2023-08-03
I roghi partono dalle auto elettriche. Armatori e assicurazioni in rivolta
L’ultimo episodio pochi giorni fa: «Impossibile gestire la combustione delle batterie».Il terrore corre sul filo, anzi via nave. Mentre l’Unione europea non sembra voler tornare indietro dalla decisione di vietare dal 2035 la costruzione di veicoli a benzina e diesel, in tutto il mondo monta una polemica che potrebbe mettere a repentaglio il commercio di auto elettriche o ibride nei prossimi anni. Il disastro sulla Fremantle Highway, la nave cargo andata a fuoco il 25 luglio al largo delle coste olandesi, con a bordo 4.000 veicoli di cui 500 a batteria, ha riaperto una riflessione a livello globale sul trasporto di questo tipo di auto, un rischio molto serio sia per la sicurezza degli equipaggi sia per la tutela dell’ambiente. La zona dove è andata a fuoco l’imbarcazione è vicina alle isole Wadden, area patrimonio mondiale dell’Unesco. Già lo scorso anno, il caso della Felicity Ace, altra nave cargo andata a fuoco e affondata al largo delle Azzorre, aveva sollevato la questione. Un’interrogazione parlamentare dell’eurodeputato tedesco Markus Buchheit, che chiedeva il bando di auto elettriche, ibride e a idrogeno dalle navi, era stata bocciata dall’Ue. Anche questa volta la Guardia costiera olandese si è mossa con cautela. Ma la radio olandese Rtl ha pubblicato una registrazione in cui si sente un soccorritore dire: «L’incendio è scoppiato nella batteria di un’auto elettrica». Dopo l’inabissamento della Feliciy (a 10.000 metri e che non permetterà facilmente di capire le cause), la norvegese Havila Krystruten - che trasporta passeggeri e merci - ha deciso di porre il divieto sul trasporto di veicoli a elettricità. Secondo l’amministratore delegato della società, Bent Martini, un incendio di veicoli «che vanno a benzina può essere gestito dai sistemi e dall’equipaggio a bordo», mentre per quelli causati da auto elettriche ha bisogno di un aiuto esterno; quindi, è un rischio per il personale sulla nave. Uno dei principali pericoli delle batterie agli ioni di litio è termico. È un incendio completamente diverso da quelli classici: si verifica una reazione a catena e l’intera batteria si accende. Sono reazioni chimiche che è impossibile soffocare con schiuma o acqua. E i casi aumentano. Nel giugno del 2015, la Courage ha subito un incendio nella stiva durante un viaggio dalla Germania al Regno Unito. Il 24 febbraio 2017, è stata la volta della Honor, in rotta da Southampton, in Inghilterra, a Baltimora, nel Maryland: anche qui un motorino di avviamento avrebbe causato il cortocircuito. Sulla Grimaldi Grande Europa è scoppiato un incendio il 15 maggio 2019. Grimaldi aveva emesso un comunicato stampa in cui chiedeva maggiori controlli sulle batterie delle auto. La Höegh Xiamen di Grimaldi ha preso fuoco a Jacksonville, in Florida, il 4 giugno 2020. Nove vigili del fuoco sono rimasti feriti durante l’intervento e l’incendio ha richiesto più di una settimana per essere spento. La compagnia di assicurazioni Allianz ha affrontato la questione nel suo consueto report annuale, firmato dal capitano Rahul Khanna, responsabile globale della consulenza marittima. I risarcimenti per incidenti di questo tipo sono milionari. E le assicurazioni devono valutare come tutelarsi. Alla base del rapporto c’è una considerazione semplice. La corsa alla decarbonizzazione sta portando a un incremento di merci alimentate a batteria, tra cui appunto automobili. Negli ultimi 5 anni sono state 64 le navi distrutte dalle fiamme. E nel 2022 sono stati segnalati 209 incendi di navi, il numero più alto in un decennio e il 17% in più rispetto al 2021. Il mercato globale delle batterie agli ioni di litio dovrebbe crescere di oltre il 30% annuo dal 2022 al 2030, secondo McKinsey. Quasi il 10% delle vendite globali di auto è stato elettrico nel 2021, quattro volte la quota di mercato nel 2019. La maggior parte delle navi non dispone di un’adeguata protezione antincendio. Randall Lund, di Allianz global vorporate, sostiene che «l’esplosione della domanda di queste batterie sta inondando il mercato di nuovi produttori, sollevando domande sulla qualità. Abbiamo visto molti incendi in cui la causa era dovuta al malfunzionamento o batterie danneggiate».
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