2025-04-05
E la sinistra va in piazza con Prodi per evocare lo spirito di Ventotene
Romano Prodi (Imagoeconomica)
Weekend surreale per il mondo progressista: oggi e domani tre diverse manifestazioni (M5s, pro Europa e anti guerra). È già caos: sindacati e studenti contro i dem. Lepore nicchia ancora: l’accesso agli atti è segretato anche per i consiglieri comunali.«Marciamo contro il riarmo dell’Europa e invitiamo anche il Pd» (Giuseppe Conte, segretario). «A Bologna tutti in piazza per un’Europa del lavoro e non delle armi» (Matteo Lepore, sindaco). «L’altra Bologna rifiuta la guerra, vi aspettiamo» (Potere al Popolo).La sinistra luna park prepara il weekend più surreale di primavera: tutti d’accordo sull’argomento, tutti in lite permanente sul resto. Tre sfilate, tre approcci, trenta distinguo. Oggi a Roma sfila il Movimento 5 stelle, domani in Emilia replica il Pd in modalità Ventotene, sempre domani a Bologna marciano sindacati e studenti contrari al corteo del sindaco. Il tema dominante stinge e diventa accessorio, oscurato dalla consueta vanità dei leader e dalla principale caratteristica della dialettica rossa: la scissione dell’atomo.La manifestazione più corposa è quella organizzata dal Movimento 5 stelle, che non aveva preso parte al Serra Pride e non vedeva l’ora di rifarsi. S’intitola «Basta soldi per le armi. Fermiamoli!». Parte oggi da piazza Vittorio Emanuele e arriva ai Fori Imperiali, si prevedono 10.000 adesioni fra pacifisti e truppe cammellate. Conte ha invitato al ballo comunitario anche Elly Schlein: «Abbiamo aperto a tutte le forze politiche, le associazioni, i singoli cittadini. Quindi confido assolutamente che ci sia anche il Pd, che ci siano tutti coloro che ritengono questo piano di riarmo una prospettiva completamente folle che farà malissimo all’Italia, ma distruggerà anche l’unità e l’integrazione dell’Europa». Hanno aderito subito Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, quest’ultimo costretto a parcheggiare la Tesla in periferia per evitare insulti. La coppia Gianni&Pinotto della politica italiana spiega all’unisono: «Condividiamo gli elementi di fondo di questa manifestazione, su molte di queste questioni abbiamo posizioni convergenti». Fra gli intellettuali spicca Alessandro Barbero, la risposta accademica all’Antonio Scurati che aveva imperversato a piazza del Popolo. Storico rockstar, il divulgatore torinese è da sempre orgoglioso di avere in tasca la tessera ricordo del Pci. Anche lui, a modo suo, figlio del secolo.Conte sperava di reclutare due pezzi da novanta ma gli sta andando buca. Maurizio Landini si è sfilato con la più pietosa delle bugie: «Il sindacato non aderisce a manifestazioni di partito, poi le singole persone fanno ciò che ritengono opportuno». In realtà la Cgil è stata in prima fila a tutti i cortei della collezione autunno-inverno, ma la defezione di oggi è comprensibile: Landini aspira a entrare al Nazareno da protagonista, quindi gli conviene non creare particolari attriti con Elly Schlein. È proprio la segretaria dem a segnalarsi come Lady Tentenna del weekend. È passata in qualche ora dal «Non vado, ho altri impegni» all’idea di mandare una delegazione perché «al netto delle differenze, dal Pd deve esserci attenzione quando un alleato va in piazza». Il partito democratico è in mezzo al guado, con Base Riformista e i turbo-europeisti favorevoli al piano di Ursula Von der Leyen; una fuga in avanti in chiave pacifista creerebbe situazioni sulfuree all’interno. Neppure 24 ore dopo a Bologna tocca al Pd tornare a sventolare le bandiere in favore di telecamera. Si replica il Serra Pride con variazione al ragù e il manifesto di Ventotene come totem. Tutti in piazza Maggiore, con i gonfaloni di Bologna e Firenze, con Matteo Lepore e la sindaca fiorentina Sara Funaro come guest star. E con un dilemma che dura da due settimane: chi paga? Dopo lo scandalo romano (270.000 euro di soldi pubblico sganciati dal sindaco Roberto Gualtieri), Lepore e Funaro temono un’altra inchiesta della Corte dei Conti per la sponsorizzazione di un «evento non istituzionale ma di parte». Il sindaco di Bologna si giustifica: «L’organizzazione costa 20.000 euro pagati da sponsor privati». Per ora si tratta di fantasmi, non c’è trasparenza. La conferma dell’ambiguità arriva dalla secretazione degli atti relativi sul sito del Comune (anche i consiglieri comunali è inibito l’accesso) e dalla constatazione che gli accrediti stampa sono gestiti dal Comune. Chiamarsi fuori è molto difficile. Aggiunge il capogruppo della Lega, Matteo Di Benedetto: «Quanto si sta consumando ha dell’incredibile. Il sindaco continua a non rispondere all’accesso agli atti, non si capisce chi gestirà gli ospiti e chi pagherà i servizi. Hanno classificato i documenti in violazione della normativa, ma non si possono nascondere ai consiglieri comunali. Se non ci saranno risposte ci rivolgeremo al prefetto». La piazza Ventotene sarà un festival dell’Anci. Sindaci piddini alla riscossa, guidati dal borgomastro di Napoli Gaetano Manfredi (presidente Anci) con benedizione cardinalizia di Romano Prodi. «Solo noi europei abbiamo ancora il senso difficile ma forte della democrazia», tuona ancora una volta il rissoso nonno della sinistra. «Però dobbiamo avere fretta, il mondo cambia velocemente e noi abbiamo il senso della stanchezza. Invece lo spirito di Ventotene è quello di correre verso il futuro». Riecco lo spettro dell’elmetto, il profilo degli Eurofighter, la silhouette del carro armato Volkswagen. Prodi riesce a spazzare via i fumogeni: se l’Europa va alla guerra, questa sinistra è con lei.La doppia morale imperversa e diventa tripla quando viene annunciata una terza manifestazione, sempre domani a Bologna, organizzata da «Potere al Popolo» in chiave critica nei confronti di quella istituzionale. I disubbidienti sono attesi in piazza San Francesco per un presidio «contro il piano di riarmo»; associazioni, collettivi studenteschi e centri sociali ritengono che lì accanto, con fascia tricolore, ci sia la gauche guerrafondaia. Questa è la terza sinistra, quella «rosso antico», Pro Pal e contraria a scendere a patti con chiunque. È la più arrabbiata perché avrebbe raggiunto volentieri i compañeros del pueblo unido che a Firenze organizzano per domani la quarta manifestazione: quella contro il congresso della Lega. Vuoi mettere la soddisfazione di menare le mani?
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