2023-02-10
Sanremo 2023, Paola & Chiara: «"Furore" è la nostra macchina del tempo»
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Paola e Chiara (photo Paolo Santambrogio)
Icone pop degli anni Novanta e Duemila, le sorelle Iezzi sono tornate al festival di Sanremo 18 anni dopo l’ultima apparizione. Una réunion cercata dal pubblico e favorita dai social.Sapevate di essere tra le più attese. Che sensazione vi ha dato tornare sul palco dell’Ariston?«Sì, sapevamo che in molti ci stavano aspettando perché il web è un luogo che frequentiamo e questa ondata d’amore è partita proprio dai social media. Anzi, a un certo punto ci ha quasi travolto perché non sapevamo come interpretarla. Da un po’ di anni ci chiedevano di riunirci, quest’anno la richiesta è stata più insistente del solito e noi ci siamo abbandonate». Sentivate che era arrivato il vostro momento. «Gli ultimi dieci anni sono stati complessi, ma ci sono serviti a riscoprire l’amore per il nostro lavoro insieme. C’è stata una distanza tra noi e il pubblico e tra noi stesse sorelle, non è stato facile, però alla fine l’importante era riaprire il dialogo con la nostra famiglia e con i fan». Che brano è Furore? «Un brano per fare festa, una specie di macchina del tempo che ci riporta a quegli anni che noi abbiamo vissuto in prima persona. Ma non in maniera nostalgica, ci rappresenta perché racconta noi stesse al giorno d’oggi».Il titolo è una promessa. «I nostri titoli sono sempre stati in qualche modo degli slogan. Abbiamo appena sentito Furore ci è sembrato un bel titolo per fare un coming back, perché sa di fermento, di qualcosa di importante, di eccitante. All'inizio era nostro fino a un certo punto, ma insieme agli autori Merk & Kremont abbiamo lavorato alla sua rémise en forme e ora è totalmente la nostra canzone del ritorno».Che progetto è oggi il duo Paola&Chiara?«Ci consideriamo un progetto aperto, che non finisce con il festival. Come prima cosa c’è un tour con tre date tra Roma e Milano. Per il resto navighiamo a vista ma è questa l’attitudine migliore per i tempi moderni: avere una certa agilità per adattarsi a quello che succede nel mondo». Tra voi sorelle come va? «Nella pausa artistica di questi ultimi dieci anni non abbiamo mai smesso di parlarci ma abbiamo imparato a comprendere molto di noi stesse. All’inizio della nostra carriera il progetto era più simbiotico mentre oggi ci guardiamo l’una con l’altra con occhi diversi: siamo adulte, più clementi e anche il pubblico ha capito che siamo un duo ma anche due artiste con una propria individualità».
Jannik Sinner (Ansa)
All’Inalpi Arena di Torino esordio positivo per l’altoatesino, che supera in due set Felix Auger-Aliassime confermando la sua solidità. Giornata amara invece per Lorenzo Musetti che paga le fatiche di Atene e l’emozione per l’esordio nel torneo. Il carrarino è stato battuto da un Taylor Fritz più incisivo nei momenti chiave.
Agostino Ghiglia e Sigfrido Ranucci (Imagoeconomica)
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala (Imagoeconomica)