2023-03-04
«Società estere per riciclare i soldi di Qatar e Marocco». Primi due indagati a Milano
Antonio Panzeri (Imagoeconomica)
Sotto inchiesta i soci: il cognato di Antonio Panzeri e un amico del papà di Francesco Giorgi. Il ruolo centrale della Equality già segnalato dalla «Verità» nel mese di dicembre.Svolta nel filone italiano dell’inchiesta sul Qatargate. Dopo infinite riunioni, telefonate con il Belgio e confronti con il giudice istruttore Michel Claise, la Procura di Milano, guidata dal procuratore Marcello Viola, ha messo il suo primo punto fermo. E l’indagine italiana inizia il suo lavoro da dove era partita La Verità quasi tre mesi fa: dalla società Equality consultancy srl.Questa è infatti considerata il veicolo di una possibile attività di riciclaggio rivolta a far arrivare a destinazione fondi illeciti provenienti dal Qatar e dal Marocco e indirizzati ai principali indagati dell’inchiesta: l’ex europarlamentare Pier Antonio Panzeri e il suo ex assistente Francesco Giorgi. I primi iscritti sul registro degli indagati milanese sono due. Si tratta dello sloveno Manfred Forte, compagno dell’avvocato Silvia Panzeri, figlia dell’ex sindacalista, e di Dario Vittorio Scola. Forte e Scola, come vedremo, sono diventati soci della Equality solo in una seconda fase, quando la società è stata avviata sulla strada della rottamazione.Forte, 56 anni, originario di Maribor, è un uomo di poche parole. Vive a Milano insieme con Silvia Panzeri e il suo lavoro, più che quello di consulente internazionale, è quello del barista: è infatti socio di minoranza (2 per cento) di un locale vicino all’appartamento dove vive con la compagna.Dario Vittorio Scola è socio di vecchia data (dal 2001) di Luciano Giorgi, padre di Francesco, nella Sunflower Srl, di cui Scola è anche amministratore e che si occupa (sebbene attualmente risulti inattiva) della rappresentanza di prodotti farmaceutici e di erboristeria.Anche Scola c’entra poco con le attività della Equality essendo infatti un tecnico federale di nuoto. Nel 2021 ha percepito redditi sia dalla Federazione italiana nuoto che da Sport e salute (società controllata dal Ministero dell’Economia) e dalla società Canottieri Milano. Già a dicembre vi avevamo raccontato la storia della ditta. È stata costituita in provincia di Milano il 28 dicembre 2018 e inizialmente nella compagine azionaria compaiono due parenti di Francesco Giorgi, il padre Luciano, che detiene il 70% delle quote, e il fratello Stefano (25%), insieme con la ragioniera Monica Rossana Bellini (5%) che è anche amministratrice della società insieme con Giorgi junior. I loro poteri sono disgiunti per le attività ordinarie. L’oggetto sociale della Equality, che aveva una capitale di 10.000 euro, è praticamente quello di una ong.Questi tre soci iniziali per ora non sono stati iscritti sul registro degli indagati. Gli inquirenti, coordinati dall’aggiunto Fabio De Pasquale, intendono verificare che non si investighi nei loro confronti per lo stesso reato in due Paesi diversi. Infatti i primi due sono sicuramente sotto inchiesta anche a Bruxelles (la Bellini è stata anche ai domiciliari nell’ambito di quell’inchiesta), ma anche Stefano Giorgi è probabilmente nel mirino degli inquirenti belgi.Ma vediamo i conti della Equality: a fronte di un valore della produzione iscritto a bilancio di 240.000 euro, l’utile di esercizio, nel 2019, è di 102.500 euro. Quando quel bilancio viene chiuso, Giorgi padre e figlio hanno già lasciato la società (il 23 luglio). Una parte (il 40% della società) di quelle di Luciano va a Scola. Il restante 30% del genitore finisce in mano a Forte, che rileva anche un 10% di Stefano. Il restante 15% viene ceduto dal giovane Giorgi alla Bellini. Nel 2020, forse anche per la pandemia, le cose per la Equality consultancy non vanno come il primo anno: il valore della produzione crolla a 81.000 euro e il bilancio annota perdite per 51.000. E così il 18 novembre la società viene messa in liquidazione e la Bellini ha il compito di portare avanti le ultime pratiche della società, tra cui l’approvazione del bilancio del 2020. Dall’8 giugno del 2021 la Equality consultancy non esiste più. Almeno sino al luglio del 2020, la Equality, che nel frattempo aveva visto aprire e chiudere una gemella a Tallin, in Estonia, riceve pagamenti da 4 importanti clienti, tre inglesi e uno turco.Proprio quest’ultimo è il più importante e, probabilmente, non a caso.Si tratta della Team organizasyon basin yayin ticareti limited sirketi che paga fatture per ben 200.000 euro.Ci sono poi i clienti inglesi, che, però, a loro volta, sono guidate da personaggi di origine turca. La Stock white limited versa alla Equality 25.000 euro in tutto. Qui gli amministratori sono Cemre Eren Camuz e Iram Hassan Syed. The radiant trust invia, invece, pagamenti per 50.000 euro. Di questa il presidente è Naushad Khan, Salah Sharief e Naz Toropdar sono consulenti, mentre Zafer Altinbas è responsabile delle operazioni. Il fiduciario è un personaggio che bisogna tenere bene a mente e di cui parleremo diffusamente più avanti: Hakan Camuz. C’è infine la Phronesis consultants uk limited (poi Stoke white consultancy) che ha versato il rimanente del fatturato della Equality e di cui è amministratore sempre Hakan Camuz. L’importanza di questo signore l’aveva svelata Francesco Giorgi alle autorità belghe a dicembre.Un uomo che lavorava per il Qatar di nome «Boudjellal» e conosciuto come «l’algerino», in Turchia, avrebbe messo in contatto Giorgi con una persona «di origine palestinese», il quale avrebbe consigliato all’ex assistente parlamentare di «rivolgersi ad Hakan e alla sua compagnia in Inghilterra».Giorgi ha aggiunto: «Il mio coinvolgimento è consistito nel mettere in contatto Panzeri, la sua commercialista Monica Bellini e sua figlia Silvia Panzeri (nessuna delle quali parlava inglese) con Hakan. Silvia ha preparato i casi come avvocato».Hakan Camuz viene considerato dagli inquirenti italiani e belgi un personaggio chiave della nostra storia.Sono molte le società riconducibili a questo avvocato cinquantunenne di origini turche o che lo vedono tra gli amministratori. Tra queste ci sono la Musiad (un’associazione di industriali e uomini d’affari della Turchia) o la già citata Stock white, studio legale internazionale con base a Londra. Il 15 dicembre, sul suo profilo Twitter, dove l’avvocato turco si qualifica proprio come direttore della Stock White, Camuz scrive: «Sono orgoglioso di invocare la giustizia oggi all’Aja contro l’Autorità palestinese» Il riferimento è al caso di Nizar Banat, un attivista palestinese morto il 24 giugno del 2021 poco dopo il suo arresto a Hebron mentre era sotto la custodia dell’Anp. «Purtroppo, sotto la guida di Mahmoud Abbas, l’autorità palestinese è diventata un altro oppressore per il popolo palestinese, tanto quanto Israele», aveva aggiunto Camuz. Ha pure denunciato alla polizia britannica presunti abusi (torture, rapimenti e uccisioni) contro attivisti, giornalisti e civili in Kashmir da parte dell’esercito indiano.In passato ha assistito come avvocato anche Bilal Erdoğan, figlio terzogenito del presidente turco Recep Tayyip, che conosce bene l’Italia, avendo studiato a Bologna, e di cui Silvio Berlusconi fu testimone di nozze. Tra le molte società che si possono ricondurre a Camuz c’è anche The radiant trust sul cui sito internet si legge che è un’organizzazione di raccolta fondi indipendente con sede a Londra. «Assistiamo le organizzazioni attive sui diritti umani in tutto il mondo a raccogliere i fondi di cui hanno bisogno per raggiungere i loro obiettivi». E sempre sul sito Hakan Camuz viene definito come «consulente legale senior in uno studio legale boutique specializzato in diritto penale internazionale». Si legge anche che «ha più di venti anni di esperienza legale che si occupa di casi per conto di governi, Ong e privati». E ancora: «Hakan è stato decisivo nello stabilire la struttura di diverse organizzazioni benefiche con sede nel Regno unito e continua a contribuire alle organizzazioni umanitarie e al lavoro dei diritti umani in tutto il mondo». Quanto al suo curriculum, «ha conseguito una laurea in politica e relazioni internazionali e successivamente ha conseguito un master in studi di guerra presso il King’s college di Londra. Parla fluentemente inglese e turco. Nel suo tempo libero, gli piace leggere e guardare una vasta gamma di film, ed è un appassionato fan della Marvel e Star wars».
(Totaleu)
«Strumentalizzazione da parte dei giornali». Lo ha dichiarato l'europarlamentare del Carroccio durante un'intervista a margine della sessione plenaria al Parlamento europeo di Strasburgo.