2022-09-02
La beffa del predicatore estremista. Espulso dalla Francia ha fatto perdere le sue tracce
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Nel riquadro, Hassan Iquioussen (Ansa)
Il predicatore estremista islamico Hassan Iquioussen ha fatto perdere le sue tracce dopo che la sua espulsione era stata convalidata dal Consiglio di Stato (prima era stata bloccata dal Tribunale amministrativo di Parigi) su richiesta del ministro degli Interni Gerard Darmanin.Quella che sembrava una vittoria per il governo francese rischia di diventare una figuraccia per gli apparati di sicurezza, visto che nonostante fosse schedato da ben 18 mesi, Hassan Iquioussen non era sottoposto a misure di sorveglianza malgrado il fatto che Gerard Darmanin lo considerasse come un predicatore «che ha creato un’atmosfera favorevole al jihadismo». Uno dei figli dell'imam a Le Figaro non ha voluto rivelare dove sia il padre: «Anche se lo sapessi non lo direi, ma può essere ovunque visto che mio padre è poliglotta, parla francese, spagnolo, marocchino e berbero». E così Hassan Iquioussen è riuscito a fuggire dalla sua casa a Lourches, vicino a Valenciennes (nord della Francia) e si trova quasi certamente in Belgio. Iquioussen è da diversi anni nel mirino della giustizia francese visti i suoi stretti legami con i Fratelli Musulmani e i sermoni carichi di odio e il doppio linguaggio, e gli stretti rapporti con il sedicente intellettuale Tariq Ramadan, da tempo sotto inchiesta per molteplici episodi di violenze sessuali in Francia e in Svizzera. Hassan Iquioussen, che ha 5 figli e 15 nipoti tutti francesi come lui (ma che sempre ha mantenuto la cittadinanza marocchina del padre emigrato), è considerato come uno dei più importanti seminatori d’odio e nel mirino dell’imam sono finiti sempre più spesso gli ebrei, lo Stato di Israele (a suo carico ripetute denunce per aver paragonato lo Stato ebraico e i sionisti al nazismo) e le donne che ha sempre dichiarato essere inferiori agli uomini. Da sempre iperattivo sui social network dove può contare solo su Facebook di quasi 47.000 followers, si è sempre difeso dalle circostanziate accuse utilizzando la narrativa ‹‹dell’islamofobia›› cara alla Fratellanza musulmana che punta alla vittimizzazione dei musulmani.Oltre alla fuga in Belgio sul predicatore estremista pesa la decisione del Marocco, che si preparava al suo arrivo, di sospendere quel ‹‹lascia passare consolare›› rilasciato da Rabat il 1° agosto scorso, anche se il ministero dell’Interno francese sostiene che i lasciapassare consolari abbiano una validità di 60 giorni. Non sono chiari i motivi della retromarcia delle autorità marocchine, tuttavia alcune fonti hanno riferito che il Marocco avrebbe preso tale scelta vista «la decisione unilaterale del provvedimento di espulsione sancito dal Consiglio di Stato francese». In realtà a Rabat potrebbero aver colto la palla al balzo per non far tornare in patria un pericoloso fondamentalista capace di aizzare le folle. In attesa di capire cosa farà il Belgio, che potrebbe a sua volta espellerlo anche se non si sa verso dove, la decisione del Consiglio di Stato francese è una grande vittoria per la democrazia. Ora però non bisogna fermarsi, è necessario espellere (possibilmente senza farli fuggire prima) tutti gli odiatori islamici presenti in Europa, sia quelli arrivati nel Vecchio Continente negli anni Sessanta con Said Ramadan, padre di Hani e Tariq Ramadan, e genero di Hassan al-Banna, fondatore della Fratellanza Musulmana in Egitto, che i loro figli o nipoti che hanno intrapreso la medesima strada.