
Il maresciallo capo dell’inchiesta «Angeli e demoni»: «Solo dopo aver capito di essere intercettata, la responsabile dei servizi sociali ordinò di distribuire giochi e lettere».Nuove sorprese a Bibbiano. Quando nell’inverno 2018 l’allora responsabile dei Servizi sociali del piccolo Comune emiliano, Federica Anghinolfi, scoprì di essere intercettata dai carabinieri, ordinò che ai bimbi sottratti alle famiglie venissero subito consegnati i regali di Natale e le lettere che i genitori naturali avevano inviato loro e che, fino a quel momento, erano stati nascosti in un deposito.È quanto ha raccontato ieri Giuseppe Milano, il primo testimone dell’accusa che viene ascoltato nel processo in corso a Reggio Emilia contro l’Anghinolfi e altri 16 imputati per i presunti allontanamenti illeciti dei bambini: Milano è il maresciallo capo dei carabinieri che tra 2018 e 2019 ha condotto l’inchiesta «Angeli e demoni», coordinata dal pubblico ministero Valentina Salvi. In aula, ieri, sono stati ascoltati anche alcuni messaggi vocali dell’epoca, registrati in una chat di Whatsapp tra gli assistenti sociali di Bibbiano. Anghinolfi viene descritta dai suoi sottoposti come «molto stressata e sotto pressione»; c’è chi osserva (ironicamente) che «ora la parola d’ordine è genitorialità» e che gli allontanamenti «sono vietati, banditi, non si possono più fare».Il maresciallo Milano ha anche ricordato gli intrecci nascosti tra l’ex responsabile dei Servizi sociali e il centro di psicoterapia Hansel e Gretel fondato da Claudio Foti, lo psicologo già condannato in un processo-stralcio a 4 anni di reclusione per le gravi lesioni psicologiche inferte a una sua giovane paziente: il Comune di Bibbiano e l’Unione dei Comuni della Val d’Enza avevano affidato proprio al centro, guidato da Foti e da sua moglie Nadia Bolognini, il servizio di psicoterapia sui bambini che, in base alle relazioni degli assistenti sociali, avevano subito abusi o maltrattamenti. Milano ha sottolineato, però, che Foti, Bolognini e Anghinolfi facevano parte di una stessa associazione ideologica-culturale, «Rompere il silenzio», che si preparava alla creazione di due comunità per bambini abusati, una delle quali a Bibbiano: secondo il teste dell’accusa, quel progetto - condiviso dal sindaco del Pd Andrea Carletti, un altro dei 17 imputati del procedimento - stava avanzando grazie a una serie di convegni e alla creazione di una società a responsabilità limitata. Anghinolfi, intercettata, aveva addirittura proposto a Foti di candidarsi alla sua presidenza: «Con un nome come il tuo», sosteneva, «raccoglieremmo 200.000 euro di capitale».Lunedì, in un’altra udienza, il maresciallo Milano aveva descritto le anomalie che nel 2018 avevano acceso l’inchiesta: a Bibbiano c’erano troppe segnalazioni di abusi sessuali su bambini o di maltrattamenti in famiglia. Il maresciallo ha ricordato che molte di quelle relazioni, stese dagli assistenti sociali dopo le sedute in cui gli psicologi ascoltavano i bambini sottratti alle famiglie, arrivavano con puntualità «sospetta» al Tribunale dei minori di Bologna: «Quando i giudici chiedevano l’audizione di un bimbo, o se il pubblico ministero proponeva l’archiviazione di un’accusa (di violenza o maltrattamento, ndr), arrivava una nuova relazione, con nuove dichiarazioni del minore».Ma anche il contenuto delle relazioni era anomalo: «Mi colpì che contenessero molte frasi dei minori, virgolettate; però non veniva mai allegato l’audio delle sedute con gli psicologi».Il maresciallo Milano verrà interrogato anche nella prossima udienza, lunedì 3 aprile. Dopo di lui, la lista testi è lunga: la pm Salvi ne ha chiesti 230 e le difese ne hanno indicati 300. La corte, presieduta da Sarah Iusto, li ha ammessi tutti, riservandosi, però, di revocare quanti in futuro potrebbero risultare «inutili». Va detto che, dopo un’udienza preliminare frenata dal Covid e durata ben 20 mesi (dall’ottobre 2020 al giugno 2022), e dopo una lenta partenza del processo vero e proprio, la corte ora ha impresso un’accelerazione alle udienze.Il calendario dei prossimi mesi è fitto: dopo le due di marzo ne sono previste cinque in aprile, che saliranno a otto in maggio, poi se ne terranno sette in giugno e cinque in luglio.
Giuseppe Vinci (Ansa)
Giuseppe Vinci, rapito nel 1994, figlio del titolare di una catena di supermarket restò prigioniero 310 giorni: «I carcerieri erano miei conterranei e la sera uno mi parlava per un quarto d’ora. In catene avevo un incubo: mi liberavano per il weekend “però lunedì torni qua”».
2025-10-24
Il libro postumo di Virginia Giuffre riapre il caso Epstein e le accuse al principe Andrea
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Nel libro postumo Nobody’s Girl, Virginia Giuffre descrive la rete di abusi orchestrata da Jeffrey Epstein e Ghislaine Maxwell e ripercorre gli incontri sessuali con il principe Andrea, confermando accuse già oggetto di cause e accordi extragiudiziali.






