2022-01-19
Il mercato delle fragranze trascina la ripresa del beauty italiano
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Nel secondo semestre del 2020 il comparto ha registrato un aumento del 30%. Di questi, il 41% è rappresentato dal mondo dei profumi. Intanto la Cina si prepara a diventare il primo mercato: entro il 2030 supererà gli Stati Uniti. Nuove palette e note: come si trasformano le essenze. Il 2022? L'anno della rosa. «Professione profumo: dalla creazione al mercato». All'Università di Padova il primo corso specialistico del settore. Lo speciale comprende tre articoli. La cura di sé, la ricerca del proprio benessere fisico e mentale, spesso passa anche da una semplice fragranza. Un profumo è in grado di cambiare la giornata di una persona. Di rilassare, sedurre o trasmettere messaggi di potere. Il potere racchiuso all'interno delle boccette di vetro che esponiamo nel nostro angolo beauty è uno dei più misteriosi. Come può un'essenza cambiare e plasmarsi a seconda della persona che la indossa? Come riporta l’ultimo rapporto di The NPD Group il comparto bellezza ha registrato una crescita del +30% del giro d’affari rispetto al primo semestre 2020. Un risultato che, se sommato alla proiezione del Centro Studi di Cosmetica Italia, porterebbe nel 2022 il settore beauty ai livelli pre-pandemia. Secondo Renato Ancorotti, presidente di Cosmetica Italia, il comparto italiano del beauty dovrebbe registrare quest’anno un incremento di fatturato del 10,4%, a 11,7 miliardi di euro, grazie a performance positive sia dal mercato interno (+8,5%) che dall’estero (+14%). «Le proiezioni tengono conto del ritorno a una nuova normalità e allo spirito di ritrovata fiducia con cui si guarda avanti» ha spiegato «Il ritorno in presenza di fiere e manifestazioni rappresenta un tassello insostituibile per supportare l’export: i nostri cosmetici continuano ad essere apprezzati al di fuori dei confini nazionali per l’approccio globale e multidisciplinare che sta alla base della loro ideazione e si distinguono per la qualità, la propensione all’innovazione e per la capacità creativa tipica del saper fare italiano che tutto il mondo apprezza». «Tra gennaio e fine giugno 2021, il mercato italiano della bellezza in profumeria ha registrato un aumento rispetto allo stesso periodo del 2020, con vendite totali pari a 726 milioni di euro, mostrando chiaramente segnali positivi di ripresa» ha spiegato Francesca Comis, senior manager beauty The NPD Group, gruppo leader per le ricerche di mercato nel canale profumeria. Segnali di ripresa che arrivano anche dall'Oriente che guarda il mondo della profumeria con interesse. Come evidenziato dal gruppo giapponese Takasago, entro il 2025 l'Asia diventerà il secondo mercato delle fragranze, secondo solo agli Stati Uniti. Ma il sorpasso, sembra essere inevitabile. Il gruppo stima che avverrà entro il 2030. Con un dettaglio essenziale: il profumo cambierà per adattarsi alle esigenze richieste dai big spender orientali. Le fragranze si faranno dunque meno mainstream e più legate agli odori della natura. Per questo motivo, anche le case Occidentali che detengono a oggi i primi posti nell'Olimpo dei profumi must-have, stanno lavorando a un aggiornamento dello spettro delle fragranze per offrire prodotti sempre più customizzabili e vicini alle palette olfattive del nuovo pubblico. Tra gli esempi più curiosi e significativi sulle differenze di percezione del profumo vi è quella della fragranza Lbk water di Scent Library. Lanciata nel 2017, riproduce l'odore del riso in cottura. Un profumo così simile da essere in grado di risvegliare ricordi e stimolare i sensi al punto da essere stato venduto, nel solo anno di lancio nella misura di 1 milione di flaconi. Un numero impressionate in un Paese in cui, secondo le ricerche, solo il 5% della popolazione usa profumi. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem2" data-id="2" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/profumo-tendenze-2022-2656433343.html?rebelltitem=2#rebelltitem2" data-basename="la-regina-dei-fiori-la-rosa-protagonista-delle-essenze-nel-2022" data-post-id="2656433343" data-published-at="1642606511" data-use-pagination="False"> La regina dei fiori, la rosa, protagonista delle essenze nel 2022 ufficio stampa Il the, il crisantemo, il gelsomino. Ma anche l'anice, il pepe di Sichuan e l'anice stellato. Sono queste solo alcune delle note che nei prossimi anni troveremo con sempre più insistenza nei flaconi dei nostri profumi. La missione è quella di avvicinarsi sempre di più alla natura. Al rendere familiare e unico il proprio profumo, risvegliando ricordi sopiti. La parola d'ordine, anche nel mondo del profumo, sembra essere "rassicurante". Le nuove fragranze dovranno essere in grado di trasmettere calore, coccolare. Per questo, si ricorrerà anche a note legate all’alimentazione (come il litchi) e alla farmacopea ancestrale dove il grande protagonista sarà il ginseng. Nel 2022 la rosa sarà una delle protagoniste indiscusse nel panorama dei nuovi profumi. Per celebrarla, diptyque ha creato Eau Rose Eau de Parfum. Il nuovo prodotto affianca l’Eau de Toilette rivelandosi un’alleata importante nel portagioie dei profumi: vibrante, intensa ed elegante, lo sposalizio della rosa damascena e centifolia lavorate in estratti e assolute sono accostate al verde fresco delle foglie dei roseti e ai loro teneri boccioli. Si avvertono anche accenti inaspettati di carciofo, un tocco fruttato di litchi e la dolcezza della camomilla. Per celebrare Eau Rose, diptyque ha coinvolto Maurice Harris, artista floreale visionario, famoso per le sue creazioni stravaganti e contemporanee. L’intervento di Harris risponde all’esigenza della maison di comporre un bouquet come espressione vegetale del lavoro del profumiere, un ritratto policromo della rosa, capace di rifletterne la personalità audace e delicata. Il fiore è così trasfigurato in un’icona pop, inserita in una composizione dove altre materie prime sorprendenti diventano protagoniste: il carciofo e il suo verde complementare, la rotondità del litchi, i dolci fiori di camomilla. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/profumo-tendenze-2022-2656433343.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="all-universita-di-padova-il-primo-corso-per-gli-specialisti-del-settore" data-post-id="2656433343" data-published-at="1642606511" data-use-pagination="False"> All'università di Padova il primo corso per gli specialisti del settore Un corso di specializzazione, una grande scuola di 78 ore, in cui scoprire tutto sul mondo dei profumi e delle essenze. Nell'anno dell'Ottocentesimo anniversario dell'ateneo, l'Università di Padova apre «Professione profumo: dalla creazione al mercato» un corso progettato dal Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali “Marco Fanno”. Il corso si rivolge a soggetti già impiegati presso il settore della profumeria e della cosmesi, o desiderosi di accedervi, che a partire dagli aspetti storici e tecnico scientifici delle profumazioni, vogliano acquisire competenze per accedere a ruoli gestionali ad esempio nel settore della distribuzione, della comunicazione e di marketing del profumo inteso come prodotto cosmetico.Il programma formativo segue l’esperienza ormai ventennale di eccellenza del Master Business and management Frangrance and Cosmetics del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali di Padova con il Dipartimento di Farmacia, ISIPCA (Institut Supérieur International du Parfum e de la Cosmétique Aromatique Alimentaire) e l’Università di Versailles Saint-Quentin-En-Yvelines che ogni anno attira studenti da tutto il mondo.Oltre a studiare la storia, l'evoluzione e le ultime tendenze, il corso tratterà aspetti tecnici e nozioni su come fare business.
(Guardia di Finanza)
I peluches, originariamente disegnati da un artista di Hong Kong e venduti in tutto il mondo dal colosso nella produzione e vendita di giocattoli Pop Mart, sono diventati in poco tempo un vero trend, che ha generato una corsa frenetica all’acquisto dopo essere stati indossati sui social da star internazionali della musica e del cinema.
In particolare, i Baschi Verdi del Gruppo Pronto Impiego, attraverso un’analisi sulla distribuzione e vendita di giocattoli a Palermo nonché in virtù del costante monitoraggio dei profili social creati dagli operatori del settore, hanno individuato sette esercizi commerciali che disponevano anche degli iconici Labubu, focalizzando l’attenzione soprattutto sul prezzo di vendita, considerando che gli originali, a seconda della tipologia e della dimensione vengono venduti con un prezzo di partenza di circa 35 euro fino ad arrivare a diverse migliaia di euro per i pezzi meno diffusi o a tiratura limitata.
A seguito dei preliminari sopralluoghi effettuati all’interno dei negozi di giocattoli individuati, i finanzieri ne hanno selezionati sette, i quali, per prezzi praticati, fattura e packaging dei prodotti destavano particolari sospetti circa la loro originalità e provenienza.
I controlli eseguiti presso i sette esercizi commerciali hanno fatto emergere come nella quasi totalità dei casi i Labubu fossero imitazioni perfette degli originali, realizzati con materiali di qualità inferiore ma riprodotti con una cura tale da rendere difficile per un comune acquirente distinguere gli esemplari autentici da quelli falsi. I prodotti, acquistati senza fattura da canali non ufficiali o da piattaforme e-commerce, perlopiù facenti parte della grande distribuzione, venivano venduti a prezzi di poco inferiori a quelli praticati per gli originali e riportavano loghi, colori e confezioni del tutto simili a questi ultimi, spesso corredati da etichette e codici identificativi non conformi o totalmente falsificati.
Questi elementi, oltre al fatto che in alcuni casi i negozi che li ponevano in vendita fossero specializzati in giocattoli originali di ogni tipo e delle più note marche, potevano indurre il potenziale acquirente a pensare che si trattasse di prodotti originali venduti a prezzi concorrenziali.
In particolare, in un caso, l’intervento dei Baschi Verdi è stato effettuato in un negozio di giocattoli appartenente a una nota catena di distribuzione all’interno di un centro commerciale cittadino. Proprio in questo negozio è stato rinvenuto il maggior numero di pupazzetti falsi, ben 3.000 tra esercizio e magazzino, dove sono stati trovati molti cartoni pieni sia di Labubu imbustati che di scatole per il confezionamento, segno evidente che gli addetti al negozio provvedevano anche a creare i pacchetti sorpresa, diventati molto popolari proprio grazie alla loro distribuzione tramite blind box, ossia scatole a sorpresa, che hanno creato una vera e propria dipendenza dall’acquisto per i collezionisti di tutto il mondo. Tra gli esemplari sequestrati anche alcune copie più piccole di un modello, in teoria introvabile, venduto nel mese di giugno a un’asta di Pechino per 130.000 euro.
Soprattutto in questo caso la collocazione all’interno di un punto vendita regolare e inserito in un contesto commerciale di fiducia, unita alla cura nella realizzazione delle confezioni, avrebbe potuto facilmente indurre in errore i consumatori convinti di acquistare un prodotto ufficiale.
I sette titolari degli esercizi commerciali ispezionati e destinatari dei sequestri degli oltre 10.000 Labubu falsi che, se immessi sul mercato avrebbero potuto fruttare oltre 500.000 euro, sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per vendita di prodotti recanti marchi contraffatti.
L’attività s’inquadra nel quotidiano contrasto delle Fiamme Gialle al dilagante fenomeno della contraffazione a tutela dei consumatori e delle aziende che si collocano sul mercato in maniera corretta e che, solo nell’ultimo anno, ha portato i Baschi Verdi del Gruppo P.I. di Palermo a denunciare 37 titolari di esercizi commerciali e a sequestrare oltre 500.000 articoli contraffatti, tra pelletteria, capi d’abbigliamento e profumi recanti marchi delle più note griffe italiane e internazionali.
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