2021-08-27
Privacy a rischio e stipendi tagliati. La scuola riaprirà tra caos e scioperi
Al vaglio una piattaforma per la verifica dei pass. Ma resta l’incognita su chi ne sarà incaricato. Altra mazzata ai docenti: busta paga tagliata fin dal primo giorno di assenza. Studenti in balia di lungaggini e protesteScioperi, proteste, incertezze, caos: l’inizio dell’anno scolastico è una Caporetto annunciata per il governo guidato da Mario Draghi. Rispetto all’anno scorso è cambiato il direttore d’orchestra, ovvero il ministro dell’Istruzione (da Lucia Azzolina a Patrizio Bianchi) ma la musica resta la stessa: grande è la confusione sotto i soffitti delle aule. Il green pass è il macigno più ingombrante sulla strada della ripresa dell’anno scolastico: per verificare che i docenti e il personale scolastico siano dotati di certificato, il governo sta predisponendo una piattaforma informatica che dovrebbe essere gestita dal personale di segreteria, per consentire i controlli garantendo al tempo stesso il rispetto della privacy. Solo in questo modo si potrà evitare di allungare a dismisura il tempo necessario per l’ingresso a scuola, ogni mattina, di docenti e personale, con il rischio di lasciare le classi scoperte nell’attesa dei controlli su ciascun prof. Non è infatti ammissibile, come ha scritto il Garante della privacy, compilare liste di docenti vaccinati. Nell’attesa di capire quando e come entrerà in funzione questa piattaforma, e se il personale di segreteria delle scuole verrà potenziato per poter assolvere a questo nuovo compito, si registra da parte del sindacato Anief l’annuncio di uno sciopero per il primo giorno di lezione. Così, mentre si cerca di scongiurare la dad e di riportare tutti in presenza, perfino dal primo giorno alcuni alunni saranno privati del loro diritto allo studio. Le promesse di aumentare le aule per poter ottenere il distanziamento, di incrementare il personale, di intervenire per scongiurare un altro anno all’insegna della didattica a distanza, sono rimaste sulla carta. Arriva anche una ulteriore stangata per i docenti privi di green pass: «La sospensione dello stipendio sine die», spiega all’Adnkronos il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, «scatta dal quinto giorno di mancata esibizione della certificazione verde e dura finché il personale non si mette in regola. A partire dal primo giorno, invece, per ogni giorno di mancata esibizione del green pass, dallo stipendio viene sottratta la singola giornata, in quanto assenza non giustificata». «Si distingue», dice alla Verità il segretario nazionale di Uil Scuola, Pino Turi, «tra la sospensione del lavoratore per assenza ingiustificata, che scatta il quinto giorno, e la trattenuta dello stipendio, che parte dal primo. Una interpretazione ancora più punitiva della legge». Multe, sanzioni, ma nessuna traccia degli interventi promessi: «In 14 mesi», sottolinea Turi, «non si è fatto nulla. Abbiamo discusso per più di un anno, prima con la Azzolina e poi con Bianchi, di presidi sanitari, e non ci sono; di tracciamenti, e non ci sono; della riduzione di alunni per classe, e non c’è; di sanificazione delle aule con l’aria, e non c’è; di trasporti, e men che meno si vedono fatti concreti. Ora si cerca il capro espiatorio nei pochissimi no vax, ma stiamo scherzando? Ognuno si assuma le proprie responsabilità». La Uil Scuola ha annunciato il ritiro della delegazione trattante al ministero dell’Istruzione pur lasciando la firma sul Protocollo di sicurezza. «Noi abbiamo firmato un protocollo», spiega Turi, «e siamo convinti di quello che abbiamo firmato. Il ministero dell’istruzione, con una sua nota, ha modificato il protocollo, cambiando le carte in tavola. Il problema principale? Il tampone gratuito per chi non può avere o non ha il green pass. Il protocollo prevedeva che le scuole, attraverso convenzioni con le Asl o con i privati», aggiunge Turi, «dovessero pagare il costo del tampone a chi non vuole o non si può vaccinare, poi con una nota il ministero ha negato quello che aveva messo nero su bianco, affermando che c’è scritto ma solo per i fragili. Cosa falsa! I fragili, secondo l’Istituto superiore di sanità, sono esentati dalla vaccinazione». Incredibile ma vero, il ministero cambia le carte in tavola da un giorno all’altro. La sensazione è che il governo stia tentando di introdurre un obbligo vaccinale surrettizio, senza istituirlo per legge, per continuare ad addossare la responsabilità di eventuali problemi causati dal vaccino al cittadino, che prima di ricevere firma una liberatoria che, se fosse obbligato, non dovrebbe sottoscrivere, poiché in quel caso le stesse responsabilità ricadrebbero sullo Stato. Il governo sta cercando anche di risolvere un’altra grana: l’esclusione dall’obbligo del green pass di Its (Istituti tecnici superiori) e Iefp (Istruzione e Formazione Professionale) di operatori delle mense, assistenti all’autonomia e alla comunicazione e di supporto ad alunne ed alunni con disabilità che operano a scuola ma non sono dipendenti del ministero dell’Istruzione.
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