2020-11-10
Rissa tra giallorossi sulla Calabria. E Zuccatelli grida al complotto
Giuseppe Zuccatelli (Ansa)
Per il pupillo della sinistra, il video negazionista è stato strumentalizzato. Surreale il predecessore: «Durante l'intervista forse ero drogato». Il M5s regionale si ribella alle nomine di Pd e Leu. E Nicola Morra vuole Gino Strada.Più che una tragedia, una farsa. Una farsa che si consuma sulla pelle dei cittadini della Calabria, ma che coinvolge tutta l'Italia. La nomina del commissario straordinario della sanità calabrese è la prova lampante della totale mancanza di lucidità del governo giallorosso, e in particolare del ministro Roberto Speranza. Una soap opera di infima serie, con lacrime televisive, sospetti di doping doloso, video negazionisti, smentite, conferme, mezze verità, che fa traballare, ancora una volta, la maggioranza. Il M5s, infatti, si ribella ufficialmente alla nomina a commissario di Giuseppe Zuccatelli, candidato nel 2018 alla Camera da Leu, il partito di Speranza. Zuccatelli, già commissario e subcommissario alla sanità in Campania e Abruzzo, ha preso il posto di Saverio Cotticelli, che si è dimesso dopo essere stato protagonista di una intervista incredibile, andata in onda su Rai 3, durante la quale scopriva, con stupore, di dover essere lui l'incaricato a redigere il Piano Covid per la Calabria. Via Cotticelli, arriva Zuccatelli, ma i problemi non finiscono, anzi si moltiplicano. Zuccatelli, infatti, in un video risalente al 27 maggio, dice che «la mascherina non serve a un cazzo» e che «per beccarti il virus, se io fossi positivo, tu devi stare con me e baciarmi per 15 minuti con la lingua in bocca, altrimenti non te lo becchi». Un linguaggio colorito, ma un concetto chiaro, al limite del negazionismo. E scoppia la bagarre. I parlamentari del M5s della Calabria ne chiedono ufficialmente la immediata defenestrazione: «Dopo un sofferto confronto istituzionale durato un'intera giornata», scrivono i parlamentari pentastellati Bianca Laura Granato, Giuseppe Fabio Auddino, Silvana Rosa Abate, Elisa Scutellà, Elisabetta Barbuto, Francesco Sapia, Alessandro Melicchio, Margherita Corrado, Laura Ferrara, Pietro Marasco, Giuseppe Giorno, Micaela Anselmo, Pietro Santoro e Milena Gioè, «a seguito della bufera che ha travolto il generale Saverio Cotticelli, non possiamo che prendere le distanze dalla nomina di Giuseppe Zuccatelli come commissario straordinario della sanità calabrese che ha creato grande imbarazzo tra noi portavoce del Movimento 5 stelle. A seguito dell'uscita del video che lo riprende mentre esprime colorite teorie empiriche quasi negazioniste sulle modalità di contagio del virus Covid 19», aggiungono i parlamentari grillini, «a una settimana dalla proclamazione della Calabria zona rossa, la nomina frettolosa di Zuccatelli si è rivelata inopportuna, un'inaccettabile beffa per i cittadini, costretti a restrizioni sulle attività produttive, sulla frequenza scolastica in presenza, non per il numero dei contagi, ma per una gestione sanitaria inadeguata a cui oggi la politica è chiamata a porre rimedio. Dopo le dimissioni del generale Cotticelli, non possiamo permetterci un'altra figura inadeguata a sovrintendere alla sanità calabrese. Nella giornata di ieri (l'altro ieri, ndr) abbiamo chiesto al nostro capo delegazione Alfonso Bonafede di rappresentare al presidente Conte e al ministro Speranza la nostra proposta di revoca della nomina di Zuccatelli con effetto immediato o tutt'al più il suo mancato rinnovo con l'entrata in vigore del nuovo decreto Calabria, che avverrà a giorni. È fondamentale avere la certezza che la Calabria sia messa questa volta in buone mani. Siamo sicuri che il nuovo decreto potrebbe essere salvifico per la sanità calabrese», concludono, «solo se la sua attuazione sarà affidata alle persone giuste».Zuccatelli affida la sua difesa al Resto del Carlino: «Se dicessi chi ha messo in giro quel video», dice Zuccatelli, «capirebbe le difficoltà di lavorare in questo contesto. L'ho detto al ministro Speranza e all'amico ferrarese Dario Franceschini. Mi hanno detto di stare tranquillo, il clamore mediatico sparisce e il buon lavoro resta. Non si trattava di un'intervista ma di una conversazione privata che qualcuno ha filmato e che ora viene usata strumentalmente. Certo, quelle frasi le rinnego, ma eravamo a marzo e anche tanti virologi dicevano che le mascherine servivano solo al personale sanitario. E io sostenevo, cosa di cui sono ancora convinto, che la cosa fondamentale è il distanziamento sociale. Oggi uso la mascherina e ne predico l'importanza. Per quanto riguarda i negazionisti, quelli veri», aggiunge Zuccatelli, «dovrebbero sparire dalla faccia della terra, perché secondo me fanno male alla gente». Zuccatelli viene smentito immediatamente dagli autori del video: «L'incontro con Zuccatelli», scrive su Facebook il gruppo Fem.In , «è stato filmato da un nostro compagno e giornalista, che prima di iniziare a registrare ha chiesto il consenso del commissario, tant'è che le riprese sono evidentemente ravvicinate e ben centrate sul volto di Zuccatelli. Il tavolo non era affatto un'interlocuzione privata, ma era frutto della lotta di cittadine e cittadini che pretendevano risposte».Intanto, l'ex commissario Cotticelli, a La 7, in relazione all'intervista che gli è costata il posto, afferma: «Non connettevo, non so cosa sia successo. Sto cercando di capire con un medico se ho avuto un malore o se è successo qualcosa di strano. [...] Non ero lucido, non sono stato bene. Ho vomitato. Responsabilità di altre persone? Non sono stato bene, sto indagando». «La Calabria ha una terra di mezzo. Da un lato la povera gente, dall'altro il potere, in mezzo ci sono loro. La massoneria, la mafia. Con i riferimenti a Roma», ha detto Cotticelli. Vuol far intendere che la massomafia l'ha «drogato»? Mistero. Frattanto, il presidente della commissione parlamentare Antimafia, Nicola Morra, del M5s, ipotizza la nomina di Gino Strada come commissario alla sanità calabrese.
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