesso - 900.000 per l’esattezza, fra il 2013 e il mese di ottobre 2022 - ma alla fine anche nel Pd si sono accorti che i clandestini in arrivo sulle nostre spiagge sono troppi. A incaricarsi di denunciare il fenomeno ci ha pensato il governatore dell’Emilia, Stefano Bonaccini, il quale, rimasto a bocca asciutta quanto a incarichi (nonostante avesse l’appoggio di tutti i burocrati del partito, non è riuscito a conquistare la segreteria e nemmeno a diventare commissario agli interventi post alluvione), mentre Elly Schlein svacanza, ha pensato bene di attaccare Giorgia Meloni. Dimenticando Matteo Renzi sulle nevi con tutta la famiglia e con elicottero al seguito, prima ha preso di petto il presidente del Consiglio perché a Ferragosto, invece che a Palazzo Chigi, si è fatta qualche giorno di riposo in Puglia. Poi ha puntato il dito contro gli sbarchi, accorgendosi improvvisamente del numero esorbitante di immigrati. Scordando quando la sinistra sosteneva che gli extracomunitari erano una specie di manna dal cielo per il Pil nazionale e che grazie a loro avremmo potuto pagare le pensioni, Bonaccini ha spiegato che il centrodestra non sa governare il fenomeno. «Nelle città ormai è emergenza arrivi», ha sentenziato senza appello. «Urlavano porti chiusi, è finita la pacchia, prima gli italiani, ma si stanno dimostrando incapaci di gestire l’immigrazione».Che l’attuale maggioranza stia incontrando più di una difficoltà nell’affrontare il problema è certo, anche perché la crisi di alcuni Stati africani, tra i quali la Tunisia ma anche il Mali e il Niger, ha aperto la via a un esodo di profughi incontrollato. Ed è altrettanto certo che nonostante le solite promesse dell’Europa, finora non sia arrivato alcun aiuto, né per quanto riguarda il pattugliamento nel Mediterraneo né per ciò che attiene alla redistribuzione dei richiedenti asilo nei Paesi della Ue. Tuttavia, stupisce che a denunciare la situazione sia chi fino a ieri era per l’accoglienza sempre e comunque, al punto da schierarsi apertamente contro la politica che mirava a impedire gli sbarchi. Non so se Bonaccini ha la memoria corta o se semplicemente siamo di fronte a un caso di rimozione con dolo. Ma ad accogliere le varie capitane dei vascelli corsare che si affacciavano sulle coste italiane alla guida di imbarcazioni cariche di migranti, c’erano alcuni autorevoli esponenti della sinistra, tra i quali ricordo Matteo Orfini, Davide Faraone, Nicola Fratoianni, Riccardo Magi e Graziano Del Rio. Che cosa chiedevano i compagni di Bonaccini? Uno sbarco immediato di tutte le persone a bordo delle navi specializzate in soccorso di migranti. Ma anche senza scomodare il servizio di soccorso rosso sempre pronto ad accogliere chiunque ne facesse richiesta, incurante del fatto che i battelli delle Ong siano un richiamo per chiunque intenda partire, resta il fatto che la segretaria che ha battuto Bonaccini è favorevole all’immigrazione. All’ultima manifestazione organizzata contro il cosiddetto decreto migranti, Schlein ha dettato una linea che prevede un’accoglienza diffusa e lo stop a qualsiasi intesa con i Paesi africani affinché fermino per conto nostro le partenze. In pratica, il governatore dell’Emilia rimprovera a Giorgia Meloni ciò che la numero uno del suo partito, quella che lo ha battuto, ritiene un fenomeno strutturale che non è possibile fermare ma si deve agevolare.Certo, si capisce perché in pieno agosto Bonaccini ha ritrovato la parola: alle prossime elezioni europee conta di prendersi la rivincita e liberarsi di Elly Schlein grazie a un programma più moderato. Dunque, approfitta delle vacanze, periodo di solito calmo dal punto di vista politico, per scaldare i motori. Tutto comprensibile e, se volete, perfino normale in una sinistra che oscilla da sempre fra moderati e radicali senza decidere mai da che parte stare. Tuttavia, di fronte alle esternazioni romagnole sorge una domanda: perché, oltre a Elly Schlein, dobbiamo subire anche la campagna della destra del Pd contro Elly Schlein? Se Bonaccini ha il coraggio di fare la guerra alla segretaria ad appena cinque mesi dalla sua vittoria, abbia il coraggio di scendere in campo a viso aperto, senza cercare scuse né scorciatoie. Con tutto quel che si può pensare di Matteo Renzi, quando decise di spazzare via la vecchia guardia del Pd non chiese il permesso, né tantomeno si mise a battibeccare con Silvio Berlusconi o con Mario Monti che da poco lo aveva sostituito. Fece la guerra a Pier Luigi Bersani e a Massimo D’Alema e poi diede il benservito a Enrico Letta con un «stai sereno». Se oggi Bonaccini vuole scalare il Pd si armi dunque di picconi, non di sermoni.
Friedrich Merz (Ansa)
Rheinmetall, big dei veicoli da guerra, acquista la tedesca Nvl e si allarga sulla marina. Se però Fincantieri punta i sottomarini di ThyssenKrupp, il governo si mette di traverso.
Ansa
Leone XIV torna a invocare il cessate il fuoco nella Striscia e il rilascio dei rapiti: «Dio ha comandato di non uccidere». L’Ue annuncia sanzioni contro Israele, ma per i provvedimenti più severi servirà l’ok del Consiglio. Decisive Germania e Italia.
(IStock)
Prima di rimettere in circolazione il maliano di San Zenone, la giudice progressista «graziò» un altro straniero che abusava della moglie. Dopo 40 giorni fece retromarcia.