2023-07-11
Putin conferma: «Ho visto il cuoco». Salta il capo dell’operazione speciale
Vladirmir Putin e Yevgeny Prigozhin (Ansa)
Indiscrezione dei media francesi sull’incontro con Yevgeny Prigozhin, poi il Cremlino conferma: «C’è stato cinque giorni dopo il tentato golpe». Valery Gerasimov ricompare in video ma sarebbe stato declassato. Kiev: «Ripresa Bakhmut».Dopo settimane finalmente viene confermata l’esistenza di un accordo segreto tra il leader della Wagner Yevgeny Prigozhin e il presidente russo, Vladimir Putin. A dare la notizia per primo, il quotidiano francese Liberation, ma poi interviene direttamente Mosca confermando l’incontro tra i due che è avvenuto dopo il tentato golpe. Putin ha chiesto al capo dei mercenari e ai suoi comandanti di tornare a combattere per la Russia. L’incontro al Cremlino è avvenuto il 29 giugno scorso ma la conferma è arrivata soltanto ieri. Ad annunciarlo il portavoce della presidenza russa, Dmitry Peskov, il quale ha reso noto che Putin ha ascoltato le spiegazioni del fondatore del gruppo paramilitare e, al termine della riunione, ha «offerto loro ulteriori opzioni di lavoro e di impiego nei combattimenti». Erano passati 5 giorni dallo scoppio della rivolta, poi abortita a 200 metri da Mosca, quando i due si sono accordati per spacchettare e dividersi i soldati della Wagner. Molti i dettagli ancora da scoprire su quanto sia successo in quelle ore, ma adesso si sa che la riunione, durata in tutto tre ore, il capo del Cremlino ha fornito «una valutazione delle azioni della compagnia al fronte durante l’Operazione militare speciale (in Ucraina, ndr)», stando alle parole di Peskov, e ha «anche dato la sua valutazione degli eventi del 24 giugno». Infine, «ha ascoltato le spiegazioni dei comandanti e ha offerto loro ulteriori opzioni» per l’impiego e il combattimento. All’incontro erano presenti 35 persone, nello specifico «tutti i comandanti dei distaccamenti e la direzione della compagnia, compreso lo stesso Prigozhin», ha sottolineato il portavoce del Cremlino. Nelle stesse ore riappare anche il capo di stato maggiore delle forze russe Valery Gerasimov. Un video pubblicato dal ministero della Difesa, la sua prima apparizione dopo il tentativo di rivolta del 24 giugno scorso. Nel video, molto generico, racconta come le forze russe abbiano sventato un attacco missilistico ucraino. Sembrerebbe che non si occuperà più di guidare l’operazione militare speciale in Ucraina, pur mantenendo l’incarico di capo. Probabilmente anche questo è frutto dell’accordo tra Putin e Prigozhin. Intanto a sud di Bakhmut Le truppe ucraine registrano una «netta avanzata». «Il nemico è sulla difensiva. C’è una netta avanzata delle nostre truppe sul fianco meridionale. Sul fianco nord non ci sono cambiamenti di posizione», ha scritto la viceministra della Difesa ucraina, Hanna Malyar. Sono ottimisti gli ucraini tanto che il presidente Volodymyr Zelensky ha detto di non sentirsi obbligato ad accelerare il ritmo della controffensiva: «Oggi l’iniziativa è dalla nostra parte», ha detto. Zelensky non ha contestato le notizie secondo cui un obiettivo chiave della controffensiva è raggiungere il confine con la Crimea e spingere Putin a negoziare. Ha detto che una volta che le forze ucraine avranno raggiunto quel punto, «è molto probabile che Putin sarà costretto a cercare il dialogo con il mondo civile». Il leader ucraino ha spiegato di dubitare che Putin utilizzi armi nucleari e di non temere un attacco di Wagner dal confine settentrionale dell’Ucraina. Piuttosto, ha sottolineato che la rivolta di Wagner rivela la debolezza del dittatore russo: «È un segnale che potrebbe esserci un altro ammutinamento in Russia, una rivoluzione».Intanto la società di armamenti tedesca Rheinmetall aprirà in Ucraina un impianto per la produzione di veicoli blindati, entro 12 settimane. Lo ha detto alla Cnn il ceo della compagnia, Armin Papperger. Il manager ha anche annunciato che la società provvederà a formare gli ucraini per la manutenzione dei tank e di altri veicoli blindati che verranno prodotti nella fabbrica. La località precisa del sito naturalmente non è stata indicata. Anche perché in passato Mosca aveva già avvertito che un’eventuale fabbrica della Rheinmetall in Ucraina sarebbe stata considerata obiettivo militare legittimo. Non solo perché la società turca Baykar Defense ha avviato la costruzione di una fabbrica per la produzione di droni in Ucraina, aprirà nel 2025. Segno che si ritiene che questa guerra non finirà molto presto. Continua a far discutere la decisione di Washington di rifornire Kiev di bombe a grappolo. Secondo la portavoce del ministro degli Esteri cinese, Mao Ning, la decisione «irresponsabile» degli Stati Uniti «potrebbe innescare gravi problemi umanitari nella zona del conflitto». Pechino ritiene che il dialogo e i colloqui siano l’unico modo per risolvere la crisi ucraina. «Le parti interessate dovrebbero astenersi dall’aggiungere benzina sul fuoco per evitare l’aumento delle tensioni e l’escalation della crisi ucraina», ha concluso. Non la pensa allo stesso modo la Germania. Per il cancelliere tedesco Olaf Scholz, quella della consegna delle munizioni a grappolo all’Ucraina «è una decisione sovrana degli Stati Uniti». Come Germania «abbiamo firmato una convenzione internazionale che ci proibisce di utilizzare questo tipo di armi. A questo proposito, possiamo dire, per quanto ci riguarda, che non le utilizziamo perché ci siamo impegnati in questo senso», ha spiegato ancora Scholz, affermando di non voler commentare ulteriormente la decisione degli Usa perché «fuori contesto».