2024-10-03
Il governo spunta le armi ai magistrati sui respingimenti
Approvato il decreto flussi: dimezzati i tempi per fare ricorso. Controllati i cellulari di chi sbarca. In futuro addio ai click day.Aprire all’immigrazione regolare e avere grande rigore contro l’illegalità. Questa è la filosofia del decreto flussi approvato ieri in consiglio del ministri. A illustrarlo per primo in conferenza stampa, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. Ma la norma è frutto del lavoro congiunto di più ministri: oltre agli Affari esteri ha partecipato anche il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi; quello della Giustizia, Carlo Nordio; quello dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida; quello del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Calderone; quello del Turismo, Daniela Santanchè, insieme al presidente Giorgia Meloni. Per la parte che riguarda la Farnesina, per il cui lavoro sarà previsto un incremento del personale, da adesso «corre l’obbligo di fornire le impronte digitali per gli stranieri che chiedono un visto nazionale», un obbligo che fino ad ora era previsto solo per i visti Schengen, e «l’eliminazione dell’obbligo per i consolati di dare preavviso formale del rigetto della domanda di visto». E ancora, previsto l’obbligo di verifiche preventive al rilascio del nullaosta o, se il nullaosta è già rilasciato, prima del rilascio del visto per i cittadini di tre Paesi: Bangladesh, Pakistan e Sri Lanka. Paesi dove «le irregolarità sono state più pesanti». Tajani ha precisato che «questi Paesi non escono dal decreto Flussi ma nell’immediato il rilascio di visti di lavoro sarà sospeso per consentire verifiche effettive in Italia». «Aggiungo l’obbligo per gli aerei delle Ong di segnalare eventuali incidenti in mare alle autorità marittime italiane immediatamente e la possibilità di ispezionare i cellulari dei richiedenti asilo», ha proseguito il ministro degli Esteri, chiarendo che la misura servirà solamente «ai fini di ricostruirne l’identità e la nazionalità». Sul tema è intervenuto anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano: «C’è l’obbligo di collaborare all’identificazione, posto che chi entra lo fa in modo irregolare. L’obbligo si esplica anche mostrando i dati contenuti nel cellulare, ma solo quelli finalizzati all’identificazione». E ancora: «Non è un atto come la perquisizione e il sequestro, è finalizzato solo all’identificazione».Per i datori di lavoro ci sarà il nuovo obbligo di confermare l’attualità dell’offerta di lavoro prima del rilascio del visto. Dovrà avvenire soltanto tramite agenzie per il lavoro con il nullaosta rilasciato previe verifiche preventive effettuate in Italia, «quindi escludendo il silenzio assenso». Previsti ulteriori 10.000 nuovi ingressi per assistenti agli anziani e invalidi e «facilitazioni per l’estensione dei permessi di lavoro stagionali in presenza di una offerta di lavoro reale, quindi la conversione in permesso di lavoro a tempo indeterminato sarà fuori quota». Per datori di lavoro che non provvedono alla stipula del contratto di lavoro dopo l’ingresso dello straniero o che utilizzano lavoratori senza contratto sarà inibito l’accesso al sistema per i successivi tre anni. Mantovano ha spiegato che «nel decreto c’è un intento di semplificare il più possibile, di abbattere i tempi e al tempo stesso di dare delle regole certe aggirabili con maggiore difficoltà». Per questo sui click day è prevista «la pre-compilazione delle domande per aumentare i tempi dei controlli. Saranno più di uno, per categorie di lavoratori, e questo permetterà sia la suddivisione per tipologie di lavoro, sia una gestione meno caotica. I sistemi informatici saranno inter-operativi e questo permetterà di dare immediatamente delle risposte di inammissibilità». Sul tema ha aggiunto che l’intenzione è quella di abolirli. Alla commissione nazionale per il diritto di asilo si attribuisce la competenza anche per la revoca della protezione speciale per il caso di revoca o cessazione dello status di protezione internazionale qualora vi siano fondati motivi per ritenere che il cittadino straniero costituisce un pericolo per la sicurezza dello Stato. Inoltre è ridotto da 14 a 7 giorni il termine per ricorrere al giudice della sezione specializzata contro il provvedimento di trattenimento alla frontiera. A chi chiede delle nuove sanatorie, Mantovano ha risposto che «costituirebbe un effetto richiamo e nel momento in cui vogliamo stabilire regole certe non c’è bisogno», inoltre «l’impegno assunto dalla coalizione con gli elettori è di non fare sanatorie e riteniamo che la parola data vada rispettata».Il decreto «intensifica le nostre azioni contro il caporalato», ha aggiunto il ministro del Lavoro Calderone. «Interveniamo su un reato contro la persona e cerchiamo di individuare una protezione aggiuntiva per chi denuncia casi di sfruttamento o collabora attivamente nelle attività di accertamento: introduciamo uno speciale permesso di soggiorno della durata iniziale di 6 mesi, rinnovabile per un ulteriore anno e prorogabile ulteriormente». Con questo decreto viene anche ampliata la platea dell’assegno di inclusione riconoscendolo alle «vittime di sfruttamento lavorativo». Previsto anche un permesso di soggiorno speciale per chi denuncia lo sfruttamento.
Jose Mourinho (Getty Images)