2018-09-28
Sfondato il muro del 2%. Via libera a pace fiscale e reddito di cittadinanza
I cardini della manovra: due aliquote Irpef entro il 2021, condono fino a 100.000 euro, quota 100 e integrazione alle pensioni più basse.Al termine di una giornata molto tesa, con giornaloni e mainstream media felici pensando di infilare un cuneo tra il ministro Giovanni Tria e i partiti di maggioranza, la soluzione più probabile del rebus (non solo rispetto all'antipasto della Nota di aggiornamento al Def, ma a questo punto rispetto al piatto forte della legge di bilancio da presentare entro metà ottobre) appare un ampliamento significativo della «cubatura» della manovra, ben al di là dell'1,6% nel rapporto deficit/Pil attribuito dalla stampa a Giovanni Tria (ma da lui mai confermato a parole), e molto più vicino al livello invocato dai partiti.A meno di colpi di scena notturni, la soluzione pare al confine del 2,3-2,4%: se confermata, una vittoria piena di Lega e M5S.Del resto, nessuno può permettersi una crisi, né Tria può dimenticare - pur da tecnico - di essere parte di un governo politico, in cui i partiti-azionisti hanno le loro esigenze. Molti nella maggioranza fanno notare che Tria avrà pure giurato al Quirinale «nell'interesse esclusivo della nazione», ma prima di accettare - però - aveva letto il contratto di governo gialloblù, e adesso non può far finta di non conoscerne nodi e punti sensibili.Tutti riconoscono che è fisiologico che il Mef agisca da Mef, e cioè che tenda a fare argine rispetto alle richieste di spesa, ma la sensazione è che il ministro Tria sia entrato un po' troppo nella parte. Del resto, per due volte negli scorsi dieci giorni gli era stata offerta una exit strategy: Paolo Savona aveva delineato un negoziato con l'Ue in termini espansivi e di respiro, mentre Matteo Salvini si era spinto fino al punto di confezionare una «narrazione» utile a Tria («fossi in lui, sarei contento di essere il ministro dell'Economia che inverte la tendenza», aveva detto). Sta di fatto che il diretto interessato, alla fine, si è di fatto adattato a un compromesso lontanissimo dalle sue posizioni iniziali.Si sconta anche un diverso stato «psicologico» dei due contraenti politici: mentre la Lega vive una stagione di consensi straordinari, i 5 stelle avvertono le difficoltà, e in particolare l'ala governativa di Di Maio sa di aver esagerato con le promesse. Anche se il M5s nega, un'ansia da sondaggio c'è, ed è forte la preoccupazione di arrivare all'appuntamento delle Europee di maggio a mani vuote, mentre Salvini può già rivendicare successi su immigrazione e sicurezza. Di qui la forzatura su Tria.Cominciamo dai due punti qualificanti del programma grillino. Il reddito di cittadinanza ci sarà: si tratterà della riconduzione ad un unico strumento (con poche risorse in più) di tutto il ventaglio di misure assistenziali esistenti (Cig, assegno sociale, reddito di inclusione, Naspi...), a quanto pare escludendo chi sia proprietario di una casa. Con il margine in più strappato nella notte (se la soluzione del giallo sarà quella che immaginiamo) può anche ipotizzarsi un avvio della cosiddetta pensione di cittadinanza, con un sostanzioso tentativo di innalzamento delle pensioni minime.Quanto alla parte leghista, gli obiettivi sono tutti chiari, nella loro definizione pluriennale (incluso il passaggio da cinque a tre aliquote Irpef, e alla fine a due entro il 2021). Su tutto il resto, si tratta di capire dove si fermerà l'asticella per il primo anno.Quanto alle partite Iva, la soglia per la tassazione agevolata al 15% potrebbe salire a un fatturato di 65.000 euro (e, anche raccogliendo le preoccupazioni manifestate dalla Verità, fonti governative assicurano di stare lavorando per allentare i paletti esistenti che rischierebbero di escludere le partite Iva che investono e assumono: vedremo entro quali limiti). Sulla Fornero, sembra acquisita l'idea della quota 100 intesa come 62 anni di età e 38 di contributi per andare in pensione. Pare certo un passo avanti per estendere anche alle locazioni commerciali la cedolare secca: non è ancora chiaro se per tutti i negozi, come sarebbe auspicabile, o solo per le nuove attività. Ci sarà anche un calo dell'Ires e misure per le start up.Quanto alla pace fiscale, le prime bozze parlano di cartelle e liti fiscali fino a 100.000 euro.In ultima analisi, il vero interrogativo che tuttora resta in campo è: di tutte le risorse che saranno effettivamente disponibili, quante saranno destinate al taglio di tasse? Riuscirà la componente leghista a evitare che la quota destinata ai sussidi sia eccessiva? Riuscirà a far sì che sotto i «titoli» delle misure fiscali lo «svolgimento» sia già consistente nel primo anno? È lì il cuore del problema.Al di là del negoziato politico con una Commissione Ue in articulo mortis, anche il giudizio dei mercati non sarà tanto centrato sui decimali di deficit, ma sulla capacità della manovra di innescare una crescita sostenuta. Se il taglio di tasse farà immaginare una «frustata» positiva in grado di scuotere il cavallo stanco dell'economia italiana, anche la valutazione degli investitori sarà presumibilmente positiva. Discorso diverso se il mix della legge di bilancio apparisse sbilanciato in senso assistenzialista.Insomma, non sarà il superamento del 2% a turbare i mercati, come invece sosteneva il Mef, quanto piuttosto l'incertezza e l'instabilità politica. E, a ben vedere, chi ha agitato le acque con le polemiche di questi giorni e la velata minaccia di dimissioni, è stato forse proprio il ministro Tria. Non sempre chi è descritto come pompiere lo è davvero: anzi, sia pure con diverse valutazioni sul grado di intenzionalità, può perfino accadere che sia il pompiere ad agire da piromane.
Kim Jong-un (Getty Images)
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È stato pubblicato sul portale governativo InPA il quarto Maxi Avviso ASMEL, aperto da oggi fino al 30 settembre. L’iniziativa, promossa dall’Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali (ASMEL), punta a creare e aggiornare le liste di 37 profili professionali, rivolti a laureati, diplomati e operai specializzati. Potranno candidarsi tutti gli interessati accedendo al sito www.asmelab.it.
I 4.678 Comuni soci ASMEL potranno attingere a queste graduatorie per le proprie assunzioni. La procedura, introdotta nel 2021 con il Decreto Reclutamento e subito adottata dagli enti ASMEL, ha già permesso l’assunzione di 1.000 figure professionali, con altre 500 selezioni attualmente in corso. I candidati affrontano una selezione nazionale online: chi supera le prove viene inserito negli Elenchi Idonei, da cui i Comuni possono attingere in qualsiasi momento attraverso procedure snelle, i cosiddetti interpelli.
Un aspetto centrale è la territorialità. Gli iscritti possono scegliere di lavorare nei Comuni del proprio territorio, coniugando esigenze professionali e familiari. Per gli enti locali questo significa personale radicato, motivato e capace di rafforzare il rapporto tra amministrazione e comunità.
Il segretario generale di ASMEL, Francesco Pinto, sottolinea i vantaggi della procedura: «L’esperienza maturata dimostra che questa modalità assicura ai Comuni soci un processo selettivo della durata di sole quattro settimane, grazie a una digitalizzazione sempre più spinta. Inoltre, consente ai funzionari comunali di lavorare vicino alle proprie comunità, garantendo continuità, fidelizzazione e servizi migliori. I dati confermano che chi viene assunto tramite ASMEL ha un tasso di dimissioni significativamente più basso rispetto ai concorsi tradizionali, a dimostrazione di una maggiore stabilità e soddisfazione».
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Roberto Occhiuto (Imagoeconomica)