2020-06-26
Rom infetti evadono dalla zona rossa. Scene di guerriglia a Mondragone
Scoppia la rivolta nei palazzi del focolaio abitati dai bulgari. Scontri con gli italiani. Vincenzo De Luca allo sbando chiama l'esercito.Come si dice quarantena in bulgaro? «Karantina».арантин Ecco, la karantina карантина proprio no. Per carità, gli italiani facciano come meglio credono. Ma i bulgari di Mondragone, sul litorale casertano, di tutto hanno bisogno. Meno che di perder tempo con tamponi e confinamenti. È vero, i contagiati nell'enclave balcanica dei quattro palazzoni ex Cirio, cominciano a essere tantini: 49. Poco meno di tutti i positivi del Friuli-Venezia Giulia, insomma. Poco importa. Così ieri è esplosa la guerriglia suburbana. Cominciano i bulgari, in maggioranza braccianti rom, che vogliono comunque andare a lavorare e vantano già alcuni connazionali alla macchia. Scendono in strada, tentando di forzare i blocchi dell'istituita zona rossa. Gli italiani, che mal tollerano la loro asintomatica e problematica presenza, scendono in strada per presidiare gli accessi. Talmente esasperati da strappare targhe balcaniche e mostrarle come trofei. Segue rappresaglia. Un rom in quarantena lancia una sedia contro i manifestanti. Mentre la folla accusa la polizia di «essere troppo permissiva con i bulgari». Lo sceriffo campano, Vincenzo De Luca, corre dunque ai ripari: «Ho avuto un colloquio con il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese» informa il governatore dem. «Ho chiesto l'invio urgente di un centinaio di uomini per garantire il controllo rigoroso del territorio. Il ministro ha annunciato l'arrivo di un contingente dell'esercito». I caseggiati sono chiusi da quattro giorni, dopo un'ordinanza regionale. Dovrebbe restare in vigore fino al 30 giugno. Il presidente campano però annuncia: ci saranno ulteriori controlli «a tappeto sugli stagionali che vanno a lavorare nelle campagne, soprattutto a luglio e agosto». Fino ad appuntarsi la meritata stella sul petto: «Stiamo facendo un lavoro rigoroso e impegnativo per isolare i contagi arrivati dalla Bulgaria o altre parti del mondo». Allo sceriffo campano risponde però il capitano leghista, Matteo Salvini. I due, nei giorni scorsi, sono già stati protagonisti di alterchi seriali. Il ribaldo governatore insolentisce: maiale, somaro, neanderthal, fondoschiena usurato. Il segretario del Carroccio porterebbe perfino «seccia»: ovvero iella. Una gragnola di scomposti insulti con cui il presidente campano, ricandidato alle prossime regionali, spera di nobilitare l'ambito ruolo di capopopolo meridionale. Salvini, in realtà, ha spesso glissato. Ma stavolta non perde occasione per rendere garbata pariglia: «Amici napoletani mi segnalano una bella espressione: “U piatt vacànt". Tante scene, a partire dalle sparate sul lanciafiamme, ma il piatto è vuoto. Da Vincenzo De Luca molte parole, ma zero fatti». Anche se il governatore rivendica quarantena e «controlli rigorosi», a Mondragone la situazione è sfuggita di mano. Il trasferimento dei positivi al Covid hospital di Maddaloni è andato a rilento. Nel frattempo, alcuni bulgari hanno fatto perdere le loro tracce. Forse, pure per timore di perdere il lavoro: molti sono braccianti, spesso sfruttati da aguzzini di uguale nazionalità. Insomma, dopo aver sbeffeggiato i lombardi per la gestione dei focolai scoppiati nella Regione più popolosa e interconnessa d'Italia, De Luca arranca al divampare del suo focolare domestico. Ovvero, quattro palazzoni del casertano. Per cui è stato costretto a chiamare perfino l'esercito.Comincia a tribolare la scorsa settimana. Un bulgaro viene trovato positivo. Poi, anche una donna che ha appena partorito scopre d'aver contratto il virus. Si cominciano a fare i tamponi. Vengono scoperti alcuni positivi. Infine, parte lo screening di massa. Non esattamente la risposta fulminea che il presidente pretendeva dall'omologo lombardo, Attilio Fontana. I positivi di Mondragone, adesso, andranno in ospedale. Gli altri saranno monitorati a casa. Pure in Bulgaria ci sono focolai. Ed è possibile che i positivi siano persone ritornate in Italia nei giorni scorsi. Nella mini zona rossa campana vivono circa 700 stranieri. Sono arrivati dieci anni fa. E sbarcano il lunario nei campi per pochi euro all'ora. Vivono ammassati in pochi metri quadri. Appartamenti fatiscenti. Condizioni igieniche precarie. La tensione scoppia ieri a suon di tafferugli, ma va avanti da giorni. Con gli italiani che accusano gli immigrati di uscire di notte per raggiungere le campagne di Villa Literno e dell'Agro pontino, infischiandosene della sicurezza. Sono anche scesi in piazza, a decine: «Devono andarsene. Nessuna fa niente. E noi abbiamo paura». Ma il virus ha solo esacerbato gli animi. I bulgari, da tempo, sono accusati di dedicarsi «ad affari illeciti». Contrabbando e caporalato. Il sindaco di Mondragone è un medico, eletto con una lista civica centrista. Si chiama Virgilio Pacifico. E gli avversari lo sfottono. Nomen omen: Pacifico è pacifico, fin troppo. Eppure racconta: «Ho assistito personalmente all'inaccettabile atto di insubordinazione. Oltre cinquanta persone sono uscite dalle abitazioni e hanno violato il cordone sanitario, creando il panico nella cittadinanza». Zona rossa addio. Kарантинаarantina finita. Vincenzo lo sceriffo adesso provi a prenderli.