2021-11-24
Rispunta l’idiozia delle mascherine all’aperto
Napoli, via Toledo. Mascherine all'aperto (Salvatore Laporta/KONTROLAB/LightRocket via Getty Images)
Cabina di regia e Cdm anticipati a oggi: si valuta il modello Alto Adige. Matteo Salvini: «Niente tessera agli under 12».Sempre più veloce e sempre più intransigente. La china presa dal governo sulle nuove restrizioni, sotto la spinta dell'ala più dura della maggioranza e dei governatori, appare inarrestabile, tanto che la riunione del Consiglio dei ministri, che darà alla luce il nuovo provvedimento sul super green pass e che sarà preceduta dalla cabina di regia e da un nuovo passaggio con i presidenti di Regione, è stata anticipata a oggi. Una libido da decreto, che comporterà già a partire dai prossimi giorni (l'ipotesi è dal primo dicembre) ulteriori sconvolgimenti nella vita di milioni di italiani. Ad oggi le incertezze su quello che conterrà il dl riguardano sostanzialmente l'alternativa tra uno scenario di estromissione totale dalla vita sociale per i non vaccinati già da subito o nel caso che una Regione passi in zona gialla o arancione. Per questa ultima ipotesi stanno lavorando in particolare alcuni presidenti di Regione, tra cui si distingue il neogovernatore azzurro della Calabria Roberto Occhiuto, i quali reclamano l'introduzione immediata e indistinta del 2G, vale a dire del green pass rafforzato. In tal caso, non appena entrasse in vigore il decreto i non vaccinati non potrebbero andare al bar e al ristorante, al cinema o al teatro, assistere a concerti o a eventi sportivi. L'unica cosa che potrebbero fare (ma anche questo è da verificare, poiché dipenderebbe dal mestiere) sarebbe andare al lavoro previo tampone. Quest'ultimo, però, sarebbe per così dire «stralciato» dal green pass, la cui nuova versione sarebbe riservata solo ai guariti e ai vaccinati. Non basta: per i test, siano essi antigienici o molecolari, è allo studio una riduzione di durata, con una scadenza a 24 ore per gli antigienici e a 48 ore per i molecolari, con tutte le conseguenze potenzialmente caotiche che ciò potrebbe avere sull'accesso ai luoghi di lavoro). Degna di nota anche la determinazione del governo a escludere i non vaccinati dalle attività sportive in palestre e piscine al chiuso (che in inverno significa piscine tout court), con una problematica non indifferente per chi ha già pagato gli abbonamenti annuali. La novità dell'ultim'ora, però, riguarda l'ipotesi di applicare da subito il modello Alto Adige a tutto il territorio nazionale, reintroducendo l'obbligo di indossare la mascherina anche all'aperto, caduto con l'inizio della campagna vaccinale perché ritenuto superfluo da una comunità scientifica praticamente unanime, che ora pare tornare in modo bislacco sui suoi passi. Quanto alla questione lavoro, se da una parte è assodato l'obbligo della terza dose per il personale sanitario e quello delle Rsa, dall'altra è ritenuto molto probabile per gli insegnanti e per le forze dell'ordine, con la possibile aggiunta dei lavoratori della Pa a contatto col pubblico. Dalla strana coppia Confindustria-Cgil, però, sale il pressing per l'obbligo vaccinale generalizzato per tutti i lavoratori, che se facesse breccia su, premier Mario Draghi, potrebbe scavalcare la norma sui tamponi. Sulla dose booster, tra l'altro, la fretta del ministro della Salute Roberto Speranza e dei suoi consiglieri ha creato una situazione decisamente confusa sul versante delle prenotazioni, che inizialmente erano state fissate ad una distanza di almeno sei mesi che ora è stata abbreviata a cinque quando molte delle somministrazioni erano state già prenotate. Se a ciò si aggiunge che la durata del super green pass potrebbe essere ridotta a nove o a sei mesi, vi sarebbe una forte discrasia che potrebbe addirittura produrre il paradosso di una certificazione che dura meno del vaccino. Altra questione scottante e potenzialmente esplosiva è quella relativa ai trasporti: qui la norma che potrebbe generare il caos è l'estensione dell'obbligo del green pass ai trasporti pubblici locali, o in alternativa del tampone. In entrambi i casi, però, c'è molta perplessità sulla reale possibilità di approntare controlli degni di questi nome, motivo alla base della mancata introduzione dell'obbligo la scorsa estate. Non a caso, il viceministro delle Infrastrutture, Alessandro Morelli ha parlato di «buonsenso» che deve prevalere, ammettendo la criticità dei controlli. Sembra invece salvaguardata la possibilità di prendere un treno ad alta velocità o un aereo esibendo un tampone negativo. Il leader leghista Matteo Salvini cerca di smentire le voci che lo vorrebbero in rotta con i governatori leghisti più a favore della stretta, e a questo proposito ieri si è riunito con tutti i presidente di Regione del Carroccio, augurandosi che vengano evitate nuove chiusure e relativi «messaggi allarmistici», lasciando altresì intendere che non si metterà di traverso sul decreto, ma ribadendo il no deciso all'ipotesi del green pass per gli under 12.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)