2023-10-20
Sala continua a demonizzare le auto: «Dal 2024 ingresso vietato in centro»
Nonostante il flop di Area B, il primo cittadino annuncia un’altra crociata anti macchine. Si partirà dalla zona intorno al Quadrilatero della moda, «poi ci allargheremo». Milano sempre più per soli ricchi: «Ci sono i taxi».Fuga per la crociata anti auto. Entro la prima metà dell’anno prossimo, nel cuore di Milano non si potrà più entrare in macchina. La decisione ormai è presa e l’ha annunciata ieri il sindaco Giuseppe Sala, sostenendo che «cercare di cambiare le cose non è per l’élite, per i radical chic, ma per tutti». Il cambiamento sarà anche per tutti, ma è la ripartizione dei costi del piano Sala nel suo complesso a non sembrare tanto equa, visto che tra gabelle e auto da rottamare questa svolta green a tappe forzate rischia di costare molto cara anche a quel che resta del ceto medio.Il sindaco ha approfittato della partecipazione al convegno milanese Il Verde e il Blu Festival, con sponsor di peso come Eni, A2A, Snam e Nestlé, per dare l’annuncio atteso da quest’estate: «Noi vogliamo chiudere al traffico privato il centro centro di Milano entro il primo semestre del 2024. Perché lo facciamo? Perché la realtà cittadina è di shopping, ma puoi entrare con i taxi, con i mezzi pubblici». Il sindaco ha spiegato che si inizia con il centro, «ma poi ci allargheremo». E a chi sostiene che con l’Area B non è diminuito il traffico in città, ha risposto che «è vero che il calo è stato solo del 2-3%, ma è cambiato il 7-8% della tipologia di vetture che entrano in città, ora meno inquinanti». Saranno contenti i concessionari e i noleggi di lunga durata. Se non c’è ancora una data fissata per il bando delle auto è solo perché gli uffici comunali stanno studiando bene strade, sensi di marcia e impatto sul traffico. La zona vietata al traffico privato sarà quella del Quadrilatero della moda, ma allargata perché comprenderà anche corso Matteotti, via Case Rotte, fino a via Manzoni. Il piano mobilità presentato a luglio prevede di piazzare una serie di telecamere ai bordi della zona «rossa» per controllare uno a uno gli ingressi, con la previsione di permessi di carico e scarico merci e del transito di taxi e Ncc. Nelle scorse settimane il sindaco ha già cominciato a illustrare le misure agli esponenti delle maison interessate dal blocco, ovviamente anche nel tentativo di evitare levate di scudo e inciampi d’immagine. «Ho trovato molto consenso», si è affrettato ieri a garantire Sala, che ha anche buttato lì di essersi sentito proporre addirittura una completa pedonalizzazione. Una misura radicale che già oggi il sindaco non esclude, pur con una certa cautela: «Chissà se in futuro ci si potrà arrivare». Al di là delle informazioni più o meno di servizio, ieri per Sala è stata anche l’occasione di filosofeggiare un po’. «Il cambiamento non è un’utopia, cambiare il modello di sviluppo non è un’utopia ed è qualcosa di molto milanese», ha spiegato con orgoglio. Per poi aggiungere che «il problema è, quale sviluppo? È chiaro che la transizione richiede impegno, e bisogna pensare ovviamente a chi è in difficoltà quando si prendono decisioni, ma cercare di cambiare le cose non è per l’élite, per i radical chic, ma è per tutti». Le chiusure, però, per definizione non sono «per tutti» e anche cambiare l’auto per entrare in città non è «per tutti». La motivazione ufficiale del piano Sala è la lotta all’inquinamento e il sindaco lo aveva spiegato con chiarezza lo scorso 5 luglio parlando del piano mobilità a Radio Rai1: «Dobbiamo avere il coraggio di dire questa piccola verità e cioè che ci sono troppe macchine nelle città. A Milano ne abbiamo 49 per ogni 100 abitanti e io voglio lavorare perché arrivino a 40 in dieci anni». C’è insomma un’idea precisa non solo di che tipo di auto «spingere», ma anche di quante debbano essere, con un dirigismo veramente poco occidentale. In quella stessa occasione, Sala aveva ammesso il problema dei divieti in Area B: «Lo so bene che spesso chi ha una macchina vecchia è in difficoltà a cambiarla». Lo sa bene, ma procede egualmente a tappe forzate. Nella convinzione che l’aria a Milano sia irrespirabile, essenzialmente per colpa delle vetture private. Il blocco alle automobili del centro-centro, dopo la stretta sull’Area B, diventa in ogni caso il nuovo emblema della Milano che vorrebbe Sala, nonostante ieri si sia affrettato ad anticipare le accuse di lavorare per i cittadini più abbienti. Il centro della città sarà sempre più a misura di chi può permettersi di andare da casa al lavoro facendo una piccola passeggiata e il prezzo di affitti e metro quadro continuerà a salire. Che poi la qualità dell’aria del centro di Milano migliori, con o senza auto full electric (che costano mediamente 10.000 euro in più), è tutto da dimostrare quando sei nel bel mezzo di una Pianura padana ai vertici delle classifiche europee dell’inquinamento. Quanto al genuino amore dell’amministrazione comunale per la cosiddetta mobilità sostenibile, basti vedere come sono state spacciate per piste ciclabili delle semplici (e pericolosissime) corsie ciclabili, che chiunque può attraversare falciando i malcapitati. Anche questo rischia di diventare «molto milanese», come direbbe il Sala.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.