2018-07-22
Sinistra ridotta alla Murgia. Per sopravvivere si attacca agli «intellettuali»
La trovata dell'«Espresso» per salvare i progressisti: affidarsi a pensatori del calibro di Zerocalcare e della scrittrice sarda. Sono i nuovi girotondi, peggiori degli originali.Oltre lo zero, c'è solo Zerocalcare. La sinistra ha trovato finalmente un disegno politico, ma più che un disegno è un fumetto. Va beh, da qualche parte bisogna pur ricominciare: e così le braghette corte del disegnatore Michele Rech, in arte Zerocalcare, brillano sulla copertina dell'Espresso come la stella cometa cui aggrapparsi per difendere la propria identità. Accanto c'è l'altro campione della rinascita del pensiero progressista: trattasi della scrittrice Michela Murgia, nota al pubblico per alcuni libri di successo. Ma soprattutto per essersi ribellata al maschilismo insito nel termine «Patria»: «Ora basta, bisogna chiamarla Matria», disse in uno dei suoi momenti intellettualmente più illuminati. E chissà che ora, come primo atto politico del nuovo corso, non chieda al direttore del settimanale di cambiare la testata: basta con questo maschilismo spinto, è ora di chiamarla L'Espressa.Del resto, è chiaro: «Ribelliamoci». Lo dice a chiare lettere la copertina preparata e presentata da Marco Damilano che questa settimana, non potendo dare dell'animale a Salvini, è stato costretto a scendere un po' più in basso, cioè è stato costretto ad affidarsi ai nuovi intellettuali della sinistra: Zerocalcare e la Murgia, per l'appunto: «Nell'afasia dell'opposizione politica», spiega il settimanale, «come è successo in altre fasi della nostra recente storia tocca a loro: scrittori, registi, attori, musicisti». Mancano gli scienzati del Cnr, ma solo perché quelli sono troppo occupati a maneggiare ossitocina.parte la resistenzaLa resistenza contro il nuovo fascismo, è chiaramente cominciata. E l'impressione è che in mancanza di leader all'altezza dell'impresa ci si appresti ad aprire una nuova eroica stagione di girotondi. Del resto, che altre possibilità ci sono? Il reggente Maurizio Martina, uno che quando parla fa venire la barba agli altri ancor prima che a sé stesso, è in grado di animare le folle quanto un cardo gobbo nelle mutande. Il sedicente raccomandato Carlo Calenda entusiasma i militanti come una indigestione di fagioli. E l'inossidabile Renzi, dopo aver sfasciato tutto, sta giocando a fare il piccolo Angela alla scoperta della tv perduta. In confronto a loro la Murgia con vestito modello premaman e Zerocalcare in braghette devono essere sembrati due giganti. Come non capire dunque L'Espresso? Se ci avessero aggiunto anche Zoro, Linus, Daria Bignardi e Costantino della Gherardesca, la squadra per la riscossa sarebbe stata completa. A pensarci bene, questo potrebbe essere anche un elenco da cui attingere per il prossimo governo di sinistra. A guidare il quale sarà chiamato naturalmente il direttore di Rolling Stone, che ha dimostrato di essere nella compilazione degli elenchi, assai attendibile.Il primo atto della ribellione, ovviamente, sarà come d'abitudine la convocazione dei girotondi. Ricordate Nanni Moretti? Ecco: sarà meglio. Anzi peggio. Ovviamente ci saranno Zerocalcare e Michela Murgia a condurre le danze, e dietro tutto il codazzo dei difensori della Patria, pardon della Matria, con magliette rosse e (per chi ce l'ha) Rolex al polso: ovviamente Roberto Saviano e i suoi piccoli fan della allegra copisteria; Gad Lerner con tanto di barbera doc al seguito; Michele Serra con la sua amaca; Beppe Severgnini con i suoi gambiani da copertina; e Asia Argento che discuterà con la Murgia dell'importanza dell'utero in affitto, del resto già utilizzato ai tempi della Bibbia (tema, quest'ultimo, caro alla scrittrice). ospite d'onoreNaturalmente non potrà non essere invitato anche l'ultimo eroe della resistenza contro il nuovo fascismo: Gilberto Corbellini, il dirigente del Dipartimento di scienze umane e sociali del Cnr, che studia come drogare tutti quelli che votano Salvini e sognano di ridurre l'invasione degli immigrati. Avanti popolo alla riscossa, ossitocina rossa la trionferà.Naturalmente sono aperte le iscrizioni al girotondo: la mobilitazione è appena cominciata e un posto in seconda fila non si nega a nessuno. Attori in cerca di ruolo? Scrittori senza editore? Musicisti alla ricerca di un po' di visibilità? Fumettisti con la matita incartata? Non preoccupatevi, sta arrivando per tutti voi la grande occasione. Se hanno avuto una copertina Zerocalcare e la Murgia, chi potrà negare un po' di spazio a voi? Sparatela grossa, prendetevela con Salvini, ripetete con i due capotribù che stanno in copertina: «Si sono perse le distinzioni tra fascismo e democrazia». Se poi volete strafare aggiungete che «si sono perse le distinzioni tra essere populisti e essere popolari». E via. Non è difficile, no? «Scopriamo il leghista che è in noi», è un'altra parola passe partout, che vi garantisce il biglietto d'entrata alla nuova giostra degli intellettuali di sinistra. Fa fine e non impegna, meglio di una gita del Pd a Tor Bella Monaca.le mille litiResta da capire come la prenderanno al circolo Arci del Mugello, che cosa ne penseranno alla Casa del Popolo di Cesenatico, che cosa diranno quei pochi militanti che sono rimasti, nonostante tutto fedeli, dopo aver sopportato in rassegnato silenzio l'ascesa e il declino del renzismo, l'eterna reggenza di Martina, l'imbarazzo post elettorale, le liti fra Emiliano e Calenda, le disquisizioni di Boccia e Orlando, l'eterno congresso mai finito e mai risolto. Questi poveretti, dopo aver sopportato tutto ciò in attesa di un'idea, un progetto, una proposta, qualcosa che finalmente andasse oltre alla lacerazione della sconfitta, ora si vedono proporre come ancora di salvezza la Matria e Zerocalcare. E io me li immagino lì, al circolo, dopo lo scopone, chiusi nel loro dolore, a interrogarsi l'un l'altro sempre più angosciati: ma questo Zerocalcare lo dobbiamo portare anche alla Festa dell'Unità? Per darci la linea politica o per tenere pulita la cucina? Ma perché i fornelli non li possiamo pulire con il Cif come l'anno scorso?
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)