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Quarantotto ore in Veneto

Quarantotto ore in Veneto
Il castello di Malcesine sul lago di Garda (iStock)

Con le temperature in aumento e le giornate sempre più lunghe, cresce la voglia di scappare dalle città nel fine settimana per esplorare il nostro Bel Paese. Mare, montagna, lago, collina non conta: l’importante è evadere dalla routine.

  • Vivere il Veneto. Da un lato il Mar Adriatico, dall’altro le Dolomiti. In mezzo, uno dei rami del lago di Garda. La regione il cui capoluogo è Venezia, è senza dubbio una delle mete più amate dai vancanzieri di tutto il mondo.
  • Da Bibione a Sottomarina, alla scoperta del mare veneto.
  • Lazise e la nuova dolce vita sul Lago di Garda. Il relax è fatto di hotel con piscine a sfioro che si affacciano sul lago e su una vegetazione mediterranea fatta di uliveti, vigneti, e profumatissimi alberi di limone.
  • Abbracciare gli alberi è un toccasana per la mente: abbassa i livelli di ansia e stress, aiuta la respirazione e favorisce il relax. Sulle colline venete arriva il "forest bathing", una pratica nata in Giappone ma che ormai ha preso piede anche nel nostro Paese.

Lo speciale comprende quattro articoli e gallery fotografiche.

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(Totaleu)

Lo ha detto l’eurodeputato di Forza Italia a margine della sessione plenaria di Strasburgo.

Pensioni, il riscatto della laurea vale meno
Giancarlo Giorgetti (Ansa)
Negli emendamenti del governo alla manovra spunta una stretta sugli assegni di anzianità e l’adesione automatica alla previdenza complementare per i neoassunti. Agevolazioni prorogate per le imprese che investono. E aumentano le risorse per la casa.

Cambiano i requisiti per le pensioni anticipate e le norme per l’uso ai fini previdenziali del riscatto della laurea breve. Novità anche per la previdenza complementare, l’iperammortamento triennale, la spesa farmaceutica e il Ponte sullo Stretto. Sono alcune delle misure contenute nel pacchetto di emendamenti da 3,5 miliardi presentato dal governo in commissione Bilancio del Senato. La legge di bilancio è entrata nella fase decisiva. L’esame in aula a Palazzo Madama comincerà lunedì prossimo e andrà avanti il giorno dopo per l’approvazione con il voto di fiducia, come spiegato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani.

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L’Ue toglie l’immunità alla Moretti. Il voto M5s spacca il campo largo
Alessandra Moretti (Ansa)
Il Parlamento dell’Unione si esprime a favore dell’eliminazione della «protezione speciale» per la dem nel caso Qatargate. Si salva invece, come già avvenuto in commissione Juri, l’altra democratica Gualmini.

Sulla revoca dell’immunità ad Alessandra Moretti il capodelegazione del Pd al Parlamento europeo Nicola Zingaretti ostenta apparente tranquillità: «Sono certo che Alessandra Moretti dimostrerà la sua correttezza e trasparenza rispetto ai fatti contestati. Continuo a pensare che già ora, dopo i chiarimenti prodotti, c’erano tutte le condizioni per tutelare di più le prerogative dei parlamentari ma ora nella fase che si apre ci sarà l’opportunità per verificare la sua estraneità. Intanto ora il suo impegno continuerà nel lavoro parlamentare». Ma la realtà è che la posizione dell’ex governatore del Lazio, numeri alla mano, trova spazio solo tra i dem italiani. E spacca il campo largo, visto che la Moretti non è stata «protetta» dagli alleati del Movimento 5 stelle. A favore della revoca, che si inserisce nel quadro dell’inchiesta sul cosiddetto Qatargate, esplosa a dicembre 2022, hanno infatti votato 497 europarlamentari, mentre 139 hanno votato contro e 15 si sono astenuti.

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«Traffico influenze, riabilitatemi»
Luca Palamara (Imagoeconomica)
Luca Palamara patteggiò un anno a Perugia: oggi la Consulta ha giudicato costituzionale la riforma del reato, dandogli l’assist per chiedere la cancellazione della sentenza.

La Corte costituzionale ha stabilito che la riforma attuata dal governo del reato di traffico di influenze illecite è legittima. Con la nuova disciplina, il reato esiste solo se la mediazione è finalizzata alla commissione di un vero e proprio reato da parte di un pubblico ufficiale: non basta più una generica influenza o intermediazione.

La Corte costituzionale ha, invece, chiarito che la scelta del legislatore italiano non viola alcun obbligo internazionale e rientra nella sua piena discrezionalità, anche perché in Italia manca una legge sul lobbying capace di distinguere con chiarezza ciò che è lecito da ciò che non lo è.

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