2024-01-21
Direttiva di Salvini per fermare i sindaci che impongono i Comuni a 30 all’ora
Il ministero: «Il limite generalizzato è vessatorio». Ma Matteo Lepore attacca: «Scelta fatta col supporto del Mit». Crescono le proteste dei bolognesi.«Il Mit di Matteo Salvini sta lavorando a una direttiva per chiarire e semplificare il tema dei limiti di velocità, con particolare riferimento ai centri urbani e come stabilito dall’articolo 142 comma 2 del Codice della strada». La nota è stata diffusa ieri dal ministero delle Infrastrutture e vi si sottolinea che «l’obiettivo è trovare un ragionevole equilibrio tra l’esigenza di garantire la sicurezza (che resta una priorità) ed evitare forzature che rischiano di generare l’effetto contrario». Così, il Mit ha già portato in conferenza unificata anche una proposta per limitare l’utilizzo degli autovelox nei centri urbani e controllare i limiti sotto 50 all’ora. Si punta, spiega ancora il comunicato, «a far utilizzare i rilevatori di velocità e introdurre le cosiddette zone 30 in zone sensibili e a rischio incidenti, anziché in modo generalizzato e quindi meno efficace se non addirittura vessatorio nei confronti degli utenti della strada». Salvini conferma la «massima disponibilità all’ascolto di tutte le istanze e ragioni degli enti locali», ma allo stesso tempo intende «chiarire alcuni passaggi per evitare fughe in avanti poi stoppate perfino dai giudici». Sottolineando anche che, a proposito di infrastrutture e mobilità, «la sensibilità politica dell’attuale governo è legittimamente diversa da chi ha guidato il Mit o il Paese in passato e che ora è all’opposizione a livello nazionale».Cosa prevede l’articolo 142 comma 2 del Codice della strada? Testuale: «Entro i limiti massimi suddetti, gli enti proprietari della strada possono fissare, provvedendo anche alla relativa segnalazione, limiti di velocità minimi e limiti di velocità massimi, diversi da quelli fissati al comma 1, in determinate strade e tratti di strada quando l’applicazione al caso concreto dei criteri indicati nel comma 1 renda opportuna la determinazione di limiti diversi, seguendo le direttive che saranno impartite dal ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. Gli enti proprietari della strada hanno l’obbligo di adeguare tempestivamente i limiti di velocità al venir meno delle cause che hanno indotto a disporre limiti particolari». Secondo il comma, richiamato nella nota di ieri, il ministro delle infrastrutture e dei trasporti può «modificare i provvedimenti presi dagli enti proprietari della strada, quando siano contrari alle proprie direttive e comunque contrastanti con i criteri di cui al comma 1. Lo stesso ministro può anche disporre l’imposizione di limiti, ove non vi abbia provveduto l’ente proprietario». E, «in caso di mancato adempimento», può «procedere direttamente alla esecuzione delle opere necessarie, con diritto di rivalsa nei confronti dell’ente proprietario». Allineato con il Mit tutto il centrodestra bolognese. «La direttiva è la sola risposta possibile a un Pd che continua a non capire che esiste un governo nazionale, scelto dagli italiani, dai quali è escluso», si legge in una nota di Fdi Bologna. A stretto giro di posta, però, è arrivata la reazione del Comune di Bologna alla nota del ministero: «Le zone con il limite dei 30 chilometri orari sono state definite secondo le norme vigenti e le indicazioni previste dallo stesso ministero di Salvini, che non ha mai fatto mancare un fattivo supporto. Il ministro è passato dalla proposta di un tavolo di confronto con il Comune, alla minaccia di imporre agli enti locali, a colpi di direttiva, la propria visione di buon senso, al momento abbastanza fumosa. Ma per fortuna le amministrazioni parlano per atti, per cui valuteremo nel merito tecnico e giuridico quelli che il ministero vorrà emanare», ha dichiarato sempre ieri Valentina Orioli, assessora alla Mobilità della giunta bolognese guidata da Matteo Lepore. Se così fosse, sarebbe l’ennesima conferma che il Paese, Comuni compresi, alla fine viene governato dai burocrati. Intanto, l’insofferenza al provvedimento varato dal Comune cresce in città. Ormai a considerare normale guidare a 30 all’ora sui viali di Bologna sembra sia rimasto solo chi non vive a Bologna o chi vive in centro storico e tanto va a piedi. Nemmeno gli elettori del Pd sono compatti nel sostegno a Lepore. Molti si sentono presi pure un po’ in giro dal fatto che tra le motivazioni per giustificare la rivoluzione su quattro ruote ci sia anche l’obiettivo di sentire il canto dei passerotti al posto del rumore delle auto. Sul sito del Comune si legge testuale: «Ridurre la velocità delle auto di 20 km/h consente di dimezzare il rumore (circa -3 decibel) in prossimità delle corsie di marcia. E dare così più spazio ad altri suoni della città, come ad esempio il canto degli uccellini». A proposito di uccelli, nei giorni scorsi a Zurigo un autovelox posizionato dalla polizia locale ha immortalato in foto un rapace in eccesso di velocità: 38 chilometri all’ora con il limite, in quella strada della città svizzera, a 30. Del volatile non si conosce ancora la specie: da qui l’invito agli esperti di ornitologia a fornire informazioni utili. A Bologna, forse, lo avrebbero multato.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.