2022-09-18
Richetti e le storie tese in Azione
Fanpage denuncia un caso di abuso sessuale da parte di un senatore. Carlo Calenda cita il suo esponente, ma spiega: «È vittima di stalking». Le date lasciano dubbi.Tutto da chiarire il caso di molestie in cui è stato tirato in ballo Matteo Richetti, presidente e senatore di Azione, candidato in Emilia Romagna alle elezioni del 25 settembre. Un’inchiesta di Fanpage, infatti, parla di un senatore anonimo accusato di molestie da una donna altrettanto anonima. È stato poi il leader di Azione Carlo Calenda a scegliere di fare il nome del «suo» presidente, non avendo dubbi: «Richetti non ha fatto nulla di male ma anzi è la vittima, visto che già aveva presentato una denuncia per stalking». Fanpage racconta la storia di Ambra, nome inventato, che nel novembre 2021 inizia a interagire con il senatore Richetti con la prospettiva di avere un incarico di collaborazione. Dopo alcuni approcci inopportuni, racconta Ambra, prima ci sarebbe stata una vera molestia, poi continue chiamate e messaggi, compresa quella dell’amante di Richetti che la insulta pesantemente. Tutto questo sarebbe accaduto tra il 16 e il 24 novembre, secondo il sito, che racconta anche di una perquisizione domiciliare subita dalla donna molestata. Va detto che la denuncia per stalking di cui parla Calenda è di pochi giorni successiva al presunto caso di molestie e cita solo messaggi, pubblici e privati, di una persona che sembra alludere a rivalità amorose, più che ad abusi. Sia il contenuto, quindi, sia i tempi (che non paiono quelli tipici dello stalking) sembrano controversi. Dopo aver ringraziato Calenda per le parole di difesa, lo stesso Richetti, intervenuto ieri a Parma, ad una iniziativa elettorale, ha ribadito: «Hanno costruito messaggi falsi e li hanno attribuiti a me. Quei messaggi non li ho mai né ideati, né pensati, né inviati. Io ho passato la mia vita a combattere la violenza sulle donne e mi sento impotente di fronte a una costruzione tutta inventata. Ci sono decine di migliaia di persone che mi dicono di vergognarmi ma io quelle cose non le ho mai fatte. Io ho denunciato da un anno alla Procura di Roma. Noi non abbiamo la benevolenza dell’informazione, c’è un racconto un po’ distorto e io ne sto vivendo uno che mi sta tagliando la carne addosso. Questa vicenda emerge ora perché mancano pochi giorni alle elezioni, io sono convinto che ci rafforzerà. Andiamo a testa alta non solo per quello che diciamo, ma soprattutto per quello che siamo». In sua difesa anche Matteo Renzi di Italia viva: «Certe vicende a mio giudizio vanno trattate nelle sedi competenti che sono il tribunale. La denuncia sui giornali e non in tribunale mi sembra poco seria». Nuovo affondo anche di Calenda: «Una donna. Senza nome? Senza denuncia? Ma vi rendete conto che neppure nella Romania di Ceausescu a dieci giorni dal voto si operava così? Oggi abbiamo mandato l’atto di denuncia di 12 mesi fa con i messaggi che questa signora ha mandato a Richetti, da cui si capisce perfettamente che siamo di fronte a una persona che non sta bene e che tutto era tranne che molestata. Questa è una delle pagine più vergognose del giornalismo italiano degli ultimi anni, che pure di pagine vergognose ne ha molte. Io spero che Richetti quereli Fanpage». Parole che hanno provocato la reazione di Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo ed esponente del Pd, che ha parlato di «atteggiamento riprovevole e patriarcale» di Calenda. Che ha risposto: «Io ho difeso una persona perbene attaccata con un’intervista anonima. Una persona che da un anno è vittima di stalking che ha denunciato mentre non è stato denunciato. E tu stai semplicemente strumentalizzando tutto ciò non per difendere le donne, ma per prendere voti».
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)