2023-08-25
La ricostruzione in ritardo ci costa 92,5 milioni di euro l’anno di sussidi
A causa delle lentezze, agli sfollati del sisma vengono tuttora erogati aiuti per l’alloggio.La ricostruzione procede a rilento e nel cratere del terremoto del 2016 oltre 30.000 persone sono ancora senza casa. Più di 3.000 nuclei familiari vivono ancora nelle Sae, le casette prefabbricate installate per gestire l’emergenza e che invece sono ancora lì a sette anni dal disastro mentre circa 10.000 famiglie sono sistemate in affitto. Tante persone nel frattempo si sono trasferite stabilmente altrove. Ma come mai i tempi della ricostruzione si sono allungati dal momento che i fondi non sono mai mancati? Innanzitutto il sistema delle norme. I vari commissari, fino a gennaio scorso tutti targati Pd, si sono cimentati in una serie di revisioni e aggiunte ma senza arrivare alla quadratura del cerchio. L’attuale commissario Giulio Castelli, senatore di Fdi, ha ereditato una situazione difficile. La lentezza della ricostruzione non è un danno solo per gli abitanti e per un territorio che si è andato spopolando, ma pesa anche sulle casse pubbliche. Ogni anno lo Stato versa come Cas, il contributo di autonoma sistemazione destinato ai terremotati non residenti nelle Sae, circa 92,58 milioni. Sono 10.287 i nuclei familiari beneficiari. L’ammontare è di circa 9.000 euro l’anno, esentasse, e oscilla in base alla presenza o meno di anziani. Ebbene, anche questo aiuto, secondo i maligni, sarebbe tra gli indiziati, per fortuna in casi marginali, del rallentamento nella ricostruzione. Tant’è che in una recente ordinanza il commissario Castelli ha predisposto un termine stringente (il 31 ottobre prossimo) entro il quale dovranno essere inoltrati i progetti per i nuovi immobili, pena la sospensione del Cas per chi ne usufruisce.C’è anche un altro problema. Alcune famiglie non vogliono lasciare le Sae. È quanto sta succedendo in alcuni casi ad Amatrice. Le casette prefabbricate sono state sempre considerate lo scandalo del post sisma. Non c’era servizio televisivo o articolo di stampa che a ogni anniversario non riferisse le proteste degli abitanti. «Qui ci piove», «Ci sono i topi», «C’è la muffa», «I bagni si sono rotti subito», «Ci fa freddo», «Ci fa caldo», «Vogliamo tornare nelle nostre case» e via su questa linea con le polemiche. Quando però con la ricostruzione sono arrivati i primi appartamenti, provvisti dei più moderni requisiti antisismici, il desiderio di lasciare i prefabbricati si è spento. Il sindaco di Amatrice, Giorgio Cortellesi, fornisce alcune spiegazioni. «Dopo sette anni, nei villaggi delle Sae sono nate piccole comunità e, soprattutto per gli anziani, il trasloco equivale a un piccolo trauma, a un ennesimo sradicamento come quello vissuto dopo il terremoto. Oltre alla paura di ritrovarsi tra quattro mura di cemento». Ed è comprensibile. Nel territorio di Amatrice ci furono 235 morti dei 299 totali. I danni, solo nel Comune, furono di 1,2 miliardi. Alcuni abitanti delle Sae dicono che le nuove abitazioni sono ancora circondate dai segni del sisma e hanno paura.Ma Cortellesi rivela anche un’altra realtà. «C’è chi ha venduto la nuova abitazione e ora non intende lasciare la casetta». Il sindaco precisa che è stato costretto a «emettere 12 ordinanze di sfratto indirizzate a chi ha avuto una nuova casa ma solo una è stata accettata dal diretto interessato». Ad Amatrice ci sono 537 Sae con circa 1.000 abitanti. In tutto il cratere del sisma risiedono nelle casette 3.408 nuclei familiari e nei Mapre (i moduli prefabbricati rurali) 516.Con il nuovo corso di Castelli, si spera in un’accelerazione che possa riportare la normalità.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.