2021-10-17
La protesta non fa sfracelli, il green pass sì
Il porto di Genova bloccato dalle manifestazioni no green pass (Ansa)
A Genova la gestione della spazzatura è al collasso per il rallentamento delle attività del porto. Stesso problema a Lucca, mentre i mezzi pubblici sono ridotti in tutta la Penisola. Msc Crociere cancella le tappe a Monfalcone e fa saltare il lavoro delle guide.Al contrario di quello che affermano in molti, non mancano i disagi causati dall'obbligo di esibizione del green pass per chi deve lavorare. I problemi maggiori sono tutti legati al mondo dei porti, in particolar modo a Trieste e Genova. Nella giornata di giovedì scorso, Msc Crociere ha fatto sapere che per i disordini previsti al porto di Trieste la compagnia ha «deciso di cancellare gli scali a Monfalcone nelle giornate del 16 e 17 ottobre», causando la perdita di due giornate di lavoro alle guide che operavano a Monfalcone e dintorni. «Per i passeggeri cambia poco», spiegano da Msc Crociere alla Verità. «Il punto di ritrovo è sempre a Venezia, ma invece di prendere un autobus per andare a Monfalcone, che fa parte del porto di Trieste, i passeggeri si imbarcheranno a Marghera. La nostra società ha preso questa decisione a seguito dei tumulti al porto di Trieste». Per i passeggeri, forse cambierà poco ma c'è grande malcontento per le guide che di solito accolgono i passeggeri a Monfalcone e che hanno dovuto dire addio a due giorni di fatturato. «L'armatore non ha voluto rischiare e ha preferito saltare Monfalcone finché le acque al porto di Trieste e Monfalcone non si calmano. Del resto, la società non ha voluto rischiare che potesse capitare qualcosa ai passeggeri che scendevano a Monfalcone. Posso anche capirlo, ma noi abbiamo perso così due giornate di lavoro», dice la presidente dell'associazione guide turistiche del Friuli Venezia Giulia, Francesca Pitacco alla Verità. Ancora più grandi i problemi a Genova. Al porto del capoluogo ligure giunge infatti un terzo di tutta la spazzatura indifferenziata della città, ma dal 15 ottobre le manifestazioni di protesta stanno impedendo ai camion di accedere alle strutture di smaltimento dei rifiuti, creando un problema enorme ai cittadini se non si troverà una soluzione. All'interno del porto c'è infatti una grande pressa dove viene compattata tutta la pattumiera cittadina prima dello smaltimento. Il problema è che da due giorni i camion che hanno raccolto l'immondizia ora non sanno dove riversarla perché l'accesso ai cancelli del porto è ostacolato dalle manifestazioni no green pass. Al momento i mezzi vengono così dirottati nei parcheggi degli impianti di Amiu (la società che gestisce i rifiuti di Genova) sparsi in città in attesa di uno sblocco della situazione. Nel porto di Genova entrano di norma 13 ecocompattatori al giorno di Amiu per utilizzare la pressa. Negli ultimi giorni, però, molti mezzi sono stati indirizzati a Polvara, dove c'è un altro impianto di gestione dei rifiuti. Al momento, spiegano da Amiu, la situazione è ancora gestibile ma se i tumulti dovessero protrarsi per altri due o tre giorni il problema sarebbe molto serio e potrebbe generarsi un'emergenza di salute pubblica. Al momento la Digos si sta occupando della questione, il problema è che chi protesta contro l'obbligo del green pass non ha intenzione di spostarsi dai varchi.Si sono registrate difficoltà nel ritiro rifiuti anche a Lucca. A causa della mancanza di personale, costretto a non lavorare perché non in regola con il green pass, si sono registrati disagi nel ritiro dei rifiuti ai supermercati. Problemi anche sul trasporto pubblico locale. Start Romagna, società di trasporto pubblico locale, ha fatto sapere che a causa del green pass obbligatorio 85 turni di lavoro su 540 sono rimasti scoperti. Si tratta di numerose corse che in tutto il territorio non sono state effettuate, considerato che in un turno ogni autista copre più linee e punti orario. Il primo report stilato dall'azienda ha fatto sapere che a Cesena sono stati effettuati 106 turni su 117, a Forlì 83 su 99, a Ravenna 84 su 105 e a Rimini 182 su 219. Nell'area Ovest di Milano, l'azienda Movibus è stata costretta a sopprimere 80 corse a causa della mancanza di dieci autisti che non sono riusciti a trovare posto per fare il tampone e recarsi al lavoro. A Roma, all'Ama, società di gestione dei rifiuti della Capitale, si sono registrate forti difficoltà nel controllo della certificazione verde nelle varie sedi aziendali dove il responsabile delle verifiche, spiega Il Messaggero, sarebbe stato presente solo alla mattina senza però essere operativo duranti gli altri turni della giornata. Inoltre, in molti si sarebbero messi in malattia creando ulteriori disagi per la compagnia. In Sardegna ci sono stati problemi anche in una scuola del Cagliaritano dove una docente si sarebbe presentata per ricevere l'incarico di supplenza, ma era sprovvista di green pass ed è stata respinta. La docente di circa 50 anni, che avrebbe dovuto entrare in servizio al liceo scientifico Pitagora di Selargius, nella città metropolitana di Cagliari, ha anche chiamato i carabinieri. Insomma, solo nella giornata di ieri sarebbero già molti i lavoratori che potrebbero non essere d'accordo con chi afferma che l'obbligo della certificazione verde sul posto di lavoro non ha creato difficoltà. Purtroppo, i disagi potrebbero non finire qui e a pagarne le spese sarebbero persone che hanno già sofferto molto negli ultimi 18 mesi.
La commemorazione di Charlie Kirk in consiglio comunale a Genova. Nel riquadro, Claudio Chiarotti (Ansa)
Il food è ormai da tempo uno dei settori più di tendenza. Ma ha anche dei lati oscuri, che impattano sui consumatori. Qualche consiglio per evitarli.
Charlie Kirk (Getty Images)
Carlo III e Donald Trump a Londra (Ansa)