Pensavamo che ad agitare le acque della finale del festival Sanremo sarebbe bastata l’attesa missiva in arrivo dal presidente dell’Ucraina Zelensky. E certo Amadeus, dopo una settimana intensa anche di polemiche, non si aspettava che arrivasse un’altra bomba, sganciata senza preavviso. Ma tant’è stato. Alle undici meno un quarto, dopo dieci esibizioni come-da-programma, è salito sul palco Rosa Chemical. Tre minuti dopo sullo stesso palco il rapper era avviluppato a Fedez, trascinato in scena a forza e baciato in bocca a fine esibizione. Tutto sotto lo sguardo incredulo (e anche un po’ rassegnato) di Amadeus e l’occhiata feroce di Chiara Ferragni, moglie di Fedez e co-conduttrice della serata (il cazziatone è arrivato durante la pubblicità).
Le esibizioni più belle
Difficile parlare di musica con uno show tanto ricco di tutto. Dalle battute di Fiorello in diretta su Instagram alla grandezza dei Depeche Mode. E poi ci sarebbe comunque poco da dire: Elodie visione sexy, Mengoni senza concorrenti, Tananai intenso e Coma_Cose promessi sposi e forse con bebè in arrivo.
La lettera Zelensky
Dopo averne parlato per settimane, alle due passate da un pezzo, ecco il tanto atteso messaggio di Zelensky. Un breve scritto che Amadeus legge in pochi minuti: un saluto ai partecipanti e agli organizzatori del festival di Sanremo, l’in bocca al lupo ai finalisti, l’invito a Kiev per il vincitore «nel giorno della nostra vittoria». Nel mentre, la politica; «L’ucraina vincerà questa guerra grazie alla voce della libertà, della democrazia a della cultura». Suggestiva l’esibizione del gruppo rock degli Antytila.
Il vincitore
Marco Mengoni vince la 73esima edizione del Festival di Sanremo.
Il resto della classifica in ordine di arrivo dal secondo al 28 posto: Lazza, Mr.Rain, Ultimo, Tananai, Giorgia, Madame, Rosa Chemical, Elodie, Colapesce Dimartino, Modà, Gianluca Grignani, Coma_Cose, Ariete, LDA, Articolo 31, Paola & Chiara, Leo Gassmann, Mara Sattei, Colla zio, Cugini di campagna, gIAMARIA, Levante, Olly, Anna Oxa, Will, Shari, Sethu.
Icone pop degli anni Novanta e Duemila, le sorelle Iezzi sono tornate al festival di Sanremo 18 anni dopo l’ultima apparizione. Una réunion cercata dal pubblico e favorita dai social.
Sapevate di essere tra le più attese. Che sensazione vi ha dato tornare sul palco dell’Ariston?
«Sì, sapevamo che in molti ci stavano aspettando perché il web è un luogo che frequentiamo e questa ondata d’amore è partita proprio dai social media. Anzi, a un certo punto ci ha quasi travolto perché non sapevamo come interpretarla. Da un po’ di anni ci chiedevano di riunirci, quest’anno la richiesta è stata più insistente del solito e noi ci siamo abbandonate».
Sentivate che era arrivato il vostro momento.
«Gli ultimi dieci anni sono stati complessi, ma ci sono serviti a riscoprire l’amore per il nostro lavoro insieme. C’è stata una distanza tra noi e il pubblico e tra noi stesse sorelle, non è stato facile, però alla fine l’importante era riaprire il dialogo con la nostra famiglia e con i fan».
Che brano è Furore?
«Un brano per fare festa, una specie di macchina del tempo che ci riporta a quegli anni che noi abbiamo vissuto in prima persona. Ma non in maniera nostalgica, ci rappresenta perché racconta noi stesse al giorno d’oggi».
Il titolo è una promessa.
«I nostri titoli sono sempre stati in qualche modo degli slogan. Abbiamo appena sentito Furore ci è sembrato un bel titolo per fare un coming back, perché sa di fermento, di qualcosa di importante, di eccitante. All'inizio era nostro fino a un certo punto, ma insieme agli autori Merk & Kremont abbiamo lavorato alla sua rémise en forme e ora è totalmente la nostra canzone del ritorno».
Che progetto è oggi il duo Paola&Chiara?
«Ci consideriamo un progetto aperto, che non finisce con il festival. Come prima cosa c’è un tour con tre date tra Roma e Milano. Per il resto navighiamo a vista ma è questa l’attitudine migliore per i tempi moderni: avere una certa agilità per adattarsi a quello che succede nel mondo».
Tra voi sorelle come va?
«Nella pausa artistica di questi ultimi dieci anni non abbiamo mai smesso di parlarci ma abbiamo imparato a comprendere molto di noi stesse. All’inizio della nostra carriera il progetto era più simbiotico mentre oggi ci guardiamo l’una con l’altra con occhi diversi: siamo adulte, più clementi e anche il pubblico ha capito che siamo un duo ma anche due artiste con una propria individualità».
Nella serata con tutte le 28 canzoni in gara una sola certezza: il vincitore di Sanremo 2023 sarà Marco Mengoni. Lo dicono anche il televoto e la giuria demoscopia.
Che sarebbe stata una serata impegnativa si sapeva fin dall’inizio. 28 brani da riascoltare con chiusura prevista da scaletta alle ore due del mattino (orario perfettamente rispettato). Nel mentre di cinque ore di diretta, una lite - forse - inventata tra Anna Oxa e Madame (a mezzanotte la rettifica dell’ufficio stampa), il primo milione di follower per Amadeus (a fine serata erano già 1,2 milioni). E poi Rosa Chemical in Eurovisione alle 21.06 e Alessandro Siani all’1.47 di notte . Ecco tutto quello che è successo nella terza puntata del festival di Sanremo.
Le canzoni
Già in rotazione in radio e streammate sui social, i brani in gara al festival non sono più un mistero. La partita per guadagnare punti in classifica è ormai spostata sull’interpretazione. Intensa quella di Gianluca Grignani che prima interrompe l’esibizione e lancia una frecciata a Blanco (“A cinquant’anni ho imparato come si fa”), poi mostra la scritta No War sulla camicia, e infine va via dal palco senza ritirare i fiori di Amadeus (lo farà poco dopo, lanciandoli sul pubblico). Carino Lazza che va a cercare la mamma nel pubblico. Ultimo si riappropria del pianoforte, Elodie è magnetica, Mengoni inarrivabile. Estrema simpatia per i Cugini di Campagna che non vengono premiati dal pubblico ma che in sala stampa ricevono sempre complimenti.
Maneskin, la scommessa vinta di Amadeus
L’Ariston è diventato un palco troppo piccolo per i quattro ragazzi nati come artisti di strada a Roma, in via del Corso. I Maneskin sul palco sono i super ospiti internazionali: hanno l’attitudine da rocker e la sicurezza di artisti navigati. Si fa quasi fatica a credere che siano passati solo due anni dal successo di Zitti e Buoni. Di certo, al netto delle quattro edizioni da direttore artistico, sono la migliore scommessa vinta di Amadeus.
Paola Egonu
Alta, fisicata, simpatica e spigliata. La pallavolista 24enne manda in soffitta tutte le polemiche del prima festival. Le basta il sorriso aperto, l’allegria della gioventù e l’onestà di ammettere che sì, il razzismo esiste, ma si può superare. «Amo l’Italia e vesto con orgoglio la maglia azzurra che per me è la più bella del mondo». Quando il festival fa rima con nazionalpopolare.
La classifica generale
Mengoni convince sala stampa, pubblico e demoscopica. Quindi è saldo in vetta. Seguono Ultimo, che recupera in una sola sera tantissime posizioni e Mr. Rain, la vera sorpresa del terzo podio di Sanremo 2023. Poi ci sono i bravissimi Lazza e Tananai e, a seguire: Madame, Rosa Chemical, Colapesce Dimartino, Elodie, Giorgia, Coma_Cose, Gianluca Grignani, Modà, Paola & Chiara, LDA, Ariete, Articolo 31, Mara Sattei, Leo Gassmann, Colla zio, Levante, Cugini di campagna, gIANMARIA, Olly, Anna Oxa, Wiil, Shari e Sethu.





