2021-04-13
I radical chic verdi in Francia fermano gli aerei
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L'ideologia green invade il parlamento francese, che lo scorso fine settimana ha votato a favore di un disegno di legge per abolire i voli passeggeri su tratte che siano coperte da collegamenti su rotaia entro le due ore e mezza. Con buona pace della libera iniziativa, della concorrenza e della possibilità di scegliere come spostarsi.La potremmo definire una delle prime leggi gretine, anche perché seppure la misura dovrà ovviamente essere ratificata in Senato, già ora fa acqua da molte parti, a cominciare dal non poter limitare i voli in coincidenza che da queste destinazioni collegassero aeroporti principali e non poter impedire per costituzione i collegamenti privati e neppure eventuali charter. Resta tuttavia il fatto che questa legge impedirebbe a qualsiasi compagnia di volare tra Parigi e Lione, Bordeaux e Nantes nel nome della finta ecologia, ovvero con l'idea di limitare le emissioni di anidride carbonica e dei residui del carbonio. Non è un caso che questo voto sia arrivato poco dopo che è stato annunciato che il governo francese raddoppierà la sua partecipazione nel gruppo Air-France/Klm, concedendo aiuti in cambio di misure a favore dell'ambiente come il cambio di parte della flotta con velivoli più efficienti, che però guarda caso sono quelli costruiti da Airbus a Tolosa.L'idea di mettere fuorilegge rotte aeree coperte da ferrovia entro i 150 minuti fa parte di un pacchetto di provvedimenti che sulla carta dovrebbero riportare la Francia ad emettere le stesse emissioni del 1990 entro il 2030, ovvero a ridurle del 40%, ma stante la pandemia il rischio è di far regredire a quegli anni anche tutta l'economia nazionale.Il ministro dell'Industria francese Agnes Pannier-Runacher ha dichiarato: «Sappiamo che l'aviazione contribuisce alle emissioni di anidride carbonica e che a causa del cambiamento climatico dobbiamo ridurre le emissioni. Allo stesso modo, dobbiamo sostenere le nostre aziende».In Francia l'accanimento contro il settore dell'aviazione ha però raggiunto livelli preoccupanti, nel settembre scorso fu presentata l'idea di appioppare al trasporto aereo la tassa ecologica più alta al mondo, che prevedeva 400 euro di maggiorazione del biglietto in caso di voli di sola andata a lungo raggio in classe business. Il peccato da punire in questo caso sarebbe l'occupazione a bordo degli aerei di uno spazio maggiore e per molto tempo, a svantaggio dell'economia del sistema di trasporto collettivo. Altre idee prese in esame sull'onda del calo di attività causato dalla pandemia, ma poi scartate, includevano il divieto di effettuare voli in cui vi fossero collegamenti ferroviari inferiori alle quattro ore e persino lo stop alla costruzione di nuovi aeroporti e all'espansione di quelli esistenti.I verdi francesi comunque otterranno ben poco se non causare qualche decina di licenziamenti, poiché come sempre avviene quando l'ideologia viene applicata senza razionalità, essa non considera la realtà dei fatti. Da una rapida ricerca tra i 105 collegamenti nazionali potenzialmente da sopprimere ed esistenti prima della pandemia, la legge taglia inquinamento causerebbe la soppressione di sole cinque destinazioni. Infatti, non potendo tagliare i voli da e per l'aeroporto più importante di Francia, ovvero il Parigi Charles de Gaulle, a non decollare sarebbero gli aeromobili che uniscono Parigi Orly a Bordeaux, Nantes, Rennes e Lione, e da qui a Marsiglia, totalizzando una riduzione del traffico nazionale del 4,5%. Non paghi della follia ecologista attuata, i parlamentari francesi hanno anche sensibilizzato le municipalità per indirizzare in modo green anche i fondi destinati a compensare le perdite causate dai diversi lockdown attuati, con il risultato che il 3 aprile scorso Léonore Moncond'huy, sindaco verde della cittadina di Poitiers (60 chilometri a Sudest di Nantes) ha ridotto di 4.000 euro i contributi comunali destinati a due storici aeroclub e sede di scuole di volo della zona, in considerazione del fatto che non utilizzano aeroplani elettrici. Ma il grave è l'aver detto una frase che lascia poco spazio alle interpretazioni e che la dice lunga sull'ideologia gretina che pervade la Francia: «L'aviazione non deve far parte dei sogni dei bambini». Immediatamente diversi canali televisivi hanno dedicato spazio alla vicenda e non sono mancati i commenti negativi da parte di Marine Le Pen e dell'ex ministro dei trasporti Dominique Busserau, che hanno richiamato la prima cittadina al rispetto dei valori democratici. I bambini a spasso con i genitori che volessero cercare nel cielo gli aeroplani sono avvertiti. E pensare che era la Nazione di Antoine de Saint Exupery e del Piccolo Principe.
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz (Ansa)
Ursula von der Leyen (Ansa)
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