2024-04-06
La Schlein azzanna: Conte è un traditore
Elly Schlein (Imagoeconomica)
La segretaria conferma l’appoggio dei dem al candidato Vito Leccese dopo il forfait di Giuseppi per le primarie: «Io mantengo sempre la parola, ad altri non interessa Bari, così si aiuta la destra». Ma l’ex ministro Andrea Orlando prova a sparigliare: «Serve un nuovo nome».La mossa del cavallo di Giuseppe Conte, che ha detto «no» alle primarie del centrosinistra per scegliere il candidato a sindaco di Bari a poche ore dall’apertura dei gazebo, spacca non solo il fronte giallorosso ma pure il Pd. Ieri mattina il candidato dei dem, Vito Leccese, sostenuto pure da Verdi e Azione e capo di gabinetto del sindaco uscente Antonio Decaro, annuncia che resterà in campo, ma poche ore dopo arriva l’ex ministro del Lavoro, Andrea Orlando, e lo scarica: «Il passo da fare», dice Orlando a La7, «è cercare un terzo fra Laforgia e Leccese, a Bari. C’è il tema di non compromettere la coalizione e di non compromettere il percorso di cambiamento della città che anche gli avversari ci riconoscono». Orlando, ricordiamolo, è il leader della sinistra interna del Pd, componente che ha sostenuto Elly Schlein alle primarie contro Stefano Bonaccini, ma dalla quale già in altre occasioni, in relazione alle candidature per le Europee, si sono registrate vodi critiche nei confronti dell’attuale segretaria. Scaricato pure da Orlando, dunque, Leccese resta però in campo, così come il candidato di M5s, Sinistra Italiana, Italia viva e La convenzione, Michele Laforgia. Del resto, alle comunali si vota con il doppio turno, quindi in teoria potrebbero candidarsi tranquillamente sia Leccese che Laforgia: uno dei due andrebbe all’eventuale ballottaggio con il candidato del centrodestra, anche se la spaccatura renderà molto più difficile ritrovare unità al secondo turno. La tigna con la quale il Pd ha voluto a tutti i costi le primarie fa sospettare il timore dei dem di finire terzi alle elezioni vere e proprie. Intanto, Conte mena fendenti nei confronti del (presunto) alleato: «Ci saranno conseguenze», attacca Giuseppi, «se il Pd continua a parlare di slealtà da parte nostra, è una cosa offensiva che respingo al mittente. Ho chiamato mercoledì scorso la segretaria Schlein, essere accusati di slealtà significa che il Pd non ha rispetto delle persone con cui lavora e delle forze politiche. O il Pd ritira le accuse sarà sempre più difficile lavorarci. Noi primarie non ne facciamo mai. Ci troviamo ad aver accettato, perché il Pd era fermo su Leccese. Quando ci siamo messi a discutere sulle regole il Pd è stato irremovibile. Abbiamo chiesto almeno una cosa: una preregistrazione per controllare meglio che non ci siano voti dell’ultimo minuto incontrollabili», aggiunge Conte, «di persone che passano lì per caso a Bari. Il Pd è stato irremovibile su questo. Ci hanno detto “assolutamente no”, quindi voto fino all’ultimo secondo, chiunque passa dai gazebo eccetera. Abbiamo detto benissimo: non ci possiamo assumere la corresponsabilità di queste primarie. Il Pd le organizza e se ne assume le responsabilità». Conte alza i toni in vista delle Europee, dove si vota con il proporzionale, e dalle parti del Nazareno hanno ben poco da lamentarsi: anche la Schlein, con il gioco di sponda che le offre strumentalmente e in chiave atlantista Giorgia Meloni, sta cercando di scavare (politicamente parlando) la fossa al M5s. Difficile dare torto a Giuseppi anche per quel che riguarda il «no» alle primarie: chi scrive ha assistito personalmente a diverse consultazioni ai gazebo, e i pacchi di schede infilati negli scatoli allo scoccare della chiusura delle urne o nelle ore pomeridiane quando i seggi sono poco presidiati, i voti espressi da una sola persona in più seggi, le comitive di persone totalmente ignare del significato della competizione portate a votare dall’«amico consigliere» di turno sono una consuetudine consolidata. A proposito di consuetudini consolidate, Carlo Calenda va all’attacco del M5s: «In Puglia», sottolinea Calenda a Radio Giornale, «c’è un atto di sciacallaggio politico di Conte. Decaro è unanimemente considerato uno dei sindaci migliori e più seri, che ha governato molto bene, per noi conta solo quello. Appoggeremo un candidato in continuità con la sua amministrazione. Per quanto riguarda il M5s, l’unico interesse che hanno è quello di spolpare il Pd, il resto non gli interessa». Con ammirevole sprezzo del pericolo, ieri sera Elly Schlein si presenta a Bari per il comizio di Leccese: insieme a lei, la coppia politicamente più pericolosa del momento, Michele Emiliano e Antonio Decaro (l’ultima volta che il governatore e il sindaco che saranno audito in Commissione antimafia entro la fine di aprile, sono stati insieme su un palco è scoppiata una bufera). «C’è qualcuno», dice Leccese, attaccando Conte, «al quale non interessa minimamente il destino della città di Bari. C’è qualcuno al quale interessa solo speculare sulla nostra città per un calcolo elettorale. Andiamo avanti perché non abbiamo paura, perché non abbiamo nulla da nascondere. Andiamo avanti perché noi vogliamo davvero bene a questa città». «Confermiamo a Leccese», sottolinea la Schlein, «tutta la nostra fiducia e il nostro supporto. Noi siamo sempre per l’unità, altri l’hanno rotta. Io sono qui con voi perché a differenza di altri mantengo la parola data. E mi dispiace per la decisione presa da Giuseppe Conte, unilateralmente, perché così aiutano la destra. Forse chi ha iniziato a far politica direttamente da Palazzo Chigi non ha dimestichezza con il lavoro e lo sforzo collettivo della comunità», attacca Elly, «ma si deve avere rispetto, e far saltare le primarie a tre giorni dal voto è una sberla a chi si stava preparando per queste primarie. Non è accettabile. Così come non accetto il pregiudizio che chi abita a Bari Vecchia non possa esprimere un voto libero. Siamo al tuo fianco», aggiunge la Schlein rivolgendosi a Leccese, «e siamo pronti a sostenerti in questa sfida. E siamo pronti a sostenerti anche se vorrai tentare ancora la strada dell’unità trovando una sintesi unitaria dopo questa rottura che loro hanno prodotto».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.