2023-06-27
Alla scoperta del Vallo di Diano tra natura e storia
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Questa conca di origine tettonica si trova tra Campania e Basilicata, in una zona poco raggiunta dai turisti, presi per lo più dalle bellezze di vicini più prestigiosi, quali la Costiera Amalfitana e il Cilento.Considerate le dimensioni - relativamente contenute - del nostro Paese, sa dell’incredibile che possano esserci ancora zone inesplorate. Eppure è così. Si pensi al Vallo di Diano, che pochi saprebbero geolocalizzare.Arrivano nel Vallo di Diano solo i curiosi, gli errabondi e i motociclisti: qui non ci sono città famose né laghi, mari o montagne promossi dai social. Questa porzione del Salernitano rimane quindi ai margini dei flussi turistici, ricca da un punto di vista storico-naturalistico, ma poco visibile.Ecco perché è ora che se ne parli. Ma da dove cominciare?Montesano sulla MarcellanaDal momento che questo è il periodo dei borghi, un viaggio da queste parti non può prescindere da Montesano sulla Marcellana, anche se, di fatto, il comune più orientale della Campania conta più di seimila abitanti. Mi riferisco, però, al suo cuore storico, che raggiunge gli 850 metri ed è circondato dagli Appennini Lucani.La prima cosa da vedere è sicuramente la chiesa di Sant’Anna, di cui si può ammirare l’architettura neogotica da ogni punto del paese, soprattutto grazie alle alte guglie (scalabili).Fu il magnate italo-venezuelano Filippo Gagliardi, negli anni ’50, a volere la sua costruzione, dedicandola alla madre Marianna, ricordata da una statua situata proprio di fronte. Stucchi, statue e rosoni bianchi spiccano sulla grigia facciata in cemento armato.Salendo sugli alti campanili si comincia ad avere la percezione dei panorami tipici della zona, ma se vogliamo un punto di vista da veri privilegiati, dobbiamo sicuramente recarci (rigorosamente al tramonto) sulla torre del castello, il punto più alto della provincia di Salerno; con un’unica accortezza: qualcosa che, all’occorrenza, ci copra le spalle, considerate sia l’altezza che l’esposizione ai venti.Quanto alla parte culturale, c’è solo l’imbarazzo della scelta. A partire dal Museo Civico Etno Antropologico di via Roma, dove scoprire gli antichi mestieri attraverso preziose testimonianze di vita quotidiana. Un patrimonio inestimabile per la memoria non solo locale, ma nazionale.Per assaporare la natura locale in tutta la sua bellezza, si può optare per un trekking di qualche chilometro, magari scegliendo uno dei tanti percorsi che partono dal comune di Buonabitacolo. Uno dei punti di partenza ideali è il santuario della Madonna del Monte Carmelo: da lì si può proseguire a piedi verso Monte San Giacomo. Si tratta di circa 17 km, ma quasi tutti in piano e dominati da una natura così bella che qualunque fatica passa in secondo piano. La zona, infatti, presenta una flora variegatissima, che raggiunge il suo apice nella Valle delle Orchidee: qui, tra aprile e maggio, fioriscono le più belle specie locali.PertosaUn paese da non lasciare indietro è Pertosa, sia per la sua gradevolezza di borgo rimesso a nuovo che per due particolarità che non devono sfuggire ai viaggiatori più attenti: il Museo Speleo-Archeologico e le grotte.Il primo consta di un’unica stanza, ma presenta un’esposizione unica al mondo: vi è infatti riprodotta una delle due palafitte preistoriche rinvenute nelle Grotte di Pertosa insieme a diversi utensili di uso quotidiano.Il museo fa parte della Fondazione MiDA (Musei Integrati dell’Ambiente), sul cui sito è possibile prenotare diversi tipi di visite.Le grotte si trovano poco distanti e la loro magnificenza vale già da sola la visita a Pertosa. A renderle speciali, oltre alla loro storia geologica, è il fatto di poterle percorrere in parte in barca. Dall’ingresso e per duecento metri si solcano infatti le acque del fiume Negro, un dettaglio che le rende uniche all’interno del panorama carsico europeo.Inutile dire che sembra di essere guidati da un novello Caronte verso un inferno che di angosciante, però, non ha nulla.Dopo il percorso in barca, è il momento di proseguire a piedi, per scoprire le diverse sale: Grande, delle Meraviglie, delle Spugne e dei Pipistrelli, tutte dominate da stalattiti e stalagmiti, combinate in forme che a volte assumono sembianze umane.Dormire nel Vallo di DianoPalazzo Cestari, Via Dott.Nicola Cestari 60, Montesano sulla Marcellana: bellissimo palazzo nobiliare, che spicca anche per la spa e la bontà della sua cucina (da provare i dolci della colazione, ovviamente fatti in casa).MangiareTrattoria La Roccia, Corso Vittorio Emanuele III, Montesano sulla Marcellana: cucina casalinga nel senso nobile del termine. Basti provare i fusilli al sugo: nella loro semplicità il massimo dei sapori.Tra i prodotti tipici vanno assolutamente provati il caciocavallo, la soppressata e “patane e cicci”, crema di patate e fagioli da leccarsi i baffi.
Il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin (Imagoeconomica). Nel riquadro il programma dell'evento organizzato da La Verità
Charlie Kirk con la moglie Erika Frantzve (Getty Images)
L’AIE cambia idea, niente picco di domanda. Tassonomia Ue, gas e nucleare restano. Stagione atlantica avara di uragani. La Germania chiede più quote di emissione. Cina in ritardo sul Net Zero. Maxi-diga in Etiopia.