2018-04-02
Pochi clic e 50 euro per un diploma tarocco
Siamo agli ultimi posti nella classifica Ue per numero di laureati: in Italia solo 18 giovani su 100 completano gli studi universitari. Gli altri accarezzano il sogno di farsi chiamare dottore e in molti sono disponibili ad arrangiarsi sul Web raccattando finti attestati.Nell'Italia maglia nera Ue per numero di laureati, bastano 50 euro per ottenere un certificato tarocco. E così appendere la prestigiosa pergamena al muro senza aver sostenuto neanche un esame. Succede grazie al moltiplicarsi di siti internet che in pochi clic spediscono via posta elettronica un diploma praticamente identico all'originale. Mediamente il costo si aggira sui 30 euro. Con altri 20 si può andare in copisteria e farsi stampare il file su una carta uguale a quella utilizzata dalla maggior parte degli atenei italiani e internazionali. Si può scegliere fra certificati rilasciati da prestigiose università nazionali, come per esempio l'Alma mater studiorum di Bologna, o da realtà assolutamente inventate, come la facoltà di medicina di Barletta o quella di architettura di Sondrio. Ma per chi voglia volare ancora più alto c'è anche la possibilità di ottenere una laurea falsissima ad Harvard o Yale. È sufficiente digitare su un qualunque motore di ricerca la frase «diploma laurea falso»: in pochi secondi appare un elenco sterminato di siti che propongono diplomi, certificati, attestati di merito e certificazioni di qualunque genere. Tutti rigorosamente falsi. Perché a rilasciarli non sono realtà universitarie online, che impongono comunque di seguire un programma di studio e di sostenere esami veri, e proprio per questo sono equiparate a quelle fisiche. Sono, al contrario, semplici portali che in cambio di una somma irrisoria compilano un documento digitale tarocco e lo inviano attraverso una mail. Dietro a questo business non c'è una violazione di legge. Chiunque, per curiosità o semplice divertimento, può richiedere un certificato sul quale campeggi il proprio nome. E così c'è chi stampa un finto diploma di laurea in giurisprudenza perché non ha il coraggio di dire alla famiglia che non è riuscito a completare gli studi, chi per fare uno scherzo agli amici, chi per accontentare il nonno troppo anziano, chi per dare più lustro alla sua professione (sempre che la stessa non debba essere esercitata per legge da un laureato). Tutto resta nella più assoluta legalità finché non si decida di utilizzare il titolo finto per uno scopo pubblico. Per iscriversi a un concorso, per esempio, o per frodare un cliente convinto di parlare con un avvocato o un medico che invece sta esercitando in modo abusivo la professione. Ma come si fa a laurearsi per finta? Intanto bisogna scegliere il portale giusto. Uno dei più gettonati si chiama addletters.com, è americano e permette a chiunque di ottenere un diploma rilasciato dalle facoltà Usa più prestigiose: da Harvard a Yale, dall'università dell'Arizona a quella della California. In alternativa c'è 123certificates.com, anche questo in lingua inglese. Fra i siti italiani uno dei più utilizzati si chiama magnaromagna.it. Sulla sua homepage spiega: «Vuoi una laurea? Se vuoi semplicemente il tanto sospirato pezzo di carta e non vuoi studiare per diversi anni allora puoi semplicemente stampare un certificato personalizzato con il tuo nome». Aggiungendo che «i certificati sono molto simili agli originali, con la stessa dicitura in pompa magna, le firme del magnifico rettore e del preside, l'intestazione della facoltà, il bollo». Con buona pace di tesi, libri, quaderni, notti insonni per preparare gli esami e relativo stress. A questo punto è sufficiente scegliere il certificato e il modello preferito e inserire il proprio nome e cognome. Un gioco da ragazzi, insomma. Lo stesso portale conclude: «Che bisogno c'è di studiare anni e anni quando puoi ottenere il certificato di laurea così facilmente?». Devono aver pensato proprio questo tanti illustri connazionali che, in questi anni, si sono distinti per avere inserito nel proprio curriculum lauree assolutamente inesistenti. È il caso, per esempio, del responsabile comunicazione del Movimento 5 stelle, Rocco Casalino. Sul suo cv, così come sulla sua pagina Wikipedia, è apparso un prestigioso - ma finto - master in business administration conseguito negli Stati Uniti dopo una laurea - questa volta vera - in ingegneria gestionale. È stato lui stesso ad ammettere l'errore, spiegando di aver bloccato il fake. E come dimenticare la laurea in scienze sociali ostentata dal ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli, ma mai conseguita? La responsabile del Miur, dopo essere stata scoperta, ha dovuto ammettere quella che ha definito «una leggerezza». Ma non ha mai neanche pensato di dimettersi, né di chiedere ufficialmente scusa agli italiani. E poi c'è il caso della pentastellata Marta Grande, risultata laureata nel 2009 in Lingue e commercio internazionale all'università dell'Alabama e quasi laureata in Relazioni internazionali, finché il falso non è stato scoperto. E così è emerso che la laurea altro non è che un corso di 63 ore seguito negli Stati Uniti, mentre un millantato master conseguito in Cina è un semplice soggiorno estivo di qualche settimana a Pechino.Non deve stupire quindi che il nostro Paese sia ancora fermo agli ultimi posti della classifica Ue per numero di laureati: in Italia solo 18 giovani su 100 completano gli studi universitari. Mentre in Lituania la percentuale è del 58,7%. L'Unione europea ha fissato un traguardo da raggiungere entro il 2020: arrivare a una media del 40% di laureati. Difficile che, di questo passo, riusciremo a centrare l'obiettivo.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)