2022-06-01
Profumo incassa fiducia in assemblea e il chiaro mandato di resistere a Parigi
Alessandro Profumo (Ansa)
No all’azione di responsabilità contro l’ad di Leonardo. Draghi chiede reciprocità sulle armi mentre l’Ue avvia la spesa comune.L’assemblea di Leonardo era attesissima. Non solo dall’ad Alessandro Profumo, ma anche da tutti coloro che fremevano per una azione di responsabilità nei suoi confronti. In primis, Giuseppe Bivona, alla guida del fondo attivista Bluebell, che da tempo cerca di «disarcionare» il manager voluto a suo tempo da Paolo Gentiloni. L’esito è stato netto. A votare pro Profumo è stato circa l’89% dei presenti. Contro l’11 legato quasi esclusivamente alle indicazioni del proxy Glass Lewis. Un percentuale che scende al 6 se la si spalma sul numero totale degli azionisti, compresi i non votanti. Appare chiaro che l’idea era quella di mescolare tavoli distanti tra loro, riportando i risultati di una eventuale sconfitta o batosta nell’assemblea di Leonardo direttamente sulla partita di Mps. Dove i fondi attivisti hanno peculiari strategie e obiettivi. Un gioco criticabile. In un Paese occidentale sarebbe giusto mandare a casa un manager per errori fatti durante l’incarico. Comprensibile mandarlo a caso se la politica (che lo ha incaricato) decide di togliergli la fiducia. Ci riferiamo alle tensioni scaturite dal Colombia gate (con relativa partecipazione di Massimo D’Alema) scoperchiato da questa testata. Difficilmente comprensibile, invece, chiedere la testa del manager a Roma per regolare i conti a Siena. Almeno se esiste un sistema Paese che tiene alla stabilità di una grande azienda partecipata, per giunta in uno dei settori più sensibili per la sicurezza nazionale. Con tali premesse è facile immaginare il livello di pressioni attorno a un’assemblea che alla fine si è limitata a due punti. Il primo, ufficiale, l’approvazione del bilancio e la relativa distribuzione della cedola (0,14 euro a valere sull’utile del 2021) e il secondo, non ufficiale ma sostanziale, un mandato politico e strategico sul futuro del gruppo di Piazza Monte Grappa. Infatti, archiviato il tema del gradimento del mercato, adesso a Profumo non resta che pedalare per rimanere al passo dei velocissimi cambiamenti imposti dall’Europa e dallo scoppio della guerra in Ucraina. In qualità di presidente di Asd, associazione delle industrie Ue dell’aerospazio, l’ad di Leonardo ha affidato una lettera a Euractiv. «Siamo in un momento storico in cui noi - come europei - dobbiamo difendere la nostra sicurezza e i nostri valori e principi. Abbiamo bisogno di forze armate in grado di difendere le nostre nazioni, e abbiamo bisogno di un’industria in grado di fornire a queste forze le attrezzature necessarie. Tutto questo passa attraverso gli investimenti», ha scritto Profumo. «Accogliamo con favore l’intenzione degli Stati membri di aumentare gli investimenti nella difesa. Allo stesso tempo, sottolineiamo la necessità che i nostri leader aumentino anche le linee di bilancio dell’Ue per la sicurezza e la difesa. Questo è importante per rafforzare la cooperazione», ha concluso. Grave se avesse detto il contrario. Ma è importante leggere queste righe alla luce del commento di Mario Draghi a margine del Consiglio Ue di ieri pomeriggio. Mentre era in corso l’assemblea il premier affidava ai giornalisti un passaggio importantissimo sul principio di reciprocità. «Se uno compra armi dagli Usa è perché certe armi non si fanno in altre parti del mondo. La direzione di questi flussi è dettata da considerazioni tecnologiche, considerazioni strategiche, rapporti diplomatici, collocazione delle alleanze, ci sono tante considerazioni», ha detto Draghi. Ma «se un nostro fornitore impedisce alle esportazioni di un altro Paese europeo di entrare, beh allora l’Unione europea dovrebbe considerare di non importare da quel Paese». Per la prima volta - per giunta all’indomani dalla decisione Ue di avviare acquisti militari congiunti - qualcuno a Roma ha parlato a nuora perché suocera intenda. Né Fincantieri né Leonardo hanno problemi di reciprocità con gli Usa. Piazza Monte Grappa ha recentemente siglato un accordo per elicotteri alla Difesa Usa. Fincantieri fa fregate per la Marina e la Guardia costiera a stelle e strisce. Il messaggio di Draghi è chiaramente il mandato a Profumo e l’input per evitare che i francesi scavalchino il principio di reciprocità. In ballo nelle prossime settimane c’è la partenza del progetto del carro armato Ue. L’indicazione è attenti a conferire all’estero Oto melara senza una adeguata partecipazione con l’elettronica per la Difesa. Ma lo stesso discorso vale per le corvette Ue o, speriamo, sul futuro del Tempest. C’è da augurarsi che Fincantieri e Leonardo mettano a frutto Orizzonte sistemi navali e lavorino assieme per ricacciare in gola a Emmanuel Macron lo sgarbo su Stx. Almeno speriamo che ciò avvenga.
Sehrii Kuznietsov (Getty Images)