2024-06-15
Processo Grillo, giallo sul video dello stupro: «Chi lo ha girato?»
Nelle riprese ci sarebbero quattro persone, ma uno dei ragazzi sostiene che non c’era.Colpo di scena nel processo di Tempio Pausania per il presunto stupro di gruppo che vede alla sbarra Ciro Grillo e tre suoi amici (Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria), accusati di aver violentato una studentessa all’epoca diciottenne, conosciuta durante una serata in una discoteca di Porto Cervo. Ieri, durante la deposizione in aula di Corsiglia, è stato mostrato all’imputato un video, girato la mattina del 17 luglio del 2019, che immortala una scena di sesso a quattro a cui Corsiglia ha sempre negato di aver partecipato, sostenendo di aver avuto un solo rapporto consensuale con la giovane, prima della presunta orgia. Una versione mai smentita dagli altri imputati. Ma ieri, a sorpresa, mentre il video veniva mostrato in aula, il pm ha chiesto a Corsiglia se sapesse o qualcuno gli avesse confidato chi fosse l’autore del filmato, facendo balenare l’ipotesi della presenza di un quinto soggetto sulla scena. Il giovane ha risposto di non avere questa informazione. Ma in aula si è insinuato un dubbio che potrebbe rappresentare un punto a favore dell’accusa e della parte civile. Infatti è stato messo in discussione un dato che sembrava assodato ovvero che nella stanza, durante quell’atto sessuale, ci fossero quattro persone. Il piano sequenza contenuto nei 25 secondi di filmato renderebbe inverosimile la possibilità che si tratti di una sorta di «videoselfie», girato da Ciro Grillo, che compare inquadrato all’inizio prima che la telecamera si sposti sugli altri tre protagonisti impegnati nel rapporto. Nella sua prima denuncia l’accusatrice aveva raccontato che i ragazzi l’avevano penetrata a turno mentre lei era a carponi e aveva i suoi presunti aguzzini alle spalle: «Riconoscevo che c'erano tre persone dietro di me perché vedevo le loro gambe e riconoscevo le voci di Francesco, Ciro ed Edoardo» aveva detto. In realtà la ragazza nel filmato più lungo non è a carponi, ma è supina e quindi perfettamente in grado di riconoscere i suoi presunti violentatori. In quel momento Capitta è alla sua sinistra, Grillo jr alla sua destra e Lauria di fronte. Il volto di Ciro è quasi comico. Mentre viene ripreso in quello che oggi è considerato uno stupro, fissa la microcamera del cellulare con un sorriso a 32 denti come se non credesse a quanto stava accadendo. Corsiglia, il cui esame continuerà il 18 e 19 luglio, prima di ieri, aveva dichiarato: «Mi sono addormentato alle 7:15 circa e sono stato svegliato da Ciro alle 13.30. Quando mi sono svegliato Ciro mi riferiva testualmente "ce la siamo trombata tutti e tre" riferendosi a S.». Poi aveva aggiunto: «I miei amici non mi hanno raccontato dettagliatamente, ma mi hanno mostrato un video che Edoardo aveva nel suo telefono». In aula, durante le quasi 5 ore di interrogatorio, Corsiglia ha ribadito di non aver usato violenza nel rapporto sessuale che ha ammesso di aver avuto con la studentessa nell’appartamento di Arzachena: «È stato un rapporto tranquillo, lei era consenziente», ha detto, confermando le dichiarazioni rese 5 anni fa al pm. Poi ha nuovamente sostenuto di non essere stato presente al momento della presunta violenza di gruppo: «Dormivo, ho saputo cosa era successo la mattina dopo». Per i pm e la parte civile il video potrebbe smentire questa versione. Diversa la strategia difensiva degli altri tre imputati, nessuno dei quali era ieri a Tempio. «Abbiamo fatto una scelta processuale precisa» ha spiegato l'avvocato Alessandro Vaccaro, difensore di Lauria, prima dell'inizio dell'udienza a porte chiuse, «è un nostro diritto decidere di non far rispondere all'esame i nostri assistiti, ma sicuramente verranno più avanti per rendere dichiarazioni spontanee». Ieri in aula si è discusso anche di una chat del 2018 della presunta vittima, in cui la stessa raccontava a un’amica norvegese dei suoi presunti flirt in discoteca. Difese e parti civili in questi mesi hanno battagliato sul significato esatto di quelle parole. Il collegio presieduto da Marco Contu ha deciso di tagliare la testa al toro e ha disposto la traduzione di tutti i file in lingua inglese contenuti nelle liste presentate dalle parti mediante perizia.