2023-05-24
Nuove violenze al Salone del libro: devastato lo stand del sindacato Ugl
Annalena Benini e Nicola Lagioia. Nel riquadro, lo stand dell'Ugl (Ansa)
Distrutto il bancone della casa editrice della sigla vicina al centrodestra. Intanto il direttore della kermesse Nicola Lagioia e il suo successore, Annalena Benini, difendono ancora chi ha impedito a Eugenia Roccella di parlare.Più che un salone è diventato un saloon: dopo il ministro ministra per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Roccella, alla quale sabato scorso è stato impedito di parlare e presentare il suo libro Una famiglia radicale, ieri è toccato al sindacato Ugl, l’Unione generale del lavoro, storicamente vicino ai moderati, fare i conti con le turbolenze che hanno caratterizzato l’edizione di quest’anno del Salone del Libro di Torino. «Ignoti», ha reso noto ieri il segretario generale dell’Ugl, Paolo Capone, «hanno danneggiato lo stand dedicato alle Edizioni Sindacali Ugl, presso il Salone del Libro di Torino, distruggendo materiale informativo, suppellettili e uno schermo tv. Si tratta di un atto vile e incomprensibile, che sembra voler colpire il cuore stesso della cultura e dell’informazione sindacale nel nostro paese. L’atto vandalico», ha aggiunto Capone, «rappresenta non solo un affronto al nostro lavoro, ma anche un attacco alla cultura e al progresso sociale del Paese. I sindacati e la cultura sono elementi fondamentali per la crescita e l’evoluzione della società, purtroppo atti di violenza come questo non fanno altro che minare la convivenza civile e il libero scambio di idee. Non possiamo permettere che la violenza e l’intolleranza prendano il sopravvento, ma dobbiamo invece valorizzare e sostenere la diffusione del sapere e lo scambio di idee come pilastri della nostra società».Dunque, si conclude nel peggiore dei modi, con l’assalto allo stand di un sindacato, la 35esima edizione del Salone del Libro di Torino, manifestazione che dovrebbe avere come obiettivo la diffusione della cultura, e che invece si è trasformata in un palcoscenico per esagitati, contestatori di professione, paladini (a parole) della democrazia che si muovono con metodi totalitari: danneggiamenti notturni e contestazioni-bavaglio a chi non la pensa come loro.Non si placano, a questo proposito, le polemiche per quanto accaduto sabato scorso, quando il ministro Roccella è stato costretto a rinunciare alla presentazione del suo libro a causa di una massiccia e prolungata contestazione organizzata dalle attiviste di Extinction Rebellion e Non una di meno. Immagini indegne di un Paese civile, con la Roccella che non è stata tutelata a dovere dagli organizzatori, a partire dal direttore, Nicola Lagioia, la cui esperienza di sette anni alla guida del salone si è conclusa nel peggiore dei modi. Eppure lui, tutto contento, si pavoneggia: «Tra zero polemiche e poco successo», ha affermato Lagioia alla Stampa, «oppure qualche polemica con molto successo, io preferisco il successo. La forza di questo Salone è la sua indipendenza». Lo stesso Lagioia nei giorni scorsi ha gettato benzina sul fuoco, attaccando frontalmente il centrodestra: «Questo governo può avere una virata autoritaria», ha detto ad Agorà, su Rai Tre, «che non vuol dire fascismo ma restrizione della libertà e dei diritti. In un momento in cui c’è una ministra anti-abortista io capisco che le donne si sentano minacciate. I contestatori del ministro», ha aggiunto Lagioia, «non volevano il dialogo perché per loro la ministra è antiabortista e con una firma può rovinare le nostre vite, può cambiare le loro vite».Eppure, l’unica virata autoritaria alla quale abbiamo assistito negli ultimi giorni è stata proprio la contestazione al ministro Roccella, che sabato scorso, con invidiabile pazienza, ha atteso che una delle attiviste leggesse un testo scritto per poi invitare chi la contestava al dialogo. Niente da fare: le parole della Roccella sono state sommerse da urla e fischi, senza che l’organizzazione, a partire da Lagioia, intervenisse per difendere la libertà di espressione, calpestata proprio nel corso di una rassegna dedicata alla cultura. Non fanno presagire nulla di buono, dal punto di vista della tolleranza e del rispetto delle regole democratiche, le parole di Annalena Benini, da ieri nuova direttrice del Salone: «Nel caso Roccella mi sarei comportata come il direttore? Assolutamente sì», ha detto la Benini alla Stampa, «temo per l’indipendenza del Salone? Assolutamente no. Non ho paura di raccogliere l’eredità di Lagioia: sono tranquilla, la mia garanzia è la squadra di lavoro: io porterò il mio pensiero, la mia personalità. E la mia libertà».Insomma, si prevede un altro saloon del libro, il prossimo anno, almeno questo lasciano presagire le affermazioni della nuova direttrice. Intanto Maurizio Marrone, assessore alle Politiche sociali della Regione Piemonte, ad Agorà su Rai Tre è tornato a criticare Lagioia: «Avrebbe dovuto prendere posizione», ha detto Marrone, «Lagioia invece ha sostanzialmente tradito lo spirito del Salone del Libro che è quello di un luogo di confronto tra idee e culture politiche anche differenti e quindi ha legittimato a livello politico e culturale l'atteggiamento di violenza privata portata avanti dai contestatori».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.