2022-05-21
Sanitocrazia scatenata: tocca alle scimmie
Fonti scientifiche non verificabili, virostar, media selettivi e tecnici al potere hanno prodotto la medicalizzazione della società. Gli allarmi sanitari sono funzionali al controllo degli individui. È il trionfo della biopolitica che si prepara alla prossima emergenza.Ciò che importa del vaiolo delle scimmie, non sono le scimmie. Partiamo da questo assunto per riflettere sull’inquietante fenomeno che abbiamo imparato a conoscere fin troppo bene e che ormai si rende evidente per come lo abbiamo descritto negli ultimi due anni: la medicalizzazione della società. La catena formata da fonti scientifiche oggettivamente non verificabili, medici televisivi la cui riconoscibilità è stata minuziosamente costruita e coltivata, media selettivi e politica tecnocratica, si è strutturata in modo tale da rendere la vita delle persone non più definibile secondo categorie sociali ma secondo categorie sanitarie. Stiamo assistendo alla biopolitica in azione. La vita si riduce, così, alla salute intesa come «assenza di malattia» cioè all’identificazione tra immunità e cittadinanza, sempre a disposizione dello Stato, che la demanda ai cittadini salvo avocarne la restituzione in caso di emergenza. La salute, infatti, non è più semplicemente individuale ma diventa salute pubblica, cioè ambito nel quale ogni misura per impedire il contagio è lecita. Ciò comporta alcuni fondamentali cambiamenti relativi la politica, la società e, quindi, la libertà delle persone. Il primo cambiamento è il conferimento alla notizia sanitaria la preminenza assoluta su tutte le altre, tanto che anche un fatto di per sé insignificante come il vaiolo delle scimmie viene rilanciato da tutti i media, innescando automaticamente il processo di timore, difesa e attesa di indicazioni costruito nei due anni di Covid. Un secondo elemento decisivo consiste nella scomparsa del dubbio metodico: non si mette in discussione la «Scienza», tanto più se lancia un allarme su un possibile rischio epidemico; chi ha qualcosa da obiettare non è nemmeno più uno scettico ma regredisce a «negazionista», cioè un eretico che deve essere convertito. La terza novità fondamentale consiste nell’impossibilità di dubitare delle soluzioni che la politica elabora per far fronte al rischio sanitario che, non dimentichiamolo, viene dato per scontato. Lo schema è sempre lo stesso: non si discute una prescrizione medica e se è vero che nella vita si poteva, fino a ieri, sentire il parere di un altro medico, soltanto un pazzo o un negazionista non si accontenta del parere dei medici di Stato, magari riuniti in un Comitato tecnico scientifico, che rappresentano il meglio del meglio, i più esperti tra gli esperti e se concordano loro tu cosa ne vuoi sapere. A quel punto entra in azione la politica, la quale giunge per ultima, una volta che il terreno è stato dissodato: sarà, infatti, la politica a prendere le decisioni che, purtroppo, dovranno limitare le libertà personali, danneggiare l’economia, colpire la salute dei pochi sfortunati per i quali le cose non funzionano così bene ma si sa che in guerra ci sono danni collaterali, e stabilire con autorevolezza compunta e grave i sacrifici che il Paese dovrà fare, naturalmente senza poter eccepire su nulla perché di fronte ad una emergenza sanitaria chi eccepisce qualcosa è un pazzo. Ma l’aspetto più importante di tutti non è l’allarmismo col quale si apprende dell’esistenza del vaiolo delle scimmie; il vaiolo delle scimmie, tra una settimana, scomparirà dai media, o forse no, ma non importa. L’aspetto fondamentale consiste nell’aver instaurato un nuovo meccanismo di controllo tecnocratico della società basato sulla biopolitica. Tutti questi allarmi mediatici, tra i quali spicca la pagina di domande e risposte, come per il Covid, del Corriere della Sera sui sintomi del vaiolo delle scimmie, fatta, si suppone, per i pochi contagiati sinora in Italia, sono segnali mediatici a bassa intensità, funzionali a tenere in allerta lo schema di medicalizzazione sociale il cui grande paradigma, tuttora in funzione, è: la pandemia non è finita, quest’autunno tornerà, vaccinatevi. Quando si prenderà la decisione politica di considerare il Covid una forma influenzale, come hanno fatto da subito in molte parti del mondo, lo schema di sanitarizzazione della società sarà ormai del tutto instaurato e si sarà pronti al successivo allarme sanitario che potrà essere l’emergenza climatica, vale a dire la malattia che colpisce nientemeno che il pianeta. Ciò significa che il riscaldamento globale non esiste, che le plastiche negli oceani non ci sono o che il vaiolo non si può trasmettere dalle scimmie all’uomo? No, significa solo che il Grande reset prevede un nuovo mondo nel quale il dubbio, il dissenso e la messa in discussione delle decisioni prese sono possibilità espulse dalla vita delle persone.
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Nel libro postumo Nobody’s Girl, Virginia Giuffre descrive la rete di abusi orchestrata da Jeffrey Epstein e Ghislaine Maxwell e ripercorre gli incontri sessuali con il principe Andrea, confermando accuse già oggetto di cause e accordi extragiudiziali.