
Il decreto Crescita stanzia 500 milioni per i Comuni: verranno usati per infrastrutture, risparmio energetico e messa in sicurezza. Gli enti locali potranno anche lanciare una nuova rottamazione delle cartelle. Reintrodotto pure il superammortamento al 130%.Uno stanziamento complessivo di 1,9 miliardi nel triennio 2019-2021, di cui 1 miliardo nel 2019 e 450 milioni nei due anni successivi: è la dotazione del decreto crescita approvato dal Consiglio dei ministri che, come si legge in una nota del ministero dell'Economia diffusa ieri, punta a rilanciare l'economia attraverso «quattro I: investimenti, incentivi, imprese, immobili».Con il decreto arrivano anche gli indennizzi per i risparmiatori coinvolti dai crac bancari: saranno automatici per il 90% della platea, ovvero chi ha un reddito imponibile inferiore ai 35.000 euro o un patrimonio mobiliare inferiore ai 100.000 euro, elevabile a 200.000 euro, ma in questo caso bisogna attendere l'approvazione della Commissione europea. Per il restante 10% è prevista la creazione di un indennizzo semiautomatico. Il fondo indennizzo risparmiatori avrà una dotazione iniziale di 1,5 miliardi di euro: 500 milioni per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021.Sul fronte degli investimenti, spiega il Mef, l'obiettivo è rilanciare la spesa delle amministrazioni pubbliche, dopo un decennio di progressiva riduzione. All'interno del decreto sono previsti interventi sulle procedure di realizzazione delle opere, volti a utilizzare le risorse già destinate, e lo stanziamento a favore dei Comuni di 500 milioni per piccoli investimenti di rapida esecuzione, finalizzati all'efficienza energetica e alla messa in sicurezza delle infrastrutture e degli edifici comunali. Inoltre, la rottamazione delle cartelle fiscali agli enti locali viene ampliata. Comuni, Province e Regioni potranno optare per la definizione agevolata delle liti per tutte le ingiunzioni fiscali notificate tra il 2000 ed il 2017. Le amministrazioni locali avranno 60 giorni di tempo per decidere.Nel testo si spiega anche che verranno potenziate le assunzioni negli enti locali, al fine di favorire la ripresa degli investimenti compatibilmente con il rispetto dei conti pubblici, e che verrà autorizzata la mobilità in deroga fino a fine 2019 per i lavoratori delle aree di crisi industriale complessa (di Porto Marghera e della Campania).Il decreto Crescita prevede che anche gli immobili degli enti locali entrino nel piano dimissioni, al fine di raggiungere la soglia di 950 milioni di euro fissata con l'ultima manovraDal lato degli investimenti privati, nel 2019 arriveranno 150 milioni per il fondo di garanzia per lo sviluppo della media impresa e verrà rifinanziato con 100 milioni di euro il Fondo di garanzia per la prima casa.In questo caso la notizia non è positiva perché inizialmente erano previsti 200 milioni per il fondo istituito dalla legge di stabilità del 2013 che ha lo scopo di garantire fino al 50% l'importo dei mutui erogati di ammontare inferiore a 250.000 euro, a patto che si tratti di immobili non di lusso. I più danneggiati da questa previsione saranno con ogni probabilità i giovani che, dal 2015 ad oggi hanno rappresentato il 58% dei beneficiari del fondo di garanzia.Il decreto, inoltre, reintroduce anche il superammortamento al 130% sui beni strumentali nuovi, aumenta la deducibilità dell'Imu per gli immobili delle imprese, e semplifica la mini Ires introdotta con la legge di bilancio 2019, puntando a una progressiva riduzione dell'aliquota sugli utili reinvestiti fino al 20,5%. Viene predisposta anche la tutela dei marchi storici italiani, con l'istituzione di un apposito registro mentre viene inasprita l'azione di contrasto all'italian sounding (la pratica che consiste nell'attribuire ad un prodotto un marchio il cui «suono» evochi un'origine Italiana senza averla), vietando l'utilizzo del marchio «made in Italy» al di fuori dei casi previsti.Nel decreto vengono predisposte anche norme per consentire l'eventuale ingresso del ministero dell'Economia e delle finanze nel capitale sociale di Alitalia. In questo caso, la partecipazione dello Stato viene limitata all'importo maturato a titolo di interessi (circa 145 milioni) sul prestito pubblico di 900 milioni concesso alla società dallo Stato nel 2017.Arriva inoltre la proroga al 2020 del termine previsto per la trasformazione in società per azioni delle banche popolari. Fra le diverse norme, novità anche per l'Ilva: viene eliminata l'esclusione dalla responsabilità penale per l'attuazione del piano ambientale e limitata solo alle condotte legate all'attuazione dell'autorizzazione integrata ambientale. Restano quindi penalmente rilevanti le condotte in violazione della tutela dei lavoratori della sicurezza e di norme ambientali.Nella versione definitiva del dl Crescita resta anche la norma che prevede l'accelerazione dei lavori dei privati sulle proprietà soggette a vincolo, per le quali si richiede il benestare del ministero dei Beni culturali. Per avere l'autorizzazione, il testo prevede la riduzione dei termini da 120 a 90 giorni, oltre i quali il silenzio dell'amministrazione viene considerato assenso. Resta comunque la possibilità di procedere alla sospensione dei termini qualora risultino necessari chiarimenti, accertamenti tecnici ed elementi integrativi.
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